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Goliat: la piattaforma che affronta l'Artico in Norvegia

La struttura è considerata la più grande unità galleggiante di produzione di olio e stoccaggio cilindrica al mondo.

Il rosso che accende il mare del nord

Costruita in Corea del Sud, la Floating Production, Storage and Offloading (FPSO) Goliat è stata trasportata nel Mare di Barents nella primavera del 2015, dove è stata inaugurata dopo 63 giorni di navigazione intorno all’Africa meridionale. Inconfondibile per il suo colore rosso acceso, Goliat è il primo giacimento a olio a entrare in produzione nel Mare di Barents. Numeri da record, tecnologie all’avanguardia, rispetto per l’ambiente: Goliat è tutto questo.

A settembre 2021 è stato firmato un Cooperation Agreement con altri operatori oil & gas dell’area per valutare la fattibilità del Barents Blu-Ammonia Project. Il progetto prevede la valorizzazione del gas del campo di Goliat attraverso la produzione e commercializzazione di ammoniaca blu. La CO2 catturata nel processo di produzione sarà trasportata e stoccata in un giacimento offshore in via di esaurimento.

La sicurezza prima di tutto

Consideriamo la sicurezza sul posto di lavoro un valore imprescindibile da condividere con i dipendenti, i contrattisti, gli stakeholder locali. Ci impegniamo ad azzerare il verificarsi degli incidenti e a salvaguardare l’integrità degli asset. Consolidiamo la cultura della sicurezza, con l’utilizzo di modelli di gestione e organizzazione, strumenti digitali e iniziative di comunicazione. Il nostro obiettivo è potenziare la consapevolezza delle nostre persone e il loro senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri, estendendo gli strumenti HSE e la digitalizzazione per rendere i processi aziendali più sicuri, efficienti e veloci.  

Le tecnologie utilizzate

La produzione avviene attraverso un sistema sottomarino composto da 22 pozzi allacciati alla struttura attraverso un sistema di condotte sottomarine per la produzione e per l’iniezione. 

 

Come affrontiamo le sfide

Goliat è stato progettato integrando una serie di rivoluzionarie innovazioni nel design per garantire tutte le operazioni in modo sicuro e stabile. Operare nell’Artico significa, infatti, lavorare in un contesto molto complesso dal punto di vista ambientale, data la ricchezza di biodiversità e la particolare sensibilità degli ecosistemi locali. Il progetto ha impiegato sistemi tecnici a basso rischio per l’ambiente e per le persone impiegate, nonostante le condizioni estreme che caratterizzano l’area. 

 

Asset

L’unità galleggiante Sevan 1000, meglio conosciuta come Goliat, è una piattaforma da 64 mila tonnellate, 107 metri di diametro, 14 linee di ancoraggio e 100 mila barili al giorno di capacità produttiva. Per trasportarla dalla Corea al Mare di Barents abbiamo utilizzato la nave da trasporto semisommergibile Dockwise Vanguard. 

VarEnergie, operatore della licenza Goliat PL229/229B e il suo partner Statoil, in seguito a un concorso di progettazione hanno selezionato la migliore opzione che soddisfasse i severi requisiti legati agli impianti offshore. Il progetto realizzato è costituito da una struttura circolare contenente un impianto di produzione, capacità di stoccaggio di petrolio e strutture ricettive, in cui l’acqua utilizzata viene reiniettata nel serbatoio e il petrolio prodotto è temporaneamente immagazzinato per poi essere trasportato sul mercato attraverso navi cisterna.

L’impatto sull’ambiente e sulle comunità

Goliat utilizza fonti di energia provenienti da alimentatori da terra per mezzo di un cavo elettrico sottomarino combinate con energia generata direttamente a bordo dell'impianto. L'elettrificazione di Goliat è stata progettata per essere sicura dal punto di vista umano e ambientale, riducendo le emissioni di CO2 del cinquanta per cento. L’obiettivo di VarEnergie, infatti, è quello di massimizzare la riduzione delle le emissioni di CO2 . Per questo utilizziamo energia elettrica da terra per alimentare la piattaforma. Il sistema di emergenza Oil Spill Contingency System del campo di Goliat è stato adattato specificatamente per questa costa e la flotta di pescherecci locali contribuisce al monitoraggio del mare. 
Enipedia sost

Non abbiamo mai svolto attività di esplorazione e sviluppo di idrocarburi all’interno dei confini dei Siti Naturali inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO e a maggio 2019 ci siamo impegnati formalmente, dando riconoscimento ufficiale alla policy Biodiversità e dei Servizi Ecosistemici (BES) che già seguiamo nelle operazioni e che si inserisce nel nostro cammino di trasformazione. Ci impegniamo in investimenti a lungo termine, andando oltre le priorità di profitto a breve termine dal punto di vista operativo e sociale, così come riconosciuto dalla nuova mission aziendale, ispirata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.