L'ex Gazometro di Roma, situato nel quartiere Ostiense, è un simbolo dell’archeologia industriale urbana. Oggi l'area intorno al “Colosso di ferro” si sta trasformando in un polo dell’innovazione e della sostenibilità. In questi spazi, Eni ha dato il via a un importante recupero delle aree industriali e alle opere di bonifica, con l’obiettivo di costruire il più grande Distretto di Innovazione della Capitale: ROAD - Rome Advanced District, un ecosistema imprenditoriale, in grado di attrarre soggetti pubblici e privati, luogo di sperimentazione creativa per soluzioni legate alla transizione energetica.
All’interno dell’area già si trovano Eni 2050 Lab, spazio espositivo permanente dei progetti e delle tecnologie di Eni, Joule, la Scuola di Eni per l’Impresa e l'acceleratore di start up ZERO - The Clean Tech Acceleator.
I progetti di Eni per l'area Gazometro di Roma.
Il progetto ROAD - Rome Advanced District è un laboratorio a cielo aperto, un ecosistema dedicato alla transizione energetica e abitato da start up e progetti innovativi. Un’area di innovazione che si occupi di sviluppare, sperimentare e realizzare proposte tecnologiche applicate all’energia non emissiva.
All’interno di un’area di circa 13 ettari nel quartiere di Roma Ostiense, ROAD è una Rete di Imprese Soggetto, capace di aggregare pubblico e privato (corporate, PMI, istituzioni, università, start up e centri di ricerca) generando un processo di cross-fertilization in ottica di filiera integrata. Ogni giorno si lavora per rendere ROAD un luogo aperto, inclusivo, una fucina di talenti ed un centro di conoscenza e ricerca avanzata.
All’interno del Complesso, e precisamente in uno dei due edifici gemelli un tempo dedicati alla produzione e depurazione del Gas d’acqua, si trova Eni 2050 Lab, un vero e proprio tecnopolo, dedicato ai progetti e alle tecnologie innovative che Eni sta sviluppando nei propri centri di ricerca. Uno spazio polifunzionale che ospita anche un laboratorio a vista con apparecchiature ipertecnologiche, un’area di monitoraggio e una di visualizzazione immersiva di modellistica avanzata basata sui supercomputer di Eni HPC4 e HPC5.
Al suo interno è possibile scoprire alcune delle tecnologie e dei prodotti di Eni per la decarbonizzazione, tra queste:
Al Gazometro ha casa anche Joule, la Scuola di Eni per l'Impresa, che ha l’obiettivo di supportare la crescita di imprese sostenibili, formando una nuova generazione di imprenditori e imprenditrici attraverso lo sviluppo di competenze e l’utilizzo di strumenti chiave per l’accelerazione di una start up. Joule contribuisce a fornire l’accesso a challenge e opportunità concrete, mette a disposizione un network di formatori e docenti d’eccellenza e crea le condizioni per entrare a far parte di una grande Community. Un vero e proprio ecosistema in cui si dà spazio alle nuove visioni del futuro.
Eni, attraverso Joule e insieme a CDP Venture, Acea, Vodafone, Maire Tecnimont e Microsoft, con il supporto di LVenture e del Consorzio Elis, ha dato vita a ZERO, l’acceleratore italiano cleantech della Rete Nazionale acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), con l’obiettivo di favorire la nascita di imprese sostenibili in tutto il Paese, promuovendo e alimentando partnership e collaborazioni con università, acceleratori e stakeholder.
Nei pressi di piazza del Gazometro, a pochi metri dall'imponente struttura e dal ponte della Scienza, ha sede la redazione di Agi (Agenzia Giornalistica Italia). Dopo la fondazione nel 1950, l'agenzia viene ceduta all'Eni, con cui già collaborava, nel 1965. Oggi, Agi prosegue nella sua scelta editoriale dell’internazionalizzazione, iniziata dalla metà degli anni ’70, grazie a una strategia di media-partnership con organi di informazione situati in Paesi emergenti e collocati in aree di grande interesse geopolitico.
I progetti di Eni per l'area Gazometro di Roma.
Il progetto ROAD - Rome Advanced District è un laboratorio a cielo aperto, un ecosistema dedicato alla transizione energetica e abitato da start up e progetti innovativi. Un’area di innovazione che si occupi di sviluppare, sperimentare e realizzare proposte tecnologiche applicate all’energia non emissiva.
All’interno di un’area di circa 13 ettari nel quartiere di Roma Ostiense, ROAD è una Rete di Imprese Soggetto, capace di aggregare pubblico e privato (corporate, PMI, istituzioni, università, start up e centri di ricerca) generando un processo di cross-fertilization in ottica di filiera integrata. Ogni giorno si lavora per rendere ROAD un luogo aperto, inclusivo, una fucina di talenti ed un centro di conoscenza e ricerca avanzata.
All’interno del Complesso, e precisamente in uno dei due edifici gemelli un tempo dedicati alla produzione e depurazione del Gas d’acqua, si trova Eni 2050 Lab, un vero e proprio tecnopolo, dedicato ai progetti e alle tecnologie innovative che Eni sta sviluppando nei propri centri di ricerca. Uno spazio polifunzionale che ospita anche un laboratorio a vista con apparecchiature ipertecnologiche, un’area di monitoraggio e una di visualizzazione immersiva di modellistica avanzata basata sui supercomputer di Eni HPC4 e HPC5.
Al suo interno è possibile scoprire alcune delle tecnologie e dei prodotti di Eni per la decarbonizzazione, tra queste:
Al Gazometro ha casa anche Joule, la Scuola di Eni per l'Impresa, che ha l’obiettivo di supportare la crescita di imprese sostenibili, formando una nuova generazione di imprenditori e imprenditrici attraverso lo sviluppo di competenze e l’utilizzo di strumenti chiave per l’accelerazione di una start up. Joule contribuisce a fornire l’accesso a challenge e opportunità concrete, mette a disposizione un network di formatori e docenti d’eccellenza e crea le condizioni per entrare a far parte di una grande Community. Un vero e proprio ecosistema in cui si dà spazio alle nuove visioni del futuro.
Eni, attraverso Joule e insieme a CDP Venture, Acea, Vodafone, Maire Tecnimont e Microsoft, con il supporto di LVenture e del Consorzio Elis, ha dato vita a ZERO, l’acceleratore italiano cleantech della Rete Nazionale acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), con l’obiettivo di favorire la nascita di imprese sostenibili in tutto il Paese, promuovendo e alimentando partnership e collaborazioni con università, acceleratori e stakeholder.
Nei pressi di piazza del Gazometro, a pochi metri dall'imponente struttura e dal ponte della Scienza, ha sede la redazione di Agi (Agenzia Giornalistica Italia). Dopo la fondazione nel 1950, l'agenzia viene ceduta all'Eni, con cui già collaborava, nel 1965. Oggi, Agi prosegue nella sua scelta editoriale dell’internazionalizzazione, iniziata dalla metà degli anni ’70, grazie a una strategia di media-partnership con organi di informazione situati in Paesi emergenti e collocati in aree di grande interesse geopolitico.
Dal 2 giugno a metà ottobre 2024 Eni inaugura "Energie Contemporanee", una mostra curata da Spazio Taverna al Gazometro di Roma Ostiense. L'evento coinvolge diciassette artisti italiani emergenti ed è il primo appuntamento del progetto "Arte al Gazometro", volto a integrare l'arte con l'innovazione presente negli spazi del sito. Il format promuove collaborazioni artistiche annuali, rendendo il Gazometro un luogo di incontro tra arte, industria e tecnologia.
Nel volume fotografico “Il colosso di ferro” si racconta presente, passato e futuro di questa realtà urbana romana. Attraverso tre estratti, è possibile conoscere le origini dell’area e l’avvento della modernità grazie alle parole dello scrittore e giornalista Corrado Augias, analizzare la parabola del Gazometro a livello industriale con un articolo della professoressa di Storia dell’Architettura dell’Università di Bologna Maristella Casciato e, attraverso un saggio di Sergio Toffetti, storico del cinema, scoprire questo simbolo della città come scenografia privilegiata del cinema romano.
Dalle prime strutture alle incursioni nel mondo del cinema fino alla rivalutazione dell’area.
Tra il 1910 e il 1912 entrano in funzione, grazie al sindaco Ernesto Nathan, i primi tre gasometri, con una capacità complessiva di 110 mila metri cubi di gas.
Viene costruito dall’azienda Ansaldo il grande colosso di ferro che sarà conosciuto come Gazometro di Roma, con capacità di 200 mila metri cubi, in quel momento il più grande d’Europa.
Il complesso viene sfruttato per l'approvvigionamento cittadino e fa da sfondo a film iconici come “Quattro passi tra le nuvole” (1942), “Umberto D” (1952) e “Domenica d’agosto” (1950).
Inizia la metanizzazione della città. Da cuore pulsante che garantiva la vita di innumerevoli attività, l’officina del gas divenne simbolo di un processo industriale obsoleto.
Una consistente serie di sculture antiche dei Musei capitolini sono traslocate nell’ex centrale Montemartini, aprendo le porte alla rivisitazione dell'area come centro culturale.
Pressoché in asse con il Gazometro è stato aperto il Ponte della Scienza, struttura pedonale e ciclabile che dona nuova linfa e un accesso moderno al territorio.
Eni recupera l'area nel quartiere Ostiense per avviare un processo di riqualificazione edilizia in continuità con quella che era la vocazione del posto, fra energia e innovazione.
Eni ha ospitato nell’area dell’ex Gazometro Ostiense la decima edizione della manifestazione sull’innovazione Maker Faire. In quell'occasione si aprono le porte di Eni 2050 lab.
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