Eni_biojet_Cover

Il trasporto low-carbon prende il volo

Nel percorso di decarbonizzazione, il raggio di azione di Eni si allunga fino al cielo.

di Eni Staff
23 marzo 2023
6 min di lettura
di Eni Staff
23 marzo 2023
6 min di lettura

Decarbonizzare il settore dei trasporti è una sfida cruciale nel panorama della transizione energetica e uno degli obiettivi di Eni nella sua roadmap verso la carbon neutrality. In linea con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, l’accelerazione di questo processo impone lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile per minimizzare le emissioni dirette di CO2.

Si tratta di una trasformazione che dovrà coinvolgere necessariamente ogni aspetto della filiera produttiva e che sarà possibile realizzare con la riduzione degli sprechi, la valorizzazione dei materiali  di scarto, e attraverso idee e tecnologie innovative che mirano a realizzare prodotti sostenibili e insieme efficaci.

Verso un trasporto aereo low carbon

Il contributo di Eni al miglioramento della mobilità sostenibile, anche attraverso la società Eni Sustainable Mobility (controllata da Eni al 100%), non si limita al settore dei trasporti stradali, ma riguarda oggi anche quello dell’aviazione. Il trasporto aereo, così importante per la crescita e lo sviluppo, è infatti uno dei settori che maggiormente preoccupa a livello emissivo. Secondo il Tracking Aviation Report dello IEA (2020) il settore aviazione è responsabile del 2,8% delle emissioni fossili di CO2 a livello mondiale e, a causa dell’aumento dei viaggiatori e dei traffici commerciali, risulta tra le fonti che tendono a crescere più rapidamente.

Nell’ultimo ventennio le emissioni derivanti dal trasporto aereo sono cresciute quasi del 130% e si prevede che nel 2050 aumenteranno da 7 a 10 volte in più rispetto al 1990. Se è vero che gli effetti dell’emergenza pandemica possono per alcuni versi aver giocato a favore di una certa riduzione emissiva, è anche vero che il dibattito sui cieli puliti ha iniziato ad assumere un peso sempre maggiore nell’agenda climatica, con iniziative che vanno dall’European Green Deal del 2019 alla Cop27 fino alla recente proposta di regolamento Refuel EU aviation del pacchetto “Fit for 55” e negli USA con il Memorandum of Understanding “SAF Grand challenge” (MoU siglato tra U.S. Department of Energy,  U.S. Department of Transportatione U.S. Department of Agriculture).

In quest’ottica, esistono diverse soluzioni che potrebbero contribuire a una riduzione dell’impatto, dal restyling dei velivoli alle migliorie dei motori, ma il ricambio dei mezzi non sembra un’opzione praticabile se non a lungo termine; nel breve-medio termine, le soluzioni ibride risultano inevitabilmente quelle più facili da realizzare: l’introduzione di biocarburanti rappresenta quindi ad oggi lo scenario più concreto e immediato per la decarbonizzazione dell'aviazione.In quest’ottica, esistono diverse soluzioni che potrebbero contribuire a una riduzione dell’impatto, dal restyling dei velivoli alle migliorie dei motori, ma il ricambio dei mezzi non sembra un’opzione praticabile se non a lungo termine; nel breve-medio termine, le soluzioni ibride risultano inevitabilmente quelle più facili da realizzare: l’introduzione di biocarburanti rappresenta quindi a oggi lo scenario più concreto e immediato per la decarbonizzazione dell'aviazione. Eni ha così dato avvio alla produzione di un primo carburante sostenibile per l'aviazione tramite la trasformazione di materie prime di scarto e non in competizione con la filiera alimentare. 

A settembre 2022, al Gran Premio d'Italia a Monza, il nuovo Airbus A350, livrea azzurra, di ITA Airways dedicato al mito Enzo Ferrari ha compiuto il suo primo volo con SAF Eni Biojet, facendo da apripista alle Frecce Tricolori nella fase di partenza.
Eni Biojet contiene il 100% di componente biogenica ed è prodotto esclusivamente a partire da materie prime di scarto, grassi animali e oli vegetali esausti.

Eni Biojet è stato testato nei laboratori di ricerca e costituisce la prima, esclusiva produzione di SAF della raffineria di Livorno. La produzione è realizzata in sinergia con la bioraffineria di Gela dove viene prodotta la bio-nafta che viene poi distillata a Livorno.

Nel 2024 è previsto l’avvio della produzione di SAF nelle bioraffinerie di Gela e Venezia. Entrambi gli impianti sono in attesa delle autorizzazioni per due progetti che consentiranno di produrre oltre 200 tonnellate/anno di Eni Biojet da materie prime rinnovabili.

eni-fuel-aviation.jpg

Innovazione e partnership al servizio di una mobilità sostenibile

Per avanzare nel percorso di transizione energetica è necessario sviluppare l’innovazione tecnologica. I progetti realizzati e in corso di realizzazione convergono verso un solo obiettivo: la decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi Eni al 2050, anche per il settore dei trasporti.

Nelle iniziative di sviluppo, è importante instaurare alleanze con partner in grado di sostenere azioni di ampio respiro. È in questo orizzonte che si colloca il progetto di mobilità a idrogeno realizzato in partnership con Air Liquide, il cui obiettivo è quello di unire gli sforzi e investire in infrastrutture per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno in Italia rivolta al mercato della mobilità pesante e leggera. Allo stesso modo la collaborazione avviata con il gruppo Aeroporti di Roma, antesignano di una serie di accordi con operatori primari nella gestione delle infrastrutture di trasporto punta a creare sinergie per favorire lo sviluppo ed il progressivo utilizzo di carburanti sostenibili nel settore della mobilità di terra e dell’aviazione.