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La circolarità nella nostra strategia

L’economia circolare come leva della transizione di Eni.

10 min di lettura
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Il percorso di transizione di Eni è la risposta alle attuali sfide ambientali planetarie, ed è disegnato utilizzando come leva anche l’economia circolare, che deve portare la società alla promozione di un modello rigenerativo: elemento strategico per il raggiungimento degli obiettivi delle zero emissioni nette al 2050 e della decarbonizzazione di tutti i prodotti e servizi offerti ai propri clienti. 

Attraverso l’attuazione di un modello circolare, i processi aziendali vengono rivisitati, minimizzando il prelievo di risorse naturali, favorendo l'utilizzo di input sostenibili, riducendo e valorizzando gli scarti mediante azioni di recupero e/o riciclo, estendendo la vita utile dei prodotti e degli asset mediante azioni di riuso o riconversione. I principi di circolarità sono alla base dell’impegno di Eni insieme alla tutela dell’ambiente, dell’aria, del suolo, dell’acqua e della biodiversità.

Il nostro modello di economia circolare

Il modello Eni di economia circolare si fonda sui seguenti 6 pilastri:

  • Input sostenibili
  • Eco-design
  • Circolarità della CO2
  • Prodotto come servizio
  • Estensione della vita utile 
  • Riduzione, Riuso, Riciclo e Recupero

3 leve che rappresentano gli strumenti di supporto alla loro applicazione:

  • Life Cycle Perspective
  • Ricerca e innovazione tecnologica
  • Collaborazioni

Scopri di più navigando nell’infografica.


È indispensabile un nuovo paradigma di sviluppo che ci faccia passare da una crescita lineare ad una circolare, che possa ridurre gli sprechi, trasformare gli scarti e dare nuova vita utile a quanto già esiste.

Claudio Descalzi

I nostri progetti circolari

In linea con il nostro modello di economia circolare, realizziamo nuove soluzioni che possano trasformare i modelli di business e di consumo attuali.

L'integrazione verticale nella bioraffinazione

Con l’obiettivo di decarbonizzare tutti i prodotti e servizi entro il 2050, Eni pone  un’attenzione crescente verso le fonti rinnovabili e a basso impatto, con uno sforzo importante in ricerca e sviluppo di nuove forme di energia e di innovativi metodi di produzione energetica.

Nel segno della circolarità, della tutela ambientale e del rispetto dei diritti umani, Eni applica alla bioraffinazione un approccio integrato verticale che lega la sua transizione a quella dei Paesi nei quali opera. In alcuni Paesi africani, come Repubblica del Congo, Kenya, Angola, Mozambico, Ruanda, Costa d’Avorio e Algeria, Eni sta strutturando una rete di agri-hub per approvvigionare le sue bioraffinerie e raggiungere un target di produzione di 200.000 tonnellate di olio vegetale entro il 2026, creando lavoro e promuovendo lo sviluppo locale. Inoltre, Eni lavora con gli agricoltori per recuperare terreni marginali, non in competizione con la filiera alimentare, allo scopo di coltivare piante per uso energetico. Il consolidamento di questo modello, che ha importanti ricadute occupazionali sul territorio, rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di decarbonizzazione di Eni e favorisce la transizione energetica dei Paesi coinvolti, integrandoli nella catena del valore dei biocarburanti.

Partnership, alleanze e collaborazioni

Eni ha al momento circa 90 Accordi e Partnership attive, stipulate con soggetti privati, pubbliche amministrazioni ed enti di diversa natura.

Per attuare una transizione efficace verso un sistema economico sempre più circolare, Eni considera essenziale agire in modo sinergico con i vari partner e stakeholder promuovendo costantemente il dialogo e la collaborazione. Eni realizza questo impegno con numerose partnership, alleanze e piattaforme, che vedono la partecipazione di istituzioni, peers, attori che operano in tutte le fasi del ciclo di vita di prodotti e servizi. In tale contesto, la spinta propulsiva della ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie giocano un ruolo essenziale.

Di seguito una fotografia dei principali accordi di Eni, organizzata per i nostri business:

  • GTR&M (Green/Traditional Refining and Marketing): per il biometano: il Consorzio Italiano Biogas, Coldiretti e Confagricoltura con cui Eni vuole attivare filiere trasversali tra il mondo agricolo e quello energetico. Per gli UCO (used cooking oil), alternativa agli oli vegetali processati nelle bioraffinerie: i consorzi CONOE, RenOils, Utilitalia. Per gli pneumatici fuori uso PFU: Ecopneus.

  • Versalis: tra le collaborazioni avviate nell’ambito del riciclo delle plastiche e delle gomme, figurano gli accordi con Forever Plast, Ecoplastic e Corepla, a cui si aggiunge quello con AGR per lo sviluppo di prodotti a base elastomerica da gomma post-consumo. Si segnala inoltre la partnership con Servizi di Ricerche e Sviluppo (S.R.S.), proprietaria di una tecnologia di pirolisi, per il riciclo chimico delle plastiche.

  • Eni Rewind: sono diverse le partnership pubbliche e private siglate dalla società ambientale di Eni per le bonifiche e per la gestione di acque e rifiuti, come le joint venture con CDP Equity e Herambiente e il MoU con A2A. Dall’avvio delle attività all’estero, il MoU con la National Oil  & Gas Authority del Regno di Bahrain e con la società indonesiana Pertamina.

Iniziative circolari

Eni porta avanti iniziative che partono dalla sensibilizzazione di stakeholder e comunità locali fino alla realizzazione di progetti più concreti.

Impegno sul territorio

La nostra attitudine trasformativa e la piattaforma di circolarità sono la base per rafforzare un cambiamento già fondato su rapporti di lungo termine con gli stakeholder locali, sull’attenzione alle specificità dei territori e sull’ascolto e inclusione degli stakeholder nella promozione di nuovi modelli culturali.

GTR&M: soluzioni di economia circolare sono i protocolli con la città di San Donato Milanese e Metropolitana, Taranto, Kyma, la regione Campania. Dalla sperimentazione di progetti per la valorizzazione dei rifiuti alla mobilità sostenibile, passando attraverso la digitalizzazione in ottica "smart" del tessuto urbano e favorendo l’impiego di asfalti a basso impatto ambientale.

Versalis: nei territori in cui è presente è impegnata nello sviluppo di progetti di engagement e sensibilizzazione dei cittadini in ambito di economia circolare e sostenibilità. In particolare, attraverso attività mirate di comunicazione e divulgazione è possibile chiamare all’azione i territori e diffondere la cultura dell’economia circolare, valorizzando le azioni del singolo cittadino per il raggiungimento di obiettivi comuni.

Eni Rewind: è impegnata in attività di risanamento e di riqualificazione per dare nuova vita alle aree dismesse o ex industriali affinché possano ospitare nuove iniziative di sviluppo, agendo come volano di crescita sostenibile dei territori. Un impegno circolare che si concretizza anche attraverso la gestione e la valorizzazione delle acque di falda e dei rifiuti.

Carta per il consumo circolare

La Carta del consumo circolare è il frutto di un percorso dedicato ai consumatori avviato da Eni in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e con le 19 associazioni di categoria riconosciute dal Ministero dello sviluppo economico. 

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La carta individua una serie di principi guida e proposte d’azione per favorire scelte di consumo più circolari.

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Misurare la circolarità

La misura della circolarità rappresenta per Eni uno strumento essenziale per il controllo, la gestione, la trasparenza e la credibilità degli obiettivi e degli impegni assunti verso i propri stakeholder nel percorso di transizione verso un modello di economia circolare. Al riguardo la funzione Eni HSEQ (Health, Safety, Environment, & Quality) col supporto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha sviluppato un Modello di misurazione della circolarità, validato da Certiquality, ente terzo di certificazione, basato su principi riconosciuti a livello internazionale.

Il modello è stato applicato a diversi contesti aziendali tra cui siti operativi, processi e unità di business consentendo, attraverso il monitoraggio di specifici indicatori tra cui quelli HSE, la rilevazione sia del livello di circolarità attuale sia dell’effetto delle opportunità di miglioramento individuate.

Il modello inoltre anticipa l’orientamento degli enti nazionali ed internazionali di normazione impegnati nella redazione di norme per la misura della circolarità. Eni in questo ambito aderisce alla Commissione UNI/CT 057 “Economia circolare”, mirror della ISO/TC 323 “Circular Economy”.

La circolarità diventa impresa

Joule è la scuola di Eni per l’impresa nata nel 2020 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di startup innovative e sostenibili attraverso percorsi di formazione rivolti alla nuova generazione di imprenditori e un acceleratore dedicato alla decarbonizzazione, alla lotta al cambiamento climatico e all'economia circolare.

Nel 2021 Joule ha sviluppato un modello di valutazione di idee imprenditoriali rispondenti a criteri di circolarità in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e in particolare del suo spin off Ergo, coerente con il modello Eni di misurazione della circolarità. Tale modello rappresenta uno degli strumenti con cui l’azienda promuove e sviluppa i principi di economia circolare al fine di contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare all’Obiettivo 12 Consumo e produzioni sostenibili.

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