- SOSTENIBILITÀ
I rifiuti sulle spiagge di Pointe-Noire e su tutta la costa congolese sono un problema noto, analogo a quello di tante realtà africane ed europee e proprio in relazione alla sua portata globale, sempre più preoccupante: grandi quantità di rifiuti, costituiti nella maggior parte da plastica di ogni specie, finiscono ogni giorno per strada, sulle spiagge e negli oceani. Un impatto significativo sull’ambiente e un pericolo reale per la salute delle persone. Proprio per questo Eni Congo, lo scorso 1 giugno, è intervenuta sul litorale a sud di Pointe-Noire , per un’iniziativa a cui hanno partecipato 400 persone, tra dipendenti con i loro familiari e bambini che hanno aderito con entusiasmo. È stato così raggiunto un importante risultato: un totale di 1.200 chilogrammi di rifiuti raccolti su tre chilometri di spiaggia. L’attività, lanciata dalla divisione HSE di Eni Congo si è svolta in collaborazione con la CEC (Centrale Electrique du Congo) e la Scuola Enrico Mattei.
L’attenzione per l’ecosistema
Nella stessa giornata, l’associazione ambientalista Renatura ha animato la mattinata con attività di sensibilizzazione per bambini ed adulti sull’importanza di una corretta isolamento dei rifiuti e un loro adeguato smaltimento per ridurre i rischi di inquinamento dei mari: in particolare vista la scelta di Eni Congo di svolgere l’attività di beach cleaning in un’area costiera importante dal punto di vista ambientale per la riproduzione delle tartarughe marine, che da giugno a settembre frequentano il litorale per nidificare. Le sensibilizzazioni hanno permesso di diffondere informazioni sull’importanza di queste specie marine e quali sono le principali minacce alla loro sopravvivenza. La giornata ha permesso ai partecipanti di interagire e discutere con i rappresentanti delle imprese private locali, che promuovono filiere di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggi in plastica. La loro è stata una partecipazione piena di entusiasmo, con stand informativi utili a illustrare quelle che sono le loro proposte di economia circolare. Proprio riguardo queste attività, è stato presentato il progetto pilota relativo al trattamento dei fanghi di perforazione, morchie e paraffine attraverso la tecnica del landfarming con utilizzo di batteri. Un momento di condivisione e quindi un mezzo attraverso cui diffondere la cultura del riciclo e della raccolta differenziata al di fuori degli ambienti di lavoro, riflettendo su quelli che sono i gesti quotidiani da promuovere. Eni ha promosso così una maggiore consapevolezza quotidiana, per un minor impatto sull’ambiente. Nell’ottica di valorizzare i rifiuti raccolti, due società locali procederanno gratuitamente con il riciclo dei rifiuti in plastica.
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