La sede legale di Enipower e delle sue società controllate è situata a San Donato Milanese presso il Centro Direzionale Eni. Tutti gli impianti termoelettrici di Enipower si trovano in Italia, in sei siti produttivi: Brindisi, Ferrara, Ferrera Erbognone (PV), Mantova, Ravenna, e Bolgiano (MI). La gestione degli stabilimenti di Ferrara e Mantova è in capo rispettivamente alle Società controllate Sef ed Enipower Mantova.
Lo stabilimento sorge in località Bolgiano, nel Comune di San Donato Milanese e fu costruito agli inizi degli anni Ottanta per sopperire alle necessità di energia elettrica e termica degli uffici Eni e dell’abitato. La centrale di Bolgiano alimenta la rete di teleriscaldamento della città di San Donato Milanese, che a oggi raggiunge un’estensione di circa 35 chilometri. Il riscaldamento invernale è fornito a circa cinque milioni di metri cubi d’utenza. Il calore viene impiegato anche per il raffrescamento estivo di circa un milione di metri cubi attraverso gruppi frigo-assorbitori. La rete di distribuzione elettrica è composta da un sistema di cavidotti e cabine che, partendo dalla centrale di Bolgiano, distribuiscono l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno delle società del Gruppo Eni.
La centrale, inserita nel polo petrolchimico di Brindisi, è situata in periferia e si affaccia sul mare Adriatico. La centrale è composta da quattro unità di produzione, di cui tre a ciclo combinato (CTE3) e una costituita da quattro turbogeneratori direttamente alimentati con il vapore di recupero dall’adiacente impianto di cracking di Versalis (CTE Nord). L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nello stabilimento), collegata alla rete di trasmissione nazionale. Il vapore tecnologico e l’acqua demineralizzata prodotte sono fornite agli impianti delle Società coinsediate. Il nuovo impianto a osmosi inversa per la produzione di acqua demineralizzata minimizza lo sfruttamento delle risorse idriche e i consumi energetici.
La centrale di Ferrera Erbognone è ubicata nella zona agricola della Lomellina, in provincia di Pavia, accanto alla raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi. Inaugurata nel maggio del 2004, è stata il primo impianto realizzato in Italia dopo la liberalizzazione del mercato elettrico. L’impianto è composto da tre unità di produzione a ciclo combinato, due alimentate a gas naturale, la terza di norma a syngas (o gas di sintesi) con integrazione di gas naturale. Il syngas è prodotto nell’impianto di gassificazione della raffineria, utilizzando gli idrocarburi pesanti di distillazione del greggio, con una tecnologia che prevede la segregazione degli inquinanti presenti, in particolare zolfo, ceneri e metalli.
L’impianto Enipower Mantova, controllato da Enipower SpA per l’86,5% e partecipato dalla multi-utility mantovana T.E.A. per il rimanente 13,5%, è inserito nel polo chimico che sorge a circa 5 km dalla città di Mantova. La centrale, alimentata a gas naturale, è composta da due unità di produzione a ciclo combinato e da una convenzionale (B6), utilizzata di norma come riserva per la produzione di vapore. L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nel sito), collegata alla rete di trasmissione nazionale tramite un elettrodotto a 380 kV e una linea a 220 kV. Parte del vapore prodotto dai generatori a recupero è utilizzato dagli impianti del sito petrolchimico e dal teleriscaldamento della città.
La centrale è situata nel sito petrolchimico di Ravenna, un’area industriale di circa 270 ettari, a circa 4,5 chilometri dal centro città. Il territorio circostante, soprattutto quello costiero e dell'immediato entroterra, è caratterizzato dalla presenza di numerose zone umide e pinete. La centrale è composta da due sezioni di produzione, alimentate a gas naturale.
La Società Enipower Ferrara (Sef) è controllata da Enipower (51%) e ha come socio di minoranza la Società elettrica Axpo International S.A. La centrale è integrata nel polo petrolchimico di Ferrara che è interconnesso, per lo scambio di materie prime e prodotti intermedi, con le aree industriali di Ravenna e Mantova. È costituita da due unità di produzione a ciclo combinato alimentate a gas naturale e da una caldaia in riserva fredda. L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nel sito), collegata alla rete di trasmissione nazionale con un elettrodotto a 380 kV e una linea a 130 kV. Lo stabilimento è dotato di un impianto di chiarificazione e un impianto di demineralizzazione dell’acqua prelevata dal fiume Po.
Lo stabilimento sorge in località Bolgiano, nel Comune di San Donato Milanese e fu costruito agli inizi degli anni Ottanta per sopperire alle necessità di energia elettrica e termica degli uffici Eni e dell’abitato. La centrale di Bolgiano alimenta la rete di teleriscaldamento della città di San Donato Milanese, che a oggi raggiunge un’estensione di circa 35 chilometri. Il riscaldamento invernale è fornito a circa cinque milioni di metri cubi d’utenza. Il calore viene impiegato anche per il raffrescamento estivo di circa un milione di metri cubi attraverso gruppi frigo-assorbitori. La rete di distribuzione elettrica è composta da un sistema di cavidotti e cabine che, partendo dalla centrale di Bolgiano, distribuiscono l’energia elettrica necessaria a soddisfare il fabbisogno delle società del Gruppo Eni.
La centrale, inserita nel polo petrolchimico di Brindisi, è situata in periferia e si affaccia sul mare Adriatico. La centrale è composta da quattro unità di produzione, di cui tre a ciclo combinato (CTE3) e una costituita da quattro turbogeneratori direttamente alimentati con il vapore di recupero dall’adiacente impianto di cracking di Versalis (CTE Nord). L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nello stabilimento), collegata alla rete di trasmissione nazionale. Il vapore tecnologico e l’acqua demineralizzata prodotte sono fornite agli impianti delle Società coinsediate. Il nuovo impianto a osmosi inversa per la produzione di acqua demineralizzata minimizza lo sfruttamento delle risorse idriche e i consumi energetici.
La centrale di Ferrera Erbognone è ubicata nella zona agricola della Lomellina, in provincia di Pavia, accanto alla raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi. Inaugurata nel maggio del 2004, è stata il primo impianto realizzato in Italia dopo la liberalizzazione del mercato elettrico. L’impianto è composto da tre unità di produzione a ciclo combinato, due alimentate a gas naturale, la terza di norma a syngas (o gas di sintesi) con integrazione di gas naturale. Il syngas è prodotto nell’impianto di gassificazione della raffineria, utilizzando gli idrocarburi pesanti di distillazione del greggio, con una tecnologia che prevede la segregazione degli inquinanti presenti, in particolare zolfo, ceneri e metalli.
L’impianto Enipower Mantova, controllato da Enipower SpA per l’86,5% e partecipato dalla multi-utility mantovana T.E.A. per il rimanente 13,5%, è inserito nel polo chimico che sorge a circa 5 km dalla città di Mantova. La centrale, alimentata a gas naturale, è composta da due unità di produzione a ciclo combinato e da una convenzionale (B6), utilizzata di norma come riserva per la produzione di vapore. L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nel sito), collegata alla rete di trasmissione nazionale tramite un elettrodotto a 380 kV e una linea a 220 kV. Parte del vapore prodotto dai generatori a recupero è utilizzato dagli impianti del sito petrolchimico e dal teleriscaldamento della città.
La centrale è situata nel sito petrolchimico di Ravenna, un’area industriale di circa 270 ettari, a circa 4,5 chilometri dal centro città. Il territorio circostante, soprattutto quello costiero e dell'immediato entroterra, è caratterizzato dalla presenza di numerose zone umide e pinete. La centrale è composta da due sezioni di produzione, alimentate a gas naturale.
La Società Enipower Ferrara (Sef) è controllata da Enipower (51%) e ha come socio di minoranza la Società elettrica Axpo International S.A. La centrale è integrata nel polo petrolchimico di Ferrara che è interconnesso, per lo scambio di materie prime e prodotti intermedi, con le aree industriali di Ravenna e Mantova. È costituita da due unità di produzione a ciclo combinato alimentate a gas naturale e da una caldaia in riserva fredda. L’energia elettrica prodotta è immessa nella RIU (Rete Interna di Utenza che alimenta le società presenti nel sito), collegata alla rete di trasmissione nazionale con un elettrodotto a 380 kV e una linea a 130 kV. Lo stabilimento è dotato di un impianto di chiarificazione e un impianto di demineralizzazione dell’acqua prelevata dal fiume Po.
La scelta tecnologica del teleriscaldamento, alimentato da grandi centrali cogenerative a gas naturale, comporta lo spegnimento di numerose caldaie di riscaldamento domestico meno efficienti, garantendo in tal modo benefici sull’ambiente in termini di qualità dell’aria e riduzione delle emissioni di CO2. Il servizio di teleriscaldamento è fornito da due impianti:
La società di Eni dedicata alla produzione di energia elettrica e vapore.