Accesso alle risorse idriche in Nigeria

Accesso alle risorse idriche in Nigeria

Abbiamo lanciato l'iniziativa con FAO nel 2018 per aumentare l'accesso all’acqua degli sfollati interni colpiti dall’emergenza umanitaria.

Insieme a FAO per gestire la crisi umanitaria

Le problematiche socio-economiche, l'esposizione ai cambiamenti climatici e i conflitti interni sono fattori che hanno alimentato negli ultimi anni la crisi del Paese. In particolare, il Nord-Est della Nigeria sta vivendo da tempo un'emergenza umanitaria causata dal violento movimento di Boko Haram e dal restringimento del bacino del Lago Ciad, principale fonte d'acqua per le comunità locali. La crisi ha innescato importanti flussi migratori e lo sviluppo di insediamenti informali sia nel Nord Est, sia nella capitale Abuja Federal Capital Territory (FCT), dove affluiscono moltissime persone in fuga. In questo contesto, il Governo Federale della Nigeria ha richiesto alle aziende energetiche presenti sul territorio di contribuire con iniziative sostenibili nelle aree colpite e per questo nel 2018 abbiamo firmato un Accordo di Collaborazione triennale con FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations). L’obiettivo è contribuire agli interventi umanitari per gli sfollati interni (IDP) e le comunità ospitanti colpite dalla crisi del lago Ciad, ma anche promuovere l’accesso all’acqua pulita e sicura nel Paese tramite la realizzazione di pozzi alimentati da sistemi fotovoltaici

Nell’ambito della partnership con FAO dal 2018 abbiamo realizzato un totale di 22 impianti idrici a energia solare: 5 nell'Abuja Federal Capital Territory e 17 nel nord-est della Nigeria (5 nello Stato di Borno, 5 nello Stato di Adamawa e 7 nello Stato di Yobe). A marzo 2022, in particolare, ne abbiamo consegnati 11 negli Stati di Borno e Yobe. Complessivamente, l'iniziativa contribuisce a un avanzamento dei servizi igienico-sanitari a beneficio di circa 67.000 persone. Come sottolineato infatti da Alberto Piatti, responsabile sviluppo sostenibile nella direzione Natural Resources, la consegna dei sistemi idrici favorirà lo sviluppo locale, migliorando la vita delle comunità. 

L’avvio di sistemi idrici negli Stati di Borno, Yobe e Adamawa

Bama è una città nello Stato nordorientale di Borno, uno dei tre Stati nell'epicentro dell'insurrezione. Si trova a 60 chilometri dalla capitale Maiduguri ed è stata attaccata più volte dagli insorti. Attraverso la nostra controllata nigeriana Nigerian Agip Exploration (NAE) abbiamo commissionato un sistema idrico per migliorare l'accesso all'acqua nelle aree del Nord Est colpite dalle rivolte. Abbiamo dato il via alla realizzazione di sistemi idrici simili a Chibiok, Biu, Damboa e Gwoza, tutte aree interessate dall'insurrezione. Altri programmi per l'acqua sono stati implementati  in comunità di Abuja, come Waru e Sheretti, colpite dall'afflusso di sfollati interni. I pozzi sono dotati di una capacità di stoccaggio compresa tra 25 mila e 50 mila litri, impianti di depurazione dell'acqua e fino a 24 rubinetti per la distribuzione.

Il primo pozzo a energia solare nella comunità di Waru

Waru è una delle tante comunità in Nigeria colpite in modo significativo dalla crisi che, in linea con le norme tradizionali di ospitalità nigeriana, ha aperto le sue porte ad altri. Il suo sistema idrico a energia solare ha fornito acqua sicura e pulita a questa comunità di circa quattromila persone, compresi gli sfollati interni in fuga dall'insurrezione nel Nord-Est. È il primo dei dieci pozzi forniti nel primo anno di collaborazione con FAO nell'ambito dell'iniziativa progettata per promuovere l'accesso all'acqua in comunità selezionate del Paese. Il pozzo d’acqua ha influito sulla comunità anche in modi inaspettati. È dotato di prese elettriche che i locali possono usare per ricaricare i propri cellulari ed è ben illuminato anche di notte. Il pozzo, inoltre, si è rapidamente trasformato in un punto di ritrovo sicuro. Un aspetto importante del progetto è che la comunità si gestisce autonomamente: è la comunità infatti ad assumersi la titolarità e la leadership nella gestione del sistema idrico, attraverso l’Associazione degli Utenti dell’Acqua. L’associazione, composta dagli sfollati interni (IDP) e dalla comunità ospitante, ha accettato il progetto come un diritto proprio fin dall’inizio, e gelosamente e felicemente ne proteggono le infrastrutture, vigilando sull’uso sicuro e corretto dell’acqua, al fine di poter garantire una sicurezza alimentare e nutrizione sostenibile.

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Nigerian Water Stories

Nigerian water stories: la nostra iniziativa è ora anche un libro

La pubblicazione racconta le modalità con cui la partnership con FAO per l'accesso all'acqua contribuisce a mitigare la crisi climatica nel Paese.

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Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs)

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 da 193 Paesi membri dell’ONU che ingloba 17 obiettivi tesi allo sviluppo socio-economico delle comunità e dei territori. Attraverso questo progetto avviato nel Paese, contribuiamo ad assicurare la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie (Obiettivo 6), a porre fine a ogni forma di povertà (Obiettivo 1) e alla fame (Obiettivo 2). Inoltre, ci impegniamo a promuovere azioni volti a combattere il cambiamento climatico (Obiettivo 13) e a rafforzare e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile (Obiettivo 17).

Le tecnologie utilizzate

Tutti gli impianti idrici sono alimentati a energia solare e sono dotati di sistemi di alimentazione di riserva per garantire disponibilità in modo sostenibile. Alcuni pozzi sono dotati di un impianto a osmosi inversa per trattare e purificare le risorse idriche.

Accesso alle risorse idriche in Nigeria

Prima che il pozzo fosse costruito, durante la stagione secca non potevamo coltivare nulla. Pensavamo che l'irrigazione fosse possibile solo nelle zone fluviali. Ora le nostre vite sono cambiate del 100%. Quest'anno il raccolto è stato abbondante, ne abbiamo mangiato una parte e il resto l’abbiamo venduto.

Yau Abdulkarim, beneficiario del progetto nello Stato di Yobe
Accesso alle risorse idriche in Nigeria

Presentazione dell’iniziativa Eni/FAO di accesso all'acqua in Nigeria nel 2019.

Eni e FAO: accordo per l'accesso all'acqua

Eni e Fao per l'acqua pulita in Nigeria: la photogallery

Una selezione di immagini sull'accordo di collaborazione che promuove l'accesso idrico sicuro e pulito nel Paese.

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L’impatto sull’ambiente e sulla comunità

Il movimento di Boko Haram, sin dallo scoppio dell’insurrezione nel 2009, ha portato a livelli senza precedenti gli sfollamenti nella regione e prodotto gravi interruzioni delle attività agricole, dell’allevamento e della pesca. I nostri interventi negli Stati di Borno, Yobe e Adamawa hanno aiutato gli sfollati interni (IDP) nei campi e coloro che tornavano nelle comunità liberate per riprendere una vita normale. Il piano è stato fin da subito quello di garantire che gli sfollati e le comunità ospitanti avessero accesso ad acqua pulita per l'uso domestico e per l'agricoltura. Inoltre, la collaborazione con FAO è stata orientata a garantire la sicurezza alimentare e una corretta nutrizione. Le autorità locali competenti sono state coinvolte nell'implementazione del progetto, per fornire supporto nella formazione e per sensibilizzare le comunità sulla gestione dell'acqua e sulle pratiche per la sostenibilità a lungo termine.

Our access to water initiatives

Le nostre iniziative per l'acqua: la photogallery

Un migliore accesso all’acqua pulita e sicura, insieme a migliori pratiche igieniche, sono fondamentali per la salute della comunità e sono un elemento cardine del nostro impegno in Nigeria.

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Partnership

FAO ha una rappresentanza ufficiale in Nigeria dal 1978, anche se le sue attività nel paese risalgono agli anni Cinquanta. L'organizzazione, lavorando con i ministeri competenti a livello nazionale e subnazionale, ha fornito supporto strategico ai programmi di sviluppo nazionale e alle strategie volte a ridurre la povertà, per migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale e la gestione delle risorse naturali. Con riferimento all'Obiettivo 17, la collaborazione FAO-Eni è un esempio del tipo di Partenariato Pubblico-Privato (PPP) previsto dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, come strumento essenziale per guidare la realizzazione degli SDGs al livello locale. Quella tra Eni e FAO è una partnership di sviluppo in cui entrambi mettiamo in campo specifiche competenze che garantiscono alla popolazione l’utilizzo di un bene primario.  Secondo i termini dell'accordo di collaborazione, infatti, FAO fornisce supporto nell'individuazione delle aree di intervento per i pozzi, competenze tecniche e know-how nelle aree interessate, nonché formazione sulla gestione dell'acqua e sulla sostenibilità, mentre Eni è responsabile della perforazione dei pozzi e della fornitura di impianti fotovoltaici.