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  • SOSTENIBILITÀ

La collaborazione tra Eni e AVSI in Mozambico

Uomo africano ride di fronte ad alcune donne

La Country Director in Mozambico della ONG Volunteer Associations for International Service (AVSI Foundation) ci racconta come sia fondamentale costruire un rapporto di fiducia attraverso la collaborazione, la trasparenza e la comunicazione chiara degli obiettivi. Fin dall’inizio è importante confrontare e condividere esperienze e aspettative, ma anche valorizzare le buone pratiche e identificare elementi capaci di facilitare il percorso del progetto o, al contrario, di creare barriere. Con le proprie risorse, la tecnologia e l'accesso ai mercati, Eni può supportare attività concrete nel Paese. Grazie all’esperienza maturata in ambito sociale e ambientale, invece, AVSI contribuisce a rendere gli interventi efficaci, indirizzandoli verso i bisogni reali delle comunità locali. Con questo approccio la collaborazione tra Eni e AVSI nei territori ha portato numerosi risultati positivi: i corsi di formazione e alfabetizzazione promuovono un maggiore sviluppo dell’imprenditorialità e dell’empowerment femminile, mentre il progetto sui fornelli migliorati rafforza l’inclusione e aumenta la qualità della vita della comunità.

Da dove si parte per costruire un rapporto di fiducia e collaborazione con le istituzioni e le comunità locali?

Parte da un coinvolgimento attivo e consapevole sin dalle prime fasi di ideazione del progetto. La trasparenza e la comunicazione chiara degli obiettivi, delle attività da realizzare e dei processi coinvolti sono elementi essenziali per costruire un legame solido e duraturo. È importante ascoltare le necessità della comunità attraverso consultazioni pubbliche e organizzare incontri che permettano lo scambio di esperienze e aspettative, ma anche la valorizzazione di soluzioni esistenti e l’identificazione di barriere o elementi facilitatori rispetto agli obiettivi del progetto. Il coinvolgimento delle comunità locali deve essere continuo e rispettoso delle tradizioni creando un senso di appartenenza e responsabilità anche per garantire una presa in carico dei risultati del progetto una volta terminato. Inoltre, creare partenariati con organizzazioni locali, leader comunitari e il governo aiuta a rafforzare la rete di supporto e a garantire che le attività siano sostenibili. È inoltre fondamentale stabilire meccanismi di feedback continuo, in modo che le opinioni della comunità siano valorizzate.

In che modo una ONG e una grande azienda possono mettere a fattor comune le rispettive competenze ed esperienze?

Possono farlo in modi che vanno oltre la semplice partnership finanziaria, creando un impatto sociale e comunitario profondo e duraturo. Un soggetto del settore privato, con le sue risorse, la tecnologia e l'accesso ai mercati, può supportare attività concrete sul terreno, mentre una ONG, con la sua esperienza nelle dinamiche sociali e ambientali, può garantire che gli interventi siano mirati e rispondano ai bisogni reali delle comunità locali. Per esempio, nel progetto COESÃO (Social Cohesion), è stato possibile unire queste competenze creando un partenariato strategico che ha permesso di affrontare sfide locali, rafforzando le capacità attraverso la formazione e lo sviluppo delle competenze. Un altro esempio di collaborazione proficua è il progetto dei fornelli migliorati, dove la sinergia tra la ONG e l'azienda ha consentito di realizzare interventi mirati allo sviluppo sostenibile delle comunità. In questo caso, l'azienda ha contribuito attraverso risorse tecniche e finanziarie, mentre la ONG ha garantito che le attività fossero in linea con le necessità delle comunità, sostenendo la sensibilizzazione e la promozione di comportamenti più responsabili dal punto di vista ambientale. Il settore privato è esso stesso soggetto di cooperazione allo sviluppo, può contribuire attivamente alla progettazione e all'implementazione di progetti sostenibili, insieme alle ONG che possono indicare le modalità di scelta e implementazione delle attività nel modo più corrispondente ai bisogni di una comunità e nel modo più efficace.

I progetti realizzati da AVSI insieme a Eni in Mozambico hanno avuto impatti positivi significativi, migliorando concretamente la vita delle persone coinvolte, sia attraverso il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche, sia attraverso il rafforzamento della coesione comunitaria. 
Laura Morisio

Quali sono gli impatti positivi del progetto che avete realizzato insieme a Eni?

I progetti realizzati da AVSI insieme a Eni in Mozambico hanno migliorato concretamente le condizioni sociali, economiche e rafforzato la coesione comunitaria. Nel progetto COESÃO, sono stati raggiunti numerosi obiettivi, tra cui l'alfabetizzazione di 75 donne che, grazie ai corsi di formazione, ora sanno leggere, scrivere e fare calcoli di base. L’imprenditorialità e l’empowerment femminile sono stati promossi, rafforzando la consapevolezza delle donne sul loro valore e potenziale. Inoltre, la formazione professionale ha dato a circa 60 giovani l’opportunità di acquisire competenze e iniziare tirocini. La coesione sociale è stata anche rafforzata da attività comunitarie come i campionati di calcio, che hanno facilitato lo scambio tra diversi gruppi locali. Il progetto "Improved Cookstoves Distribution", a Pemba, ha portato alla produzione e distribuzione di oltre 20.000 stufe migliorate, a beneficio di circa 100 mila persone. Oltre alla riduzione delle emissioni nocive derivanti dalle stufe tradizionali, le famiglie hanno aumentato il loro potere d'acquisto e migliorato la qualità della loro vita. In particolare, l’impiego diretto di circa 30 produttori locali di stufe, con l'inclusione di donne, ha migliorato le loro competenze, e consentito loro l’accesso a nuove opportunità economiche. La consapevolezza riguardo all’ambiente e alla sostenibilità ha inoltre ridotto la deforestazione, generando impatti positivi sull’ambiente. Grazie ai fornelli migliorati, le donne hanno visto ridursi notevolmente il consumo di combustibile e il tempo dedicato alla cucina, potendo così concentrarsi su altre attività economiche come la vendita di prodotti agricoli nei mercati locali. Inoltre, il progetto ha rafforzato il senso di comunità, poiché le famiglie si sono unite nel condividere i benefici della nuova tecnologia, creando una rete di supporto e favorendo l’adozione del fornello attraverso il passaparola e il confronto tra pari. 

Perché l’energia è così importante per valorizzare le comunità locali di un Paese?

In primo luogo, l'accesso all'energia è fondamentale per garantire l'istruzione: i bambini possono studiare anche di sera, contribuendo a ridurre l'analfabetismo e favorendo l'inclusione sociale, anche per gli adulti che non possono studiare durante il giorno. Inoltre, l'energia rende più sicure le comunità, permettendo alle persone di muoversi di notte e garantendo la continuità di servizi essenziali come gli ospedali, che possono operare anche nelle ore notturne. L'energia è anche alla base dello sviluppo economico locale. Consente la creazione di piccoli business (per esempio è necessaria alle aziende che utilizzano frigoriferi o altri dispositivi) e facilita la produzione di orti domestici, migliorando la qualità dell'alimentazione. I fornelli migliorati riducono i rischi di intossicazione da fumo e promuovono la conservazione ambientale, riducendo la deforestazione. In Paesi come il Mozambico, dove solo il 33,2% della popolazione ha accesso all'energia elettrica, l’equità nell'accesso a questa risorsa è ancora una sfida. Per questo motivo, è fondamentale che tutte le famiglie possano beneficiare delle opportunità che derivano dalle nuove tecnologie. Progetti come l'introduzione delle cucine elettriche, che sostituiscono i tradizionali fornelli a carbone, rappresentano un passo importante verso una maggiore efficienza energetica, una migliore qualità dell'aria e la riduzione delle malattie respiratorie.

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Persona seduta a una scrivania che lavora al computer portatile; sullo schermo è visibile una schermata con la scritta "Eni for 2024". Sulla scrivania ci sono piante, post-it colorati e un quaderno.