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La storia di Eni Award, il nostro premio alla scienza dell’energia

Nel 2008 si è svolta la prima edizione di Eni Award. Da allora al 2022, sono stati premiati 98 ricercatori di 5 continenti.

di Eni Staff
03 ottobre 2022
9 min di lettura
di Eni Staff
03 ottobre 2022
9 min di lettura

Un appuntamento internazionale per la ricerca applicata all’energia

La storia di Eni Award attraversa cinque continenti e le carriere di decine di ricercatori e scienziati. È stato istituito nel 2007 come premio aziendale e, da allora, è cresciuto fino a diventare un riconoscimento di livello internazionale per la ricerca e l’innovazione tecnologica applicate al mondo dell’energia. Anno dopo anno, i lavori premiati riguardano scoperte di grande impatto poiché rendono possibili innovazioni radicali nell’efficienza energetica, nelle rinnovabili, nella decarbonizzazione e nella tutela dell’ambiente. Dal 2017, inoltre, Eni Award si è aperto ai talenti scientifici dell’Africa, un continente dalle enormi potenzialità umane. E per offrire una panoramica ancora più completa del sapere, negli ultimi anni sono state incluse ricerche su tematiche riguardanti la sostenibilità e l’accesso all’energia connesse al raggiungimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (SDG) delle Nazioni Unite. Come sempre, infine, il Premio comprende una sezione dedicata alle più brillanti tesi di dottorato e i riconoscimenti alle più importanti innovazioni tecnologiche sviluppate da ricercatori e tecnici Eni.

I vincitori dell’edizione 2022

Ecco i nomi di tutti i premiati dell’edizione 2022 di Eni Award, la quattordicesima, insieme a una breve descrizione dei loro lavori di ricerca. La cerimonia di premiazione si è svolta lunedì 3 ottobre al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica ItalianaSergio Mattarella.

 Il premio Frontiere dell’energia, uno dei tre riconoscimenti principali che premia le migliori ricerche e innovazioni nel settore delle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio di energia, è stato assegnato a Jens Nørskov e Ib Chorkendorff, della Technical University of Denmark. Il premio Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica di siti industriali, è stato assegnato a Geoffrey Coates, della Cornell University (New York, USA). Infine, il premio Transizione Energetica, che valorizza le migliori innovazioni per la decarbonizzazione del sistema energetico, è stato assegnato a Naomi Halas e Peter Nordlander della Rice University (Houston, USA). Per la sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal continente africano, il premio è stato assegnato a  Yousif Adam dell’American University del Cairo (Egitto), Ibrahim Mohamed Ibrahim Moustafa Ibrahim della Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport (Egitto), Andsera Adugna Mekonen dell’Università di Addis Abeba (Etiopia) e Andris Metumo Simeon dell’Università di Città del Capo (Sudafrica).

Per il premio Giovane Ricercatore dell’Anno, che ogni anno premia due ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Isabella Fiorello e Giulia Fredi.

Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più rivoluzionari sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati:

  • P. BiaginiR. Po' (Eni), F. BiscontiA. GiuriA. Rizzo e S. Colella (CNR-Nanotec, Lecce), per aver brevettato celle fotovoltaiche semi-trasparenti a base peroskite ed il procedimento per produrle.
  • G. GattiC. Perretta (Eni Versalis) per la soluzione tecnologica innovativa di una nuova qualità di elastomero eSBR contenente pneumatici usati, riciclati e micronizzati (ELT, End‐of‐Life‐Tires) da utilizzare nel ciclo di produzione di nuovi set di pneumatici.
  • A. ChiodiniS. LodaF. Rubertelli (Eni) per la soluzione tecnologica e-lorec®, che consiste in un dispositivo automatico per il recupero di liquidi densi in fase non acquosa (DNAPL) da terreni contaminati.
Inoltre, nel 2021, è stata introdotta anche la menzione Eni Joule for Entrepreneurship, assegnata, nell’ambito della cerimonia di premiazione di Eni Award, a team, spin-off universitari o startup che si distinguono nell’innovazione sostenibile. Il premio costituisce un complemento dell’Eni Award, nel favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie nel campo della transizione energetica. In queste prime due edizioni, sono 6 le startup italiane che hanno ricevuto il riconoscimento Eni Joule for Entrepreneurship. Per l’edizione 2022, la Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” è stata attribuita ai team:
  • AraBat: Startup early stage di Foggia che, da arance (Ara) e batterie (Bat), si pone l’obiettivo di risolvere il problema dell’approvvigionamento di metalli preziosi.  Sviluppa processi innovativi per il riciclo di batterie al litio esauste e la reintegrazione dei metalli preziosi recuperati attraverso un innovativo sistema che usa scarti agroalimentari.
  • Sinergy Flow: Startup early stage di Milano che propone una batteria innovativa per l’accumulo energetico stazionario di media e larga scala. La batteria a celle di flusso impiega gli scarti ricchi in zolfo dell’industria petrolchimica, con un costo di installazione ridotto ed elevate prestazioni.
  • Ricehouse: Startup con un livello di maturità molto alto (TRL 9) di Milano ha iniziato il suo percorso nel 2016 con l’obiettivo di promuovere un cambiamento responsabile nel settore dell’edilizia. In particolare, la startup trasforma gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali naturali per la bioedilizia e la bioarchitettura. Oggi è diventata Società benefit e conta circa 15 dipendenti.

Comunicato stampa | Eni Award 2022: assegnati oggi alla presenza del Presidente della Repubblica i premi alla ricerca scientifica di Eni

L’energia del futuro comincia da qui

Dal 2008 a oggi Eni Award è diventato un punto di riferimento per l’innovazione sull’energia a livello internazionale. La sua storia comincia nel 2007 quando viene inserito nel Master Plan Tecnologico Eni e sostituito al premio Eni-Italgas con l’obiettivo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovere la scienza e la tecnologia applicate all’ambiente e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori. Negli anni il Premio si è evoluto abbracciando temi come il risanamento ambientale, gli idrocarburi e le energie rinnovabili, con un occhio attento ai Paesi in via di sviluppo e alle idee dei giovani studenti e delle persone di Eni. A cadenza annuale, oggi Eni Award coinvolge sia le più importanti istituzioni scientifiche di tutto il mondo che i Centri di Ricerca di Eni. Nel 2008 le candidature ammontavano a 167 e hanno raggiunto punte di 1.253 nel 2014. Nel complesso, considerando sia le categorie principali sia i premi ai giovani, i ricercatori che dalla prima edizione ad oggi hanno presentato la loro candidatura ammontano a 11.122, in media circa 800 all’anno. Un numero imponente che ha raccolto il meglio della ricerca mondiale dimostrando la vivacità della ricerca innovativa e l’attenzione ai temi cruciali dell’energia e dell’ambiente.

I premiati: alcuni “case studies”

Eni Award ha premiato figure di grande prestigio: nel 2013, ad esempio, il riconoscimento per le energie rinnovabili è stato assegnato alla statunitense Frances H. Arnold che poi, nel 2018, è stata insignita del premio Nobel per la chimica dall’Accademia Reale delle Scienze della Svezia. Nel 2012, invece, per il suo lavoro sull’applicazione della geochimica degli isotopi stabili alla protezione delle risorse di falda e dell’ambiente, è stata scelta la canadese Barbara Sherwood Lollar, diventata famosa per i suoi studi della presenza di acqua su Marte pubblicati nel 2019. Eni Award, tra l’altro, si distingue per una importante presenza femminile fra i premiati: in questa edizione, 8 su 22 sono donne. Sempre nel 2013, il ricercatore italiano Roberto Danovaro è stato premiato per i suoi studi sull’ambiente marino e sul suo ruolo nel ciclo della CO2. Nello stesso anno, poco dopo il riconoscimento, ormai conosciuto in tutto il mondo, il professor Danovaro ha ottenuto l’incarico di Presidente della Stazione Geologica Anton Dohrn di Napoli: istituto nazionale di grande rilevanza internazionale. Nel dicembre 2020, inoltre, Danovaro è stato riconosciuto da Expertscape come principale scienziato al mondo nella categoria oceani e mari. Nel suo complesso, dalla sua istituzione a oggi, Eni Award ha visto partecipare illustri scienziati: da John Craig Venter, noto per la sequenziazione del genoma umano, a Gérard Férey, ricercatore dei solidi ibridi e inorganici nanoporosi scomparso nel 2017, fino a Emiliano Mutti, uno dei padri della geologia italiana moderna. Infine, Giorgio Parisi e Klaus Hasselmann, insigniti del Premio Nobel per la Fisica 2021, sono risultati entrambi vincitori di Eni Award (allora Premio Eni-Italgas), rispettivamente nel 1993 e nel 1996. Inoltre, Giorgio Parisi ha fatto in passato parte della Commissione Scientifica del Premio.