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L’impegno di Eni per il rispetto dei diritti umani

La dignità di ciascun essere umano e il benessere delle persone e delle comunità nei Paesi in cui operiamo sono alla base del nostro approccio fondato sul rispetto dei diritti umani e del nostro percorso di Just Transition.

I termini dell’impegno

I Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGPs) sono per Eni un riferimento fondamentale per orientare le nostre attività, il nostro sistema normativo e la governance verso il rispetto e la promozione dei diritti umani.

Il nostro impegno si riflette nella Dichiarazione Eni sul rispetto dei diritti umani e in una serie di documenti che riguardano sia l’organizzazione interna che i rapporti con realtà esterne alla società, quali il Codice Etico, la Policy di Sostenibilità e il Codice di Condotta fornitori.

L’approccio di Eni ai diritti umani è confermato anche nell’Accordo Quadro Globale sulle Relazioni Industriali a livello internazionale e sulla Responsabilità Sociale d'Impresa rinnovato nel giugno 2019, in cui viene fatto esplicito riferimento agli UNGPsEni è inoltre impegnata nei Voluntary Principles on Security and Human Rights (VPSHRs) ed è stata ammessa in qualità di “Engaged Corporate Participant” alla Voluntary Principles Initiative (VPI), l‘iniziativa multistakeholder dedicata al rispetto dei diritti umani nella gestione delle operazioni di Security che coinvolge governi, imprese e ONG. Nel 2021, Eni ha inoltre redatto un Annual Report con la descrizione delle attività svolte nell’anno per dare attuazione ai (VPSHRs), un set di principi a supporto delle imprese sul rispetto dei diritti umani nella gestione delle operazioni di Security, definiti e promossi dalla VPI.

Infine, Eni si è posizionata come prima società nell’indice sui diritti umani del Corporate Human Rights Benchmark (CHRB) nell’ultima rilevazione condotta nel 2020, ex aequo con una sola altra azienda.

Claudio Descalzi primo piano

Questo momento storico ci chiama ad agire con ancora più responsabilità per affermare i nostri valori: pace, stabilità e senso di comunità. Promuovere le competenze, investire nelle persone e nella ricerca, sono diventate dimensioni di un approccio ai diritti umani fondamentale quanto il raggiungimento delle emissioni nette zero.

Messaggio agli Stakeholder di Claudio Descalzi (AD di Eni)
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Le persone al centro del nostro approccio per una transizione giusta

Consapevoli dell’ambizioso percorso di decarbonizzazione tracciato, lavoriamo affinché questo processo sia centrato sulle persone e offra opportunità di conversione delle attività esistenti e di sviluppo di nuove filiere produttive con rilevanti opportunità per i lavoratori, le economie e le comunità dei Paesi in cui operiamo, facendo leva su un solido approccio al rispetto dei diritti umani. Il “Focus report sulle iniziative di Just Transition per i lavoratori, i fornitori, le comunità e i clienti” illustra il nostro impegno e il nostro approccio anche attraverso la presentazione di specifici case study.

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La due diligence per il rispetto dei diritti umani

Eni si impegna a sottoporre le proprie attività a un processo di due diligence sul rispetto dei diritti umani. A questo scopo, valutiamo e monitoriamo costantemente i nostri impatti reali e potenziali in materia di diritti umani e identifichiamo strategie e soluzioni specifiche volte a migliorare l’efficacia della nostra azione di prevenzione e mitigazione degli impatti negativi. In particolare, impartiamo istruzioni specifiche e offriamo formazione specializzata ai dipendenti, oltre a svolgere iniziative di sensibilizzazione dedicate ai subappaltatori e ad altri Business Partner.

Le principali tematiche di Eni riguardanti i Diritti Umani

Diritti umani sul posto di lavoro Diritti umani nella relazione con fornitori e business partner Diritti umani nelle comunità Diritti umani nelle attività di security
Discriminazione e pari trattamento in base a religione, etnia e genere Schiavitù moderna Diritti sulla terra Uso eccessivo della forza da parte di forze di sicurezza pubbliche e private
Condizioni di lavoro sicure e sane Lavoratori migranti Impatti ambientali che provocano conseguenze su mezzi di sostentamento, salute, disponibilità di acqua per le comunità e le Persone Indigene Sicurezza dei dipendenti in ambienti ad alto rischio
Libertà di associazione e contrattazione collettiva Libertà di associazione e contrattazione collettiva Decommissioning
Condizioni di lavoro (salari e orario lavorativo)
Condizioni di lavoro sicure e sane

Le nostre aree prioritarie

Una tappa fondamentale del nostro cammino è stata l’individuazione, anche attraverso confronti e seminari all’interno dell’azienda, delle principali tematiche sui diritti umani (salient issues), a loro volta raggruppate in quattro aree di intervento prioritarie: diritti umani sul posto di lavoro, diritti umani nella catena di fornitura, diritti umani nelle comunità, diritti umani nelle attività di security. In ognuna di queste aree di intervento ci guidano gli stessi principi e rigorose procedure di controllo interno volte a prevenire ogni forma di violazione e a mitigarne il più possibile gli effetti, qualora questi si verifichino.

Con riferimento al tema dei diritti dei lavoratori, Eni si impegna a rispettare i quattro standard di lavoro fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, come enunciati nella Dichiarazione sui Principi e i Diritti fondamentali nel Lavoro:

  • libertà di associazione e riconoscimento effettivo del diritto di contrattazione collettiva
  • eliminazione di ogni forma di lavoro forzato o obbligatorio
  • abolizione effettiva del lavoro minorile
  • eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione

Molestie o atteggiamenti comunque riconducibili a pratiche di mobbing sono proibiti, senza eccezioni, nelle relazioni lavorative, sia all’interno che all’esterno della società. Eni si impegna ad assicurare che, nel collaborare per o con Eni, le imprese terze accettino di applicare ai lavoratori le garanzie sopra descritte, anche imponendo clausole contrattuali adeguate contro possibili violazioni.

Il nostro approccio alla Diversity & Inclusion (D&I) non si limita a considerare i principi di non discriminazione e pari opportunità, ma vuole creare un ambiente di lavoro nel quale le diversità sia culturali che personali possano portare ad un arricchimento reciproco oltre che a essere un elemento irrinunciabile anche per la sostenibilità del business. Una delle priorità di Eni è quella di assicurarsi che ci sia equità nel trattare le persone, indipendentemente dalle differenze di genere, nazionalità, opinione politica e orientamento sessuale, ma anche di status sociale, abilità fisiche, condizioni mediche e familiari. 

Nel 2021, in linea con la Convenzione ILO190, è stata inoltre emessa una policy aziendale sul tema delle violenze e molestie sul luogo di lavoro, per contrastare qualsiasi condotta (espressa in forma fisica, verbale o non verbale) o la minaccia di porla in essere, in un'unica occasione o ripetutamente, che possa causare o comportare un danno fisico, psicologico o economico. 

Per sviluppare una strategia aziendale sul tema, è stata anche istituita l’unità Diversity & Inclusion per l’identificazione degli obiettivi aziendali in materia e la definizione di un portfolio di iniziative per il loro raggiungimento.

Nel 2021 Eni ha anche sottoscritto i Women Empowerment Principles (WEP) delle Nazioni Unite per ribadire il proprio impegno nel promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile nel luogo di lavoro, nelle pratiche di business e nella società, come delineato nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e nei 17 SDG. Stabiliti congiuntamente da UN Global Compact e UN Women, i WEP sono basati sugli standard internazionali del lavoro e dei diritti umani e sul riconoscimento del ruolo chiave delle imprese nella promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment delle donne. In linea con questo approccio, Eni si impegna a integrare la prospettiva di genere nei propri processi interni ed esterni, così come nei propri progetti di sviluppo locale, anche attraverso la realizzazione di assessment, per garantire che tutte le attività e le iniziative siano realmente inclusive.

Inoltre, Eni offre un’equa remunerazione e garantisce che l’ambiente di lavoro sia sicuro e salubre e che le condizioni di lavoro siano in linea con gli standard internazionali. Mettiamo a disposizione dei nostri lavoratori servizi sanitari preventivi e curativi, oltre che di emergenza. Questo modello di assistenza offre un servizio standardizzato per tutti gli ambiti operativi, attraverso servizi e prodotti in economia o acquisiti esternamente.

Siamo impegnati nel rispettare la Convenzione ILO n. 135, assicurando un adeguato accesso al posto di lavoro, oltre che ai dipendenti, anche ai rappresentanti sindacali e rimanendo neutrale riguardo alla preferenza dei dipendenti ad aderire e rimanere in un’organizzazione sindacale, trasferire la propria adesione o concludere tale adesione.

Adottiamo un approccio volto a garantire il pieno impegno dell'intera catena di fornitura sul rispetto dei diritti umani, facendo leva non solo su valutazioni specifiche e requisiti contrattuali, ma anche coinvolgendo i fornitori in iniziative dedicate per ottenere e monitorare concretamente il livello di consapevolezza e attenzione alla fornitura catena.

Scopri di più sulle relazioni con i nostri fornitori:

Ci aspettiamo che i nostri Business Partner rispettino i principi enunciati nella nostra Dichiarazione e compiamo ogni sforzo per inserire clausole ad hoc sul rispetto dei diritti umani nei relativi accordi contrattuali, relativamente alle attività svolte con o per Eni.

Eni è costantemente attenta ai diritti delle persone e delle comunità locali dei Paesi in cui opera. Curiamo la biodiversità, difendiamo il diritto alla proprietà e salvaguardiamo le risorse dei luoghi in cui agiamo. Ogni passo è fatto nel rispetto dei diritti fondamentali, ponendo particolare attenzione ai gruppi vulnerabili.

Il nostro impegno verso le comunità è costruito intorno ai seguenti elementi:

  • una consultazione libera, preventiva, informata
  • la previsione di valutazioni di impatto ambientale, socioeconomico e culturale, compresi quelli relativi alle persone indigene, al fine di identificare, prevenire e quando applicabile mitigare il possibile effetto negativo potenziale e/o effettivo sui Diritti Umani causato dalla società, a cui la stessa ha contribuito o a cui è associata, come ad esempio quelli relativi ai diritti sulla terra
  • del diritto a cibo e acqua potabile adeguati, al più alto standard possibile di salute fisica e mentale, ad un’abitazione adeguata, alla scolarità e diritti speciali di indigeni e appartenenti alle tribù
  • l’impegno ad evitare il reinsediamento delle comunità locali e fornire una adeguata compensazione in caso di acquisizione inevitabile di terreni e di reinsediamenti delle persone coinvolte con cui devono comunque essere raggiunti degli accordi
  • la gestione delle attività di security nel rispetto delle comunità e in conformità ai principi internazionali sui Diritti Umani, e in conformità ai Voluntary Principles on Security and Human Rights.

Eni ha progettato un insieme coerente di regole e strumenti per garantire che:

  • i termini contrattuali comprendano disposizioni sul rispetto dei diritti umani
  • i fornitori delle forze di sicurezza siano selezionati, tra gli altri, in base a criteri afferenti ai diritti umani
  • gli operatori e i supervisori della sicurezza ricevano formazione adeguata sul rispetto dei diritti umani
  • gli eventi considerati più a rischio siano gestiti conformemente agli standard internazionali.

L'importanza dell'accesso al rimedio

Le imprese devono cooperare attivamente con meccanismi giudiziari e non giudiziari, creando meccanismi di reclamo a livello operativo che possano essere a disposizione di persone e comunità, così come riconosciuto dall’UNGP n. 29 e dalle Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali.

Per questo, nel 2016, ci siamo dotati di una procedura denominata “Community Grievance Mechanism” per la gestione delle segnalazioni o dei reclami ricevuti, in forma scritta o verbale, relativi alle nostre attività. Un meccanismo di reclamo a livello operativo che consente ad Eni di rispondere in maniera rapida ed efficace alle possibili situazioni critiche, prevenendone il peggioramento e impedendo l’insorgere di conflitti.

Eni coopera inoltre con altri meccanismi giudiziari e non giudiziari, quali, ad esempio i punti di contatto nazionale stabiliti dalle Linee Guida OCSE per le Imprese Multinazionali.

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La collaborazione con gli organismi internazionali

Il nostro impegno per i diritti umani e la loro promozione è sancito anche dalla collaborazione costante e prolungata con diversi organismi internazionali, sia afferenti al sistema delle Nazioni Unite sia alla società civile. Solo per citare alcuni esempi: 

  • nel 2001 siamo stati la prima impresa italiana ad aderire al Global Compact promosso dalle Nazioni Unite
  • abbiamo organizzato attività formative in collaborazione con l'International Training Center, l’istituto di formazione dell’International Labour Organization (ILO)
  • ci confrontiamo con le altre compagnie del settore O&G sui temi della sostenibilità (biodiversità, local content, sviluppo delle comunità, reporting, diritti umani) all’interno di IPIECA
  • collaboriamo con l’IHRB, un’organizzazione indipendente che lavora come centro globale di eccellenza e di expertise (a think & do tank) sul tema delle relazioni tra il business e i diritti umani
  • cooperiamo stabilmente con lo United Nations Development Programme, FAO, Unesco.

Informare e contribuire a migliorare l’accesso ai diritti fondamentali nelle comunità locali sono aspetti fondamentali dell’approccio con cui Eni sviluppa le proprie operazioni. A tal fine Eni si è avvalsa del Danish Institute for Human rights per condurre studi di impatto (Human Rights Impact Assessments) in alcune aree operative come in Myanmar, Messico, Angola e Mozambico. La collaborazione con DIHR ha toccato vari aspetti dalle valutazioni di impatto alla formazione e ad altri elementi che hanno contribuito a delineare l’approccio Eni sul tema. 

Il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani

Tra gli stakeholder rilevanti di Eni il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) ha un ruolo molto importante: Eni si è infatti confrontata con esso nell’elaborare la sua nuova Dichiarazione sui diritti umani e nell’identificazione dei “temi salienti”. Il CIDU ha lo scopo di assolvere agli obblighi assunti dall’Italia negli accordi e convenzioni adottati sul piano internazionale relativi alla protezione e promozione dei Diritti Umani ed ha diretto e coordinato il processo di elaborazione del Piano d’Azione Nazionale su Impresa e Diritti Umani, uno dei primi ad essere adottati a livello globale (2016).

Il rinnovo del Global Framework Agreement

Nell’ambito delle relazioni industriali a livello internazionale il 21 giugno 2019 è stato rinnovato il Global Framework Agreement on International Relations and Corporate Social Responsibility (GFA) con le Organizzazioni Sindacali Filctem, CGIL, Femca CISL, UiltecUIL e con IndustriALL Global Union. 

Gli elementi di novità rispetto alla precedente intesa si concentrano principalmente sull’aumentata attenzione verso le tematiche di Salute e Sicurezza al Lavoro, il rapporto con i fornitori, lo sviluppo sostenibile e la difesa dell’ambiente, oltre che all’introduzione di un sistema di monitoraggio rispetto alle previsioni dell’Accordo stesso. Dal 2018 è attivo e disponibile per tutti i dipendenti Eni il programma formativo sull’Accordo Quadro Globale sulle Relazioni Industriali a livello internazionale e sulla responsabilità Sociale d’Impresa.

Insieme ai leader del mondo per i diritti umani

L’AD di Eni Claudio Descalzi, insieme a 35 leader di altre grandi aziende che fanno parte del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), aderisce all’iniziativa Call to Action attraverso cui i CEO e i top manager si impegnano a promuovere azioni concrete per il rispetto dei diritti umani oltre a seguire le indicazioni contenute all’interno della CEO Guide on Human Rights.

Il nostro percorso e la crisi sanitaria dovuta al Covid-19

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla crisi sanitaria mondiale dovuta al Covid-19, che sarà ricordata nel tempo per il suo impatto sulle economie globali, sul consumo di energia e sulla società nel suo complesso.

Nell'affrontarla, abbiamo reagito con prontezza, sfruttando al massimo l'esperienza che abbiamo acquisito nelle pandemie passate, come la SARS-CoV-1 e l'Ebola. Abbiamo mobilitato risorse rilevanti in termini economici, e di capitale umano e tecnologico, per sostenere il nostro paese, le nostre persone e le comunità in cui Eni opera.

Mentre il mondo continua a far fronte agli impatti del Covid-19, è essenziale che gli sforzi per sostenere la ripresa economica siano allineati con il percorso verso le zero emissioni. Ecco perché, durante l'ultimo anno, abbiamo lavorato ancora più duramente per rendere i nostri obiettivi più forti. Abbiamo colto il momento per rafforzare il nostro impegno climatico e il nostro ruolo in una transizione energetica giusta, potenziando la strategia che permetterà a Eni di raggiungere la completa neutralità carbonica entro il 2050.

Al tempo stesso, a giugno 2021 abbiamo celebrato il 10° anniversario dell’approvazione unanime da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dei Principi Guida su Imprese e Diritti Umani da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, una pietra miliare nella definizione di un quadro internazionale autorevole che delinea i ruoli e le responsabilità delle imprese in relazione ai diritti umani. Con l’introduzione di questi principi, le aziende sono chiamate a impegnarsi concretamente a rispettare i diritti umani e ad eseguire la due diligence, agendo in maniera proattiva per identificare i potenziali impatti sui diritti umani delle proprie attività, mitigandone al contempo gli eventuali effetti negativi, siano essi direttamente o indirettamente riconducibili al proprio operato. Per Eni, questo anniversario è stata un'occasione per fare un bilancio del lavoro svolto negli ultimi anni e dare nuova forza al suo approccio ai Diritti Umani.

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