- SOSTENIBILITÀ
Porto Torres, 12 luglio 2019 – Syndial, società ambientale di Eni, nel corso della visita del ministro dell’Ambiente Sergio Costa al Sito di Interesse Nazionale di Porto Torres ha illustrato gli interventi realizzati e in esecuzione nelle aree del sito industriale sorto nel 1962 a opera della società SIR, le cui attività sono state trasferite ex lege ad Eni nel 1982.
A Porto Torres Syndial (Eni) ha finora speso 324 milioni di euro (dato aggiornato a dicembre 2018) per le attività di risanamento ambientale effettuate nei comparti demolizioni, bonifica dei suoli e bonifica della falda. Per il completamento degli interventi si prevede una ulteriore spesa di circa 500 milioni di euro: 246 milioni per realizzazione interventi di bonifica e 250 milioni di euro per la gestione del presidio del sito e degli impianti di bonifica per i prossimi 15 anni. Complessivamente in Sardegna la società ha speso 700 milioni di euro e stima di spenderne altrettanti.
Per le attività in corso nel sito turritano, Syndial impiega 67 persone e, mediamente, 140 risorse nell’indotto, per l’85% lavoratori del territorio, che incrementeranno fino a 200 con lo sviluppo dei cantieri.
Le attività ambientali sono state avviate a partire dal 1998 e dal 2003 con gli interventi di Messa in Sicurezza di Emergenza della Falda con la realizzazione della barriera idraulica e dei relativi impianti di trattamento. Le attività sono in linea con il Piano di Interventi Ambientali condiviso con gli Enti, dopo l’approvazione dell’Analisi di Rischio (2010) e con i Decreti del Ministero dell’Ambiente emessi dal 2011 al 2018, tra cui assume rilievo il Decreto ministeriale Bonifica della Falda (agosto 2017) e il Decreto Nuraghe-Fase1 (agosto 2018).
Per quanto riguarda la falda, attualmente Syndial sta svolgendo le attività di bonifica attraverso una barriera idraulica di confinamento del sito estesa a circa 10 km e 5 impianti, che consentono di trattare fino a circa 2,4 milioni di mc annui di acqua, di cui 1 milione viene recuperato come acqua demineralizzata e reimpiegata nel ciclo degli impianti industriali del sito.
Per quanto concerne la bonifica dei suoli, il Progetto Nuraghe è ripartito in due fasi. La prima riguarda la bonifica dei suoli dell’area Minciaredda e dell’area “peci DMT” oggetto del Decreto emesso nell’agosto 2018 per un valore pari a 150 milioni di euro. La seconda fase, contempla la bonifica dell’area Palte Fosfatiche, a oggi in iter istruttorio.
Le attività finora concluse e in corso di esecuzione riguardano: l’area Minciaredda Nord, dove è stata completata la realizzazione impianti MPE (Multi Phase Extraction, per la rimozione dei composti contaminanti nel suolo) e le opere civili ed è in corso l’installazione dell’impianto TAL (trattamento acque locali), del relativo interconnecting e della relativa linea di scarico, che si prevede di avviare entro l’anno. Nell’area Minciaredda Sud sono stati completati i sondaggi e sono in corso i monitoraggi ambientali, la predisposizione dell’area dove verrà realizzata la Piattaforma polifunzionale di trattamento dei terreni contaminati e il sito di raccolta dei terreni non riutilizzabili.
Gli interventi nell’area “Peci” sono conclusi, è stata completata la rimozione rifiuti e la successiva bonifica di terreni contaminati (1.000 m³).
Nelle aree del sito sono operativi i cantieri dell’impianto fotovoltaico di Eni New Energy che interessa 60 ettari in diritto di superficie Syndial, per una potenza complessiva di 31 MW. L’investimento pari a 25 milioni di euro rientra nel Progetto Italia prevede il riutilizzo di suolo industriale del gruppo secondo i principi di economia circolare e della decarbonizzazione. Si prevede l’avvio degli impianti entro l’anno.
Syndial è in costante confronto con la Regione e con il territorio per la valorizzazione delle aree di cui è proprietaria, 1200 ettari dei quali circa 500 sono potenzialmente riutilizzabili per nuovi progetti. Di questi circa 300 ettari sono destinati alla realizzazione di impianti Eni per la produzione di energia rinnovabile, 10 ettari sono interessati dal progetto di realizzazione di deposito costiero galleggiante LNG e ulteriori 14 ettari di aree prospicienti al mare e alla strada interna sono oggetto di manifestazione di interesse del Consorzio ASI per iniziative di reindustrializzazione.
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