A Ravenna dal 24 al 26 ottobre 2023 ha avuto luogo OMC Med Energy Conference & Exhibition che quest’anno ha celebrato il suo trentennale. Questa edizione, oltre ai tradizionali temi del settore, ha presentato argomenti quali l’economia circolare, il ruolo delle tecnologie, i percorsi verso la neutralità carbonica, con un’attenzione costante verso il complesso contesto globale che stiamo vivendo.
Come nelle edizioni precedenti, Eni è stato fra i protagonisti di quello che è diventato il principale centro di discussione sull'energia nell'area del Mediterraneo, con incontri istituzionali, opportunità di networking e dibattiti, coinvolgendo anche le giovani generazioni nel dialogo sulla transizione e sull’innovazione. Un dialogo che al suo centro ha avuto la transizione come leva per far fronte al trilemma energetico, la tecnologia, l’importanza delle partnership e la rilevanza dell’area del Mediterraneo come laboratorio dove trovare soluzioni concrete per una crescita sostenibile.
La nostra partecipazione a OMC 2023 ha coinvolto tutti i business per raccontare in modo corale e integrato la visione strategica che ci porterà a raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050. Sicurezza energetica, sostenibilità ambientale e accessibilità economica all’energia restano obiettivi imprescindibili anche nell’attuale contesto di diversificazione a livello geografico e tecnologico delle fonti energetiche. Una risposta che dimostra la sua efficacia anche nel breve termine: Eni sta affrontando la crisi energetica in corso attraverso un piano di incremento delle forniture di gas da altri Paesi e un sistema di alleanze con produttori e partner internazionali.
Diverse sono state le aree tematiche valorizzate nello stand attraverso installazioni, video, talk e presentazioni al pubblico: dallo sviluppo delle tecnologie legate alla cattura, stoccaggio e utilizzo della CO₂ (CCUS), fondamentali per la decarbonizzazione dei processi, ai nostri biocarburanti che saranno sempre più prodotti da residui e scarti biogenici e da materie prime (agri-feedstock) coltivate su terreni degradati, semi-aridi o abbandonati e non utilizzabili per una produzione alimentare.
Al centro del dibattito anche la mobilità sostenibile, per la sua capacità di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050 e fornire in prospettiva ai clienti Eni una varietà di prodotti e servizi decarbonizzati.
Riconducibili all’economia circolare sono, infine, varie iniziative della chimica, dalle quali ricaviamo nuovi materiali e, in ottica di complementarità, prodotti da materie prime alternative materiali derivanti dal riciclo di materiali plastici e da fonti rinnovabili di origine vegetale, oltre alle attività di valorizzazione dei terreni industriali, delle acque e dei rifiuti attraverso progetti di bonifica e di recupero efficienti e sostenibili.
Il progetto di cattura e stoccaggio della CO₂ (CCS) che la Joint Venture tra Eni e Snam sta sviluppando al largo delle coste adriatiche contribuisce a ridurre le emissioni degli impianti industriali “hard to abate”. La CCS è uno degli strumenti più competitivi per la decarbonizzazione dell’industria in termini di costo per tonnellata di emissioni evitate. Una volta avviato, il progetto sarà in grado di abbattere da subito fino al 90% delle emissioni industriali di CO₂ del distretto ravennate. Il 25 ottobre, durante OMC 2023, lo ha presentato Paolo Murmura, Development Project Manager - Ravenna CCS Phase 1 (Eni), insieme a Paolo Testini, Director CCS Project and Carbon Removal Development (SNAM) che con l’occasione hanno lanciano anche il sito web dedicato alle prossime fasi del progetto.
La tecnologia è al centro della strategia e della trasformazione di Eni, con un approccio integrato per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
Miriamo a soddisfare i tre pilastri del trilemma energetico, quali sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e accessibilità, diversificando le fonti energetiche.
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