Centro ricerche per le energie rinnovabili di Novara

Il Centro Ricerche Eni di Novara

Dove sviluppiamo tecnologie all’avanguardia per le rinnovabili di nuova generazione e la protezione dell’ambiente.

I programmi di ricerca

Questo è il nostro Centro Ricerche interamente dedicato alle energie rinnovabili, nuove energie e scienze dei materiali. La struttura è collocata al centro di un distretto industriale all’avanguardia, con il vantaggio di poter creare sinergie interessanti sia sul piano della ricerca che su quello della produzione. Mettendo a sistema competenze in più ambiti, stiamo sviluppando tecnologie che spaziano dal solare di nuova generazione ai biocarburanti, dallo storage del surplus energetico elettrico e termico alla produzione di elettricità dal moto ondoso, fino alla caratterizzazione qualitativa e quantitativa degli eventuali inquinanti presenti in terreni o falde acquifere. Qui abbiamo sviluppato tecnologie uniche per lo sfruttamento dell’energia solare come gli Specchi Solari a Concentrazione (CSP). Qui sono nate le tecnologie Waste to Fuel (W2F) e Biomass to Fuel (B2F). La prima, già attiva in un impianto pilota a Gela, trasforma la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) in biocarburanti, mentre la seconda, sviluppata da Eni-Versalis nell’impianto di Crescentino, parte dagli sfalci agricoli e forestali per arrivare a biocarburanti grazie a microorganismi oleaginosi.

La rete di competenze

Il Centro Ricerche di Novara riprende la tradizione scientifica dell’Istituto Donegani, uno dei primi Centri di Ricerche chimiche industriali d’Europa e da oltre settanta anni uno dei più prestigiosi nella chimica applicata all’industria. Affiancate da altre discipline come fisica ingegneria, matematica e informatica, la chimica e la chimica industriale sono ancora oggi le due aree specialistiche maggiormente rappresentate: è grazie alle solide competenze in questo campo che i nostri ricercatori sono riusciti a mettere a punto i processi Biomass to Fuel (che dagli sfalci agricoli e forestali produce biocarburanti grazie a microorganismi oleaginosi) e Waste to Fuel (che da rifiuti organici permette di ottenere bio-olio advanced).

Il Sole alimenta lo specchio parabolico al cuore del pilota Concentrating Solar Power (CSP) che riscalda un fluido termovettore in grado di fornire calore per produrre vapore che può alimentare turbine per la produzione di elettricità o riscaldare impianti industriali o abitazioni. Il Centro lavora anche sullo storage di energia. L’energia elettrica in eccesso prodotta dalle tecnologie rinnovabili alimenta un innovativo impianto pilota con una batteria a flusso che la immagazzina sotto forma di energia chimica, pronta per essere di nuovo riconvertita in elettricità. Il calore prodotto dal CSP può essere immagazzinato da un accumulatore termico basato su wafer costituito da un particolare calcestruzzo, all’interno del quale scorre l’olio diatermico riscaldato dal CSP. Anche in questo caso, quando serve calore di notte, basta invertire la direzione del flusso dell’olio per sfruttare il calore accumulato nelle ore di luce. Le solide basi scientifiche e tecnologiche sviluppate a Novara vengono ulteriormente rafforzate grazie a un sistema di collaborazioni con gli altri Centri Ricerche Eni e con le più importanti Università e Centri di Ricerca in Italia e nel mondo, tra cui CNRENEA, i Politecnici di Milano e Torino, il MIT di Boston, il CNRS francese. 

PEOPLE#7, Piacere Francesca | Eni TV

PEOPLE#7 - Piacere, Francesca | Eni Tv

Il nome del laboratorio negli anni

  • fondato nel 1941 come Centro Ricerche e Sperimentazioni Chimiche Istituto Guido Donegani
  • fino al 1966 Montecatini
  • dal 1966 al 1974 Montecatini Edison SpA
  • dal 1974 al 1979 Montedison SpA
  • dal 1979 al 1987 Istituto Guido Donegani SpA (Montedison group)
  • dal 1988 al 1993 Istituto Guido Donegani SpA (Enimont group)
  • dal 1993 al 2002 Enichem SpA
  • dal 2002 al 2006 Polimeri Europa SpA
  • dal 1° maggio 2006 al 31 luglio 2006 Enitecnologie SpA
  • dal 1° agosto 2006 al 31 dicembre 2007 Eni SpA Refining & Marketing
  • dal 1° gennaio 2008 Centro ricerche per le energie non convenzionali – Istituto Eni Donegani
  • dal 1° settembre 2014 Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e l'Ambiente
  • dal 1° ottobre 2020 Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili, la Fusione Magnetica e la Scienza dei Materiali
  • dal 23 novembre 2022 Centro Ricerche Eni di Novara

Scienza che migliora l’industria

Tutte le tecnologie sviluppate a Novara sono concepite per trovare una loro applicazione industriale attraverso l’integrazione con i nostri business o la commercializzazione, con l’obiettivo finale di migliorare efficienza e sostenibilità. Tecnologie solari come il Fotovoltaico Organico (OPV) e i Concentratori Solari Luminescenti (LSC), ad esempio, si rivolgono direttamente al settore dei Building Integrated PhotoVoltaics (BIPV) e cioè quella nuova concezione dell’edilizia in cui ogni edificio è elettricamente autonomo ed autosufficiente e collegato agli altri per gestire meglio scompensi locali della rete elettrica. In questi edifici, la generazione di elettricità non avviene solo attraverso pannelli al silicio posti sul tetto degli edifici, ma anche grazie a dispositivi inseriti direttamente negli elementi strutturali: dai mattoni, alle tegole, alle finestre. LSC e OPV possono essere installati anche nelle barriere antirumore. Il sistema a Solare a Concentrazione (CSP) - sempre ideato e sviluppato a Novara - rende finalmente efficiente questa tecnologia perché sostituisce i pesanti specchi in vetro argentato con leggerissime pellicole polimeriche riflettenti. Grazie a un design semplificato, inoltre, questo sistema è pensato per poter essere installato facilmente anche in aree meno sviluppate tecnologicamente perché la sua realizzazione richiede manodopera non specializzata e un quantitativo limitato di materiali. Altrettanto integrabili nelle nostre operazioni sono la biofissazione dell’anidride carbonica prodotta dagli impianti industriali con microalghe, mentre il sistema Eni Hydrocarbons Recovery (e-hyrec) recupera selettivamente e senza bisogno di tensioattivi gli idrocarburi (benzina, diesel o anche greggio) individuati nelle falde acquifere contaminate. Infine, a Novara sono stati sviluppati campionatori passivi che permettono di individuare e caratterizzare i contaminanti organici presenti nei terreni e nei sedimenti, permettendo analisi di rischio sito specifiche più realistiche, perché mirate alla disponibilità degli inquinanti presenti. Consapevoli della sua utilità in campo ambientale, abbiamo deciso di non coprire da brevetti questa tecnologia proprio per renderla disponibile a tutti e condividerla per approvazione con gli enti regolatori.

I VOLTI DI ENI#2 - Energia nanometrica

I VOLTI DI ENI#2 - Energia nanometrica

“Lavoro per sfruttare al meglio l’energia solare con materiali che non si vedono a occhio nudo. Trovo che studiare qualcosa che produce energia, ma che non si vede, sia affascinante. Ogni giorno, cercando soluzioni per creare pannelli solari flessibili e leggeri, miglioro me stessa”.

Alessandra Cominetti - Tecnico per la ricerca presso il Centro Ricerche Eni di Novara
PEOPLE#2 - Piacere, Angelo | Eni Tv

PEOPLE#2 - Piacere, Angelo | Eni Tv

Dalla linea al cerchio

I principi dell’economia circolare sono sempre più alla base anche dell’attività di ricerca dei laboratori di Novara. Il sistema Waste to Fuel riutilizza gli scarti vegetali e animali e li trasforma in bio-olio per la produzione di energia elettrica o biocarburante. In modo diverso, ma con lo stesso approccio, la tecnologia basata sul Fitorimedio sfrutta l'impiego delle piante per bonificare i terreni contaminati da metalli pesanti e idrocarburi, riportandoli al loro stato naturale. Le ricerche sulle tecnologie fotovoltaiche, invece, contribuiscono a produrre energia solare e a immagazzinarla, limitando l’utilizzo di fonti fossili e contribuendo alla decarbonizzazione del Pianeta.