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Roma, 17 giugno 2019 – “Insieme abbiamo un’altra energia”. È questo il richiamo che Eni, attraverso la nuova campagna “Eni +1”, lancia al pubblico per unire le forze e vincere una sfida fondamentale per il nostro futuro: ridurre le emissioni di CO2, continuando nel contempo a garantire l’energia per lo sviluppo a una popolazione mondiale in costante crescita.
“Eni +1” significa che Eni, da un lato, sta mettendo in campo una strategia di decarbonizzazione impegnativa e articolata per contribuire a fare fronte a questa grande sfida ma che, dall’altro lato, per poterla vincere davvero, non può prescindere dal contributo di ogni singolo individuo, attraverso iniziative e azioni quotidiane virtuose. Ecco quindi che “Un’altra energia”, significa un’energia diversa, più forte e più efficace, quella dell’agire “insieme”.
La nuova campagna, nata in collaborazione con TBWA/Italia, racconterà le iniziative che Eni sta mettendo in campo nell’ambito della propria strategia di decarbonizzazione, accostandole, sulla stessa pagina, sullo stesso manifesto, nello stesso spot, ad alcuni gesti virtuosi individuali che se compiuti dalla collettività possono contribuire a vincere la sfida e cambiare il futuro.
Eni, dal canto suo, negli ultimi cinque anni ha accelerato la propria svolta verso un impegno in prima linea per un futuro energetico sostenibile, investendo significativamente sia sull’efficienza, e in particolare sulla produzione di energia verde, che sull’economia circolare, con la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando rifiuti e materiali di scarto. Il tutto sviluppando ricerca, tecnologie e iniziative industriali che rappresenteranno vere e proprie future linee di business di trasformazione della compagnia. Ma questo grande impegno non sarebbe sufficiente senza i gesti individuali: come quello di Luca, che ricicla la plastica per darle nuova vita, o di Chiara, che sceglie sempre prodotti riciclabili; oppure come Silvia, che a casa è sempre attenta a non sprecare l’acqua, o Giulia, che ha scelto di non usare l’auto in città. Perché “Eni + ognuno di noi, è meglio di Eni”.
La campagna, che utilizza un linguaggio misto, mettendo insieme la matita animata , il 3d e il reale, è on air da ieri, domenica 16 giugno e sarà visibile sui principali media (TV, Digital, Radio, Cinema, Stampa, Affissioni), per raggiungere il pubblico e creare, insieme, un nuovo futuro per il nostro mondo.
Nota per le redazioni - Eni, il percorso di decarbonizzazione e l’economia circolare
Eni ha avviato da tempo un chiaro percorso di decarbonizzazione e quest’anno ha ulteriormente rilanciato il proprio impegno con un nuovo obiettivo ancora più sfidante: raggiungere le zero emissioni nette dell’upstream entro il 2030. Eni conta di raggiungere questo target innanzitutto attraverso importanti interventi mirati all’ aumento di efficienza, al fine di minimizzare le emissioni dirette di CO2 dell’upstream: entro il 2025, infatti, la compagnia si impegna a ridurre di circa il 45% l’intensità emissiva delle proprie attività upstream, ad azzerare il flaring di processo e ridurre dell’80% le emissioni fuggitive di metano. Inoltre, Eni realizzerà progetti di conservazione delle foreste primarie e secondarie che andranno a compensare le emissioni residue: si tratta di iniziative che si inquadrano nel cosiddetto schema REDD+ (Reduction Emission from Deforestation and Degradation) delineato dalle Nazioni Unite, che comprendono progetti di conservazione delle foreste e miglioramento della capacità di stoccaggio naturale di CO2 e il supporto allo sviluppo delle comunità locali attraverso la promozione di attività economiche e sociali, e che favoriscono la conservazione della biodiversità.
Altri elementi della strategia di decarbonizzazione di Eni sono: la crescita delle fonti low carbon, con l’aumento della quota di gas e biofuel nel portafoglio della società; un aumento delle fonti a zero emissioni, come il solare, l’eolico e i sistemi ibridi; infine, ma non ultimo, un approccio circolare che massimizza l’uso dei rifiuti come feedstock e che trasforma ed estende la vita utile degli asset.
Nei prossimi quattro anni, Eni investirà oltre 950 milioni di euro, più altri 220 milioni in ricerca e sviluppo, per sviluppare soluzioni industriali circolari. In questo ambito la compagnia ha già raggiunto primati e risultati importanti. Per fare alcuni esempi, nel campo della raffinazione, oltre a essere la prima compagnia al mondo ad avere convertito una raffineria tradizionale in bioraffineria (a Venezia e presto anche a Gela), Eni è impegnata nel recupero degli oli vegetali usati e di frittura per produrre biodiesel a supporto della mobilità sostenibile e sta sviluppando soluzioni tecnologiche che consentono di generare olio microbico da rifiuti di biomassa lignocellulosica (per esempio la paglia di grano o quella del mais). Sempre puntando all’integrazione lungo tutta la filiera dell’economia circolare, Eni ha sviluppato e brevettato la tecnologia Waste to Fuel, che consente di utilizzare la frazione organica dei rifiuti urbani per produrre energia, trasformandoli tramite un processo di liquefazione in un bio‐olio che può essere utilizzato direttamente come combustibile nel trasporto marino. Un circolo virtuoso che è stato avviato con un impianto pilota a Gela, finalizzato alla realizzazione di impianti industriali presso altri siti italiani di Eni, tra i quali Porto Marghera. Anche nella Chimica abbiamo avviato diversi progetti, che includono soluzioni per la diversificazione dei feedstock, il riciclo dei polimeri, e iniziative di eco-design per massimizzare il riciclo dei prodotti e ottimizzare il consumo di materie prime.
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