Dal 2001 con Eni Rewind siamo impegnati nelle attività di risanamento ambientale del sito industriale di Porto Torres. Inoltre, dal 2010 abbiamo definito e condiviso con gli Enti e con il territorio un piano di interventi ambientali, di cui si è tenuto conto anche nel Protocollo della Chimica Verde (2011). A fronte di un approccio sostenibile nell’ambito delle attività di risanamento, nel sito è presente un impianto per la produzione e distribuzione di acqua demineralizzata attraverso il recupero delle acque trattate dagli Impianti di Trattamento Acque di Falda (TAF) provenienti dalle attività di bonifica, limitando l’utilizzo di risorse naturali. Allo scopo di valorizzare e riqualificare le aree oggetto di interventi di bonifica mediante la realizzazione di progetti sostenibili, Eni Rewind ha messo a disposizione circa 500 ettari dei suoi 1.200 di proprietà. Porto Torres ospita il più grande parco fotovoltaico finora realizzato da Eni nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo delle rinnovabili. Con una capacità pari a 31 MW, l’impianto assicura una produzione annuale di 50 GWh che viene destinata per circa il 70% alle società presenti nel sito industriale, consentendo un risparmio di circa 26 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Qui nel 2019 abbiamo realizzato una barriera per la bonifica della falda estesa 10 km, operativa grazie a 103 pozzi che prelevano l’acqua, poi trattata in 5 impianti dalla portata complessiva di 340 m3 all’ora (2,5 milioni m3 all’anno). Parte di essa, pari a 750.000 m3 nel 2019, viene successivamente inviata in impianti di osmosi inversa per la produzione di acqua demineralizzata e quindi riutilizzata in impianti Versalis, valorizzando così la risorsa e riducendone il prelievo in natura. A Porto Torres inoltre applichiamo la tecnologia e-hyrec, brevettata da Eni Rewind. Il dispositivo automatico, collocato all’interno dei pozzi, permette di separare in modo selettivo la fase acquosa da quella oleosa, recuperando la sola quota di idrocarburo senza estrarre acqua, mentre i sistemi tradizionali prelevano una parte preponderante di acqua (circa il 70-80%), con il conseguente miglioramento in termini di efficacia ed efficienza della bonifica della falda.