Viene definita crisi una situazione imprevista fortemente critica per un’organizzazione anche aziendale. Nell’ambito dell’estensione, grande e complessa, delle sue attività “core”, Eni ha improntato e organizzato processi relativi alla gestione della crisi fondati principalmente sullo studio, la classificazione e la prevenzione delle situazioni di rischio. A tal fine ha istituito un Comitato Controllo Rischi che svolge funzioni propositive e consultive in materia di scenari e sostenibilità e approfondisce tematiche di integrazione tra strategia, contesti evolutivi e sostenibilità del business nel medio-lungo termine. Supporta il Top Management nelle valutazioni e nelle decisioni relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso l’esame trimestrale dei principali rischi, inclusi i rischi ESG, e nell’approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario.
Proprio per l’ampiezza della presenza di Eni nel mondo e la complessità delle sue attività, in caso di escalation di emergenze è prevista l’apertura di specifici Comitati che seguono fin dall’inizio tutte le fasi dell’evento critico al fine di mitigarne i diversi effetti che potrebbero scaturirne; in base alla natura della crisi - sicurezza e ambiente, security o salute - il Comitato competente viene popolato da tutte quelle persone che, essendo in posizioni apicali tecniche e non, appartengono sia alle linee di business coinvolte nella crisi che a funzioni trasversali. Ne deriva un processo di gestione che ha il fine di ridurre gli impatti che gli eventi incidentali possono causare alla sicurezza delle persone e alla continuità delle attività di business, tramite l'adozione di misure volte a tutelare le risorse materiali e immateriali dell'azienda, sia in termini preventivi che reattivi. Ne consegue la necessità di accompagnare tali azioni ad una comunicazione che deve essere data con razionalità, responsabilità, trasparenza e sensibilità verso gli interessi e le reazioni di tutti i soggetti coinvolti nella crisi in modo da relazionarsi con l’esterno con equilibrio, tempestività e autorevolezza, riconoscendo alta priorità agli interessi dei pubblici coinvolti. carattere finanziario e non finanziario.