Giorgio Ruffolo e Enrico Mattei

Addio a Giorgio Ruffolo

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Giorgio Ruffolo, primo a destra nella foto, con Enrico Mattei il 18 gennaio 1961, alla cerimonia di premiazione del personale Eni.

È scomparso a Roma il 16 febbraio 2023 Giorgio Ruffolo, un pilastro nella storia delle strategie e delle relazioni pubbliche di Eni.

Entrato in Eni nel 1956, appena trentenne, con una laurea in giurisprudenza, fu assunto dallo stesso Enrico Mattei, che lo aveva conosciuto attraverso Giorgio Fuà, allora responsabile dell’Ufficio studi.

Avevo cominciato a scrivere bozze di discorsi e articoli per Mattei – scrive Ruffolo in “Il libro dei sogni” – Presto ereditai non solo la repubblica di Fuà (ovvero l’Ufficio studi), ma tutto l’Ufficio delle Relazioni pubbliche dell’Eni più l’Ufficio pubblicità”, pubblicità che era affidata al poeta Leonardo Sinisgalli.

A dispetto dei cambiamenti organizzativi, il nuovo Servizio relazioni pubbliche, sotto la guida di Ruffolo, proseguì nel solco tracciato da Fuà. Continuò ad occuparsi di temi che travalicavano il più ristretto ambito del gruppo e del mercato degli idrocarburi, per avvicinarsi sempre più ai problemi della politica economica e industriale.

Dalla sua direzione dipendevano anche gli uffici di Beirut e Tunisi, aperti per stabilire rapporti di carattere culturale col mondo arabo, ma anche per avere sul territorio uomini di fiducia, capaci di dialogare con le forze indipendentiste che si muovevano in Africa in quegli anni. Nacque così la grande amicizia con Mario Pirani, scelto per dirigere l’ufficio di Tunisi e per dialogare con i rappresentanti del FLN algerino, contatti che lo stesso Ruffolo teneva a Roma per conto di Enrico Mattei.

La permanenza di Ruffolo in Eni coincide con gli anni della presidenza Mattei, uscirà infatti nel febbraio del 1963, e con il boom economico del nostro Paese. Anni convulsi, veloci, segnati da grandi successi aziendali e nazionali.

Ruffolo è stato uno di quei “giovani” che hanno reso straordinario l’Ufficio studi di Eni. Un luogo in cui lavoravano allora Luigi Spaventa, Sabino Cassese, Luigi Bruni, Paolo Leon, Marcello Colitti, Giuseppe Sfligiotti, Giuliano Graziosi, Francesco Venanzi e che lo stesso Ruffolo definisce “il Relazionificio, la fabbrica delle idee, delle posizioni politiche e ideologiche, la filosofia dell’impresa”.

Giorgio Ruffolo è stato il “pensiero” dell’azienda, la base per le grandi scelte strategiche in campo economico, finanziario, geopolitico. E sue sono state le scelte di comunicazione, il racconto dell’Eni al Paese e al mondo intero.

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1962 - Ruffolo - Ricordo di Enrico Mattei