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Eni cede il 30% meno un'azione di Snam a Cassa Depositi e Prestiti

Roma, 30 maggio 2012 – Il Consiglio di Amministrazione di Eni S.p.A. ("Eni") ha approvato oggi la cessione alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. ("CDP") di una partecipazione del 30% meno un'azione nel capitale votante di Snam S.p.A. ("Snam") e i termini e le condizioni essenziali relativi all'operazione.

Eni, come già anticipato al mercato, risponde tempestivamente a quanto stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 maggio scorso, che ha definito i criteri di cessione della partecipazione di Eni in Snam ed individuato CDP come il soggetto idoneo a garantire la formazione di un nucleo stabile nell'azionariato della società attraverso l'acquisto di una quota non inferiore al 25,1% del capitale di Snam. 

Eni e CDP hanno così raggiunto un accordo preliminare vincolante che prevede un prezzo fisso per azione Snam pari a 3,47 euro. Il corrispettivo totale, pari a circa 3,517 miliardi di euro, è previsto venga pagato da CDP in tre tranche, di cui la prima al momento del closing, per un ammontare totale di circa 1,759 miliardi di euro la seconda entro il 31 dicembre 2012, pari a circa 879 milioni di euro, e la terza entro il 31 maggio 2013, pari a circa 879 milioni di euro.
Dalla data del closing alla data di effettivo pagamento, sugli importi delle tranche successive alla prima matureranno interessi a condizioni di mercato.

Il closing dell'operazione, che potrà essere realizzato a partire dal 15 ottobre prossimo, è previsto entro la fine del 2012, a condizione che si verifichino talune condizioni sospensive tra le quali, principalmente, l'ottenimento dell'autorizzazioneda parte dell'Antitrust.
Attraverso l'operazione, Eni ottiene importanti risorse da destinare alla propria crescita organica nel core business dell'E&P.

In merito alla quota residua di Eni in Snam, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che prevedono la cessione di tale quota successivamente alla cessione a CDP mediante procedure di vendita trasparenti e non discriminatorie rivolte al pubblico dei risparmiatori e degli investitori istituzionali.

In relazione all'operazione, la controparte CDP è parte correlata di Eni ai sensi dell'articolo 2, lettera a) (ii) della procedura per le operazioni con parti correlate adottata da Eni, poiché detiene una partecipazione in Eni tale da poter esercitare un'influenza notevole su quest'ultima.  
La cessione si configura come operazione di maggiore rilevanza con parti correlate ai sensi del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive integrazioni e della procedura di cui sopra, in quanto supera gli indici di rilevanza applicabili alle operazioni di cessione ai sensi della procedura stessa.

L'operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione sulla base del parere positivo rilasciato in data 29 maggio 2012 dal Comitato per il Controllo Interno di Eni, coinvolto nella fase istruttoria e delle trattative quale comitato di amministratori indipendenti e non correlati, ai sensi dell'art. 5 della procedura per le operazioni con parti correlate adottata da Eni. Il Comitato si è espresso all'unanimità sull'interesse di Eni al compimento dell'operazione e sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni. Il Comitato è stato supportato da un esperto indipendente, che ha rilasciato parere sulla congruità del corrispettivo dell'operazione.

Il documento informativo relativo ad operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate, redatto ai sensi dell'art. 5 del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e della procedura per le operazioni con parti correlate adottata da Eni, verrà messo a disposizione nei termini di legge.

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