- SOSTENIBILITÀ
San Donato Milanese (MI), 4 marzo 2013 – La riduzione degli indici infortunistici e del numero di incidenti confermano che l’obiettivo "zero infortuni" non è impossibile. È quanto emerso nella seconda edizione dell’ "Eni Safety Day", che si è tenuto nella sala congressi Eni di San Donato Milanese, alla presenza dell’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni, del Chief Corporate Operating Officer, Salvatore Sardo e del Direttore HSEQ, Giuseppe Ricci.
Per la prima volta Eni ha voluto premiare le realtà produttive che si sono distinte per i successi ottenuti nel campo della sicurezza in termini assenza di infortuni e eventi incidentali e per il particolare impegno nella prevenzione e nel controllo.
"Eni – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Eni, Paolo Scaroni - sta costantemente migliorando tutti gli indicatori a partire dall’indice di frequenza degli infortuni che per la prima volta è sceso al di sotto di 0,5 ogni milione di ore lavorate a livello globale, includendo sia i dipendenti che tutti i contrattisti che lavorano per Eni. Questo indice è stato dimezzato in quattro anni e ci posiziona ai primissimi posti tra i competitor a livello mondiale. Questi risultati testimoniano il nostro sforzo e l'importanza di perseverare con determinazione e tenacia su questa strada."
"La sicurezza viene prima di tutto; un’azienda sicura è un’azienda che performa bene; la sicurezza vede coinvolti tutti". Sono tre i pilastri fondamentali per Eni, ha detto l’AD Scaroni, sottolineando che bisogna sempre considerare la tematica HSE nel suo insieme, "perché un'azienda sicura è anche un'azienda attenta al suo impatto sull’ambiente e sulla salute dell'intero contesto di appartenenza".
L’ "Eni Safety Award" è stato assegnato a sei realtà considerate le più virtuose del proprio settore. I premi sono andati alla società NAOC in Nigeria, alla società Enipower, alla raffineria di Livorno, al progetto Offshore Installation & Hook-up Kashagan, al TAF Management e al petrolchimico di Priolo.Oggi queste realtà rappresentano una risposta concreta e tangibile del modo Eni di intendere la sicurezza.
Nel campo HSE, Eni attribuisce particolare importanza all’innovazione con l’istituzione di un premio speciale per i progetti che si sono distinti per contenuto di innovazione, proattività e coraggio di cambiare. Tra gli otto candidati, è stato premiato il progetto "leading behaviours" che si configura come un "virus culturale" della sicurezza che diffondendosi scatena un vero e proprio contagio.
Sulla diffusione di buone prassi, infatti, si basa il consolidamento di una cultura della sicurezza che coinvolga tutti quelli che lavorano in Eni e per Eni. Per accelerare questo cambiamento culturale sono stati lanciati numerosi progetti, primo fra tutti "Eni in Safety", che sta coinvolgendo a cascata tutti i dipendenti per trasformarli in "leader" della sicurezza e il "road show" nei siti operativi per mostrare l’impegno del vertice e illustrare la visione Eni della sicurezza, con l’obiettivo di proseguire nella diminuzione del numero degli infortuni e degli eventi incidentali di ogni genere.
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