Ente nazionale di ricerca CNR

Il CNR per lo sviluppo sostenibile e la ricerca nel Sud

Insieme al CNR, abbiamo realizzato quattro Centri di ricerca congiunti a Lecce, Gela, Metaponto e Portici per l’innovazione tecnologica applicata alla transizione energetica.

Si rinnova la collaborazione nei settori strategici per la transizione energetica

Il 26 novembre 2021 Eni e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno rinnovato l’Accordo Quadro nell’ambito di attività congiunte di ricerca e innovazione tecnologica per la durata di tre anni più due opzionali. Firmato da Claudio Descalzi (AD di Eni) e da Maria Chiara Carrozza (Presidente del CNR), l’accordo prevede lo sviluppo di progetti e iniziative nell’ambito della transizione energetica. I settori strategici che sono stati individuati sono:

  • eccellenza operativa (tecnologie chiave per lo sviluppo delle risorse)
  • decarbonizzazione
  • risparmio energetico
  • economia circolare
  • sostenibilità nei processi di sviluppo locale delle comunità
Claudio Descalzi primo piano

Occorre rafforzare sempre di più l’ambito fondamentale dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico mettendo insieme risorse e competenze d’eccellenza, per offrire un contributo al percorso di decarbonizzazione di un sistema industriale che si trova ad affrontare una profonda transizione tecnologica e operativa.

Claudio Descalzi (AD di Eni)
firma-accordo-cnr.jpg

Il rinnovo dell’Accordo Quadro

La collaborazione Eni-CNR identifica alcuni percorsi di ricerca e innovazione tecnologica strategici della transizione energetica: biocarburanti avanzati e a bassa impronta carbonica, riutilizzo e valorizzazione dei rifiuti, cattura, utilizzo e stoccaggio della CO₂ (CCU e CCS), energia da moto ondoso, fusione a confinamento magnetico.

Maria Chiara Carrozza (Presidente del CNR)

Dalla ricerca al brevetto

La collaborazione tra Eni e il CNR ha già permesso di sviluppare soluzioni innovative in diversi campi come l’energia solare fotovoltaica, la fitodepurazione di acque e suoli contaminati e il riutilizzo della CO₂, con il registro di circa ventiquattro brevetti su tecnologie proprietarie. La prima intesa tra Eni e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) risale al 2009 ed è stata rinnovata nel 2014. Nel 2018, inoltre, abbiamo siglato un Memorandum of Understanding (MOU) e nel 2019 un Joint Research Agreement (JRA) per promuovere lo studio sullo sviluppo ambientale ed economico sostenibile in Italia e nel mondo. Il rinnovo dell’Accordo quadro si affianca al Joint Research Agreement per rafforzare ulteriormente il percorso di collaborazione.

Quattro Centri congiunti nel Mezzogiorno

Grazie al Joint Research Agreement stipulato nel 2019 sono stati attivati i quattro Centri di ricerca congiunti Eni-CNR in Puglia, Sicilia, Basilicata e Campania: Lecce, Gela, Metaponto e Portici. In questa cornice, i ricercatori di Eni e del CNR stanno lavorando insieme per ridurre l’impronta carbonica nel settore energetico, promuovere l’economia circolare e la bioeconomia, sviluppare sistemi idrici e testare tecniche di agricoltura innovative e sostenibili. Le attività di ricerca congiunte del laboratorio Eni-CNR a Lecce, presso l’Istituto CNR Nanotec, sono dedicate all’analisi dei processi climatici legati alla destabilizzazione della criosfera artica e in particolare del permafrost, valutando gli effetti del suo scongelamento sull’oceano artico. Quello di Lecce è il primo centro multidisciplinare italiano per lo studio integrato di questo tema mettendo in campo laboratori e competenze specializzati nell’ambito delle nanotecnologie e materiali. Il centro di ricerca Eni-CNR di Gela “Ettore Maiorana” vede come focus principale la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico attraverso la definizione di linee di ricerca su simulazioni di plasma, sistemi di controllo e gestione dati, studio di materiali innovativi adatti all’ambiente fusionistico e di superconduttori innovativi e, infine, di avanzati sistemi di diagnostica e di elettronica di potenza. Scopo principale dell’accordo è accrescere competenze sul territorio attraverso l’investimento in dottorati di ricerca con le principali università italiane. Nel centro di Gela, prima e dopo la pandemia, sono in corso attività di formazione rivolta a post-laureati/dottorandi e alle scuole superiori. In Basilicata, presso il Centro Eni-CNR “Acqua” di Metaponto “Ipazia D’Alessandria” promuoviamo soluzioni e tecnologie innovative per aumentare produttività ed efficienza dell'uso dell'acqua nel settore agricolo, in particolar modo nelle aree del mondo più colpite dalla siccità. Infine, nel polo di ricerca agrario del CNR di Portici “Giampiero Maracchi” ci dedichiamo allo studio delle tecnologie che possono ridurre l’impatto in ambito agricolo e produrre biocarburanti da biomasse di scarto. Obiettivo di questi studi è promuovere un uso multifunzionale del territorio, di diversificare le coltivazioni a supporto della bioeconomia, in linea con gli SDG e con i programmi di ricerca europei sulla bioeconomia e l’agri-food.

Occhiali per la realtà aumentata

SUPERVELOCE#2 - Insieme nella ricerca: la collaborazione fa la forza