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Eni: Piano Strategico 2013-2016 Crescita e rendimenti sostenibili

  • E&P: eccezionali opportunità di crescita
    • Produzione di idrocarburi in crescita >4% medio annuo al 2016
  • G&P: posizionamento delle attività per una redditività sostenibile
    • 80% delle forniture in acquisto in fase di rinegoziazione
  • R&M: rilancio del programma di efficienza e ottimizzazione
    • > € 500m di miglioramento dell’EBIT al 2016
  • Versalis: inversione di tendenza confermata
    • ~ € 500m di miglioramento dell’EBIT entro il 2016
  • Struttura patrimoniale rafforzata
    • Nuovo target del leverage tra il 10 e il 30%
  • Nuova politica di remunerazione degli azionisti
    • Proposta di dividendo previsto nel 2013 a € 1,10 (+ ~ 2% rispetto al 2012)
    • Nuovo programma di buyback


Nel nuovo piano, Eni punta a :

  • un alto tasso di crescita della produzione di idrocarburi , supportata da eccezionali successi esplorativi;
  •  una redditività sostenibile nel settore G&P perseguita attraverso la rinegoziazione dei contratti di fornitura, la focalizzazione sui segmenti premium retail e dell’GNL, oltre che l’integrazione tra le attività di trading e vendite;
  • un ambizioso programma di riduzione dei costi e ottimizzazione delle attività di raffinazione finalizzato al recupero della redditività nel settore R&M;
  • incisive azioni di sviluppo e razionalizzazione nella chimica.

 
Exploration & Production

Eni conferma la propria strategia di crescita della produzione, a un tasso di incremento medio annuo di oltre il 4% nel periodo 2013-2016, in presenza di uno scenario di prezzi del petrolio di $ 90/bbl.

La strategia di crescita di Eni si fonda su uno sviluppo organico, grazie al significativo contributo di aree chiave tra le quali la Russia (Yamal), il mare di Barents, il Kazakstan, il Venezuela, il far-est e la regione dell’Africa sub-sahariana.

I progetti che entreranno in produzione nel periodo del piano strategico aggiungeranno più di 700.000 boe al giorno di produzione entro il 2016: l'80% di questa nuova produzione verrà da progetti giant, mentre il 40% da ulteriori fasi di sviluppo di giacimenti già in produzione.

Il tasso di crescita della produzione previsto oltre il periodo del Piano sarà di oltre il 3% annuo fino al 2022, sostenuto da un piano di progetti di sviluppo diversificati e sinergici e da un basso tasso di declino del 4% circa, ottenuto grazie a una gestione dinamica dei giacimenti e a un'intensa attività di ottimizzazione della produzione.


Gas & Power

Le prospettive per il mercato del gas, in particolare in Italia, rimangono difficili soprattutto a causa del contesto macroeconomico che continua a essere debole. Di conseguenza, sul mercato italiano persiste un eccesso di offerta, dovuto anche a una mancanza di capacità fisica di esportazione che permetta un flusso verso l’estero dei consistenti volumi di gas acquistati e trasportati in Italia grazie a contratti di fornitura  "take or pay".

In tale contesto, Eni sta rinegoziando la quasi totalità del suo portafoglio di contratti di fornitura. Le rinegoziazioni mirano a riallineare i prezzi del gas acquistato a quelli prevalenti sugli hub, puntando inoltre a ottenere una maggiore flessibilità sui volumi oggetto dei contratti "take or pay".

Sul fronte commerciale, Eni continuerà a focalizzarsi sui segmenti più solidi come il retail e il GNL e a sostenere i margini dei segmenti all'ingrosso attraverso l’arricchimento del proprio portafoglio con prodotti sempre più innovativi dotati della flessibilità che oggi il mercato richiede. Tutto ciò è favorito dall’integrazione di questo segmento con le attività di trading all’interno di una nuova organizzazione.

L’EBITDA proforma adjusted atteso a fine piano sarà pari a circa € 1,5 miliardi.


Refining & Marketing

Nella raffinazione, Eni aumenterà la flessibilità dei suoi impianti, ottimizzando i cicli di produzione, riducendo i costi e sfruttando le sue tecnologie proprietarie. Un progetto chiave sarà la conversione della raffineria di Venezia in una bio-raffineria, che consentirà di recuperare redditività.
Il nuovo impianto EST (Eni Slurry Technology) presso la raffineria di Sannazzaro, che sfrutta la nostra tecnologia proprietaria per la conversione totale del barile di greggio, entrerà in esercizio nella seconda metà del 2013, migliorando la competitività del nostro sistema di raffinazione.

Nel Marketing, aumenteremo i risultati grazie al completamento del re-branding della rete di distribuzione, l’ automazione delle stazioni di servizio, l'espansione delle attività non oil e delle vendite all’estero.

Eni punta al miglioramento dell’EBIT di oltre € 500 milioni al 2016.


Versalis

Lo scenario per la chimica di base in Europa è caratterizzato da una crescente pressione sui prezzi. La strategia di Eni sarà focalizzata su una maggiore esposizione nei segmenti ad alto valore aggiunto e nei mercati in espansione.

Anche escludendo qualsiasi miglioramento dello scenario, Eni conta di raggiungere il break-even entro la fine del periodo previsto dal piano strategico, grazie a ulteriori razionalizzazioni e integrazioni, riposizionando il portafoglio su segmenti ad alto valore aggiunto e riposizionandosi sui mercati in espansione.

I segmenti di interesse includono gli elastomeri, con un obiettivo di crescita della produzione di oltre il 60% nel 2016, e la chimica verde. Nel 2013 saranno avviate le prime due linee di produzione dell'impianto Matrica, una joint venture fra Eni e Novamont, a Porto Torres, uno dei più grandi progetti di chimica verde del mondo.

Eni è impegnata nell'espansione delle sue attività nei mercati emergenti attraverso partnership strategiche e continuerà a promuovere iniziative volte a migliorare l'efficienza dei propri impianti e dei processi.

Il nuovo piano aumenterà il target di Eni da > € 400 entro il 2015 a circa € 500 milioni entro il 2016.


Strategia finanziaria

Le prospettive di crescita strategica di Eni sono sostenute da una struttura patrimoniale rafforzata, con un indebitamento netto a fine del 2012 quasi dimezzato rispetto all’anno precedente, coerente con il nuovo profilo di business più esposto alle attività E&P. Eni prevede di mantenere il leverage all'interno di una forchetta tra il 10 e il 30%, usando questa flessibilità per assorbire le fluttuazioni temporanee del prezzo del petrolio, dei mercati e dei propri risultati di business.

Eni ha in programma € 56,8  miliardi di investimenti per il periodo 2013-2016, con un incremento a parità di cambio euro/dollaro di circa € 1,6 miliardi rispetto al periodo del piano precedente. L'incremento è in gran parte legato alle nuove opportunità di crescita di E&P, tra cui il Mozambico.

Il piano di investimenti sarà sostenuto da una forte generazione di cassa, intorno ai € 20 miliardi all’anno nel periodo di Piano, guidata dall’incremento della produzione E&P, il recupero graduale nelle nostre attività middle e downstream, oltre € 10 miliardi di dismissioni, comprese quelle di Galp e Snam, e a un riequilibrio del portafoglio E&P.


Nuova politica di remunerazione degli azionisti

Grazie a un modificato profilo di business e a una struttura patrimoniale rafforzata, Eni intende adottare una  nuova politica di remunerazione degli azionisti, che prevede il ricorso alla distribuzione di un dividendo progressivo e un nuovo programma di buyback..
La sostenibilità di un dividendo progressivo è compatibile con lo scenario prezzi previsto nel Piano, una graduale ripresa della domanda di gas europea e fa leva sulla previsione di incremento dei flussi di cassa industriali prevista nell’arco del piano.
Secondo questa policy e le nostre previsioni per il 2013, il Consiglio di Amministrazione di Eni intende proporre un dividendo di € 1,10, con un incremento di circa il 2% rispetto al 2012.
Il programma di buyback sarà messo in atto a discrezione del management e solo al verificarsi di alcune condizioni. Queste includono, tra le altre cose, il mantenimento di un leverage ben al di sotto del limite massimo del 30% e una copertura totale degli investimenti e dei  dividendi durante il periodo del piano strategico.

 

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