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World Energy Review

World Energy Review 2024

Giunto alla 23° edizione, il WER (World Energy Review) è la rassegna statistica sull’energia, curata e presentata da Eni. Punto di riferimento per l’industria energetica, la sua pubblicazione accompagna l’evoluzione del settore dalle fonti convenzionali alle rinnovabili.

 

Anche quest’anno è prevista la pubblicazione di due moduli: il primo a luglio, nel quale si conferma l’attenzione alle tendenze relative a oil, gas, nuove fonti rinnovabili e minerali critici, questi ultimi anche con l’introduzione di grafite e manganese; il secondo a ottobre, dove saranno inserite nuove informazioni riguardanti, tra l’altro, emissioni di CO2, popolazione, PIL, carbone, nonché un focus sulla generazione elettrica.

 

Come lo scorso anno, oltre alla versione pdf, è disponibile anche una piattaforma interattiva che favorisce la navigazione tra le specifiche sezioni.

World Energy Review 2024

Una piattaforma per riflettere ed evidenziare il processo di transizione energetica in corso.

Le principali tendenze nel settore energetico

Il 2023 del mercato energetico è stato segnato dalle crescenti tensioni geopolitiche. Infatti, alla guerra tra Russia e Ucraina si sono aggiunti, sul finire dell’anno, il conflitto Israele-Hamas e gli attacchi Houthi alle navi mercantili nello Stretto di Hormuz, che hanno determinato nuove difficoltà in un settore già caratterizzato da importanti trasformazioni. I consumi delle principali fonti sono ancora in crescita con l’incremento dei Paesi non OCSE, mentre la rapida risposta in termini di offerta ha consentito di assorbire, almeno in parte, le tensioni emerse negli ultimi anni.

Per approfondire i quattro temi:

Nel 2023 prezzi in flessione del 18% y/y (Brent pari 82,6 $/b vs 101,2 $/b del 2022). Nonostante le preoccupazioni per i rallentamenti dell'economia globale, le azioni dell'OPEC Plus hanno mantenuto i prezzi nell’intorno degli 80 $/b. Per contrastare le pressioni ribassiste, l'OPEC Plus è intervenuta con una serie di tagli alla produzione: prima in aprile con un taglio pari a 1,66 Mb/g e poi in luglio con la riduzione della produzione saudita di 1 Mb/g in vigore per tutto il 2023.

 

La domanda ha continuato ad aumentare (+2,3 Mb/g vs 2022) e si è attestata a 102 Mb/g superando il livello pre-pandemia; l’incremento è connesso al maggior consumo da parte dei Paesi non OCSE (+2,2 Mb/g), in particolare la Cina.

 

La produzione mondiale di petrolio (Crude and non-conventional oil, natural gas liquids) è aumentata di 1,8 Mb/g: la crescita nei Paesi non OPEC (+2,2 Mb/g), in particolare Stati Uniti, è stata in parte assorbita dalla riduzione dei Paesi OPEC (-0,4 Mb/g). La capacità di raffinazione globale è cresciuta nel 2023 di 1,8 Mb/g, l’incremento netto più significativo degli ultimi vent’anni.

Nel 2023 i prezzi dei principali mercati si sono ridotti circa del 60% rispetto al 2022. I mercati, a livello globale, si sono mossi verso un graduale riequilibrio durante l'inverno 2022/23 e nei successivi mesi estivi. Le condizioni climatiche favorevoli, la debolezza economica e le misure di contenimento dei consumi hanno limitato i consumi sia in Europa che in Asia, rendendo l'offerta in grado di soddisfare la domanda e il riempimento delle scorte, nonostante la riduzione dei flussi russi via pipe.

 

La domanda mondiale di gas ha mantenuto una sostanziale stabilità nel 2023 (+0,7% vs 2022) con dinamiche divergenti su scala globale, in particolare con il significativo incremento in Cina assorbito in parte dalla frenata registrata in UE. Per quanto riguarda la liquefazione, la capacità globale è aumentata del 2% soprattutto in US e Mozambico. Relativamente alla rigassificazione, la capacità mondiale è aumentata del 6% grazie all’Europa (dove il GNL ha contribuito a compensare il minore import di gas russo) e all’Asia (Cina, India e il nuovo mercato di import di GNL, le Filippine).

Nel 2023 le installazioni delle rinnovabili (solare fotovoltaico ed eolico) hanno raggiunto a livello mondiale il massimo storico di 2.430 GW; tuttavia, nonostante la crescita esponenziale negli ultimi anni, la quota di solare ed eolico nel mix di generazione elettrica resta appena al di sopra del 10%, a fronte di oltre il 60% generato dalle fonti fossili (con il carbone ancora dominante in molti Paesi).

Le riserve e la produzione di queste materie prime sono concentrate in poche aree geografiche. Elementi fondamentali in alcune tecnologie chiave legate alla transizione, come per esempio le batterie (cobalto, litio, nichel, manganese e grafite), l’eolico (terre rare) e il solare (silicio), molti minerali critici hanno registrato una forte crescita. In particolare, sono aumentate le produzioni di litio (+23%), seguito dal cobalto e dalle terre rare (+17%).

I plus della versione World Energy Review 2024

versione modulare per fornire informazioni più tempestive
versione interattiva per facilitare l’esplorazione dei contenuti

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