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  • FINANZA, STRATEGIA E REPORT
  • ● PRICE SENSITIVE

Creare valore per gli stakeholder attraverso la transizione energetica: Dividendo 2019 a €0,86, +3,6% rispetto al 2018; share buyback per €400 milioni nel 2019

 “Nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo messo in atto una strategia di trasformazione ideata con lo scopo di rafforzare il nostro modello di business riducendo drasticamente il debito, aumentando la produzione e trovando nuovi modi per differenziare la nostra compagnia. Abbiamo costruito una nuova Eni fondata sull’efficienza, l’integrazione e l’impiego di nuove tecnologie. Rafforzeremo e diversificheremo ulteriormente il nostro portafoglio in bacini a basso costo ma ad alto potenziale, continueremo a perseguire ulteriori opportunità lungo la catena del valore, e cresceremo nelle rinnovabili e nei biocarburanti facendo di Eni una società più profittevole. La decarbonizzazione è una priorità strategica per il nostro Consiglio di Amministrazione. Siamo fortemente impegnati a lavorare per un futuro a basse emissioni e oggi stiamo fissando un nuovo obiettivo, vale a dire raggiungere la neutralità carbonica nel settore upstream entro il 2030. Creare valore per gli azionisti rimane la nostra principale priorità, e per questo abbiamo deciso di annunciare l’aumento del dividendo 2019 del 3,6% a 0,86 euro per azione, in linea con la nostra politica di remunerazione progressiva. Inoltre, daremo il via a un programma quadriennale di buyback che prevede, nel 2019, un ammontare di 400 milioni di euro, mentre per i tre anni successivi, assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, un ammontare annuale di 400 milioni di euro in uno scenario di Brent a 60-65 dollari, oppure 800 milioni di euro con un prezzo del Brent superiore a 65 dollari al barile”.
Claudio Descalzi, AD Eni

 

PRINCIPALI OBIETTIVI 

UPSTREAM 

  •  
    • Esplorazione: 2,5 mld di barili di olio equivalente di nuove risorse
    • Produzione: CAGR del 3,5% all’anno fino al 2025
    • Break even dei nuovi progetti upstream: con Brent a $25/bbl
    • Free Cash Flow cumulato: €22 mld

AD Descalzi: “Nell’upstream continueremo a crescere in modo organico. Grazie alla grande quantità di nuovi permessi in bacini ad alto potenziale, puntiamo a realizzare 2,5 miliardi di barili di nuove risorse perforando 140 pozzi esplorativi nei quattro anni. La produzione crescerà, nel periodo di Piano e oltre, del 3,5% su base annua, grazie all’avvio e al ramp-up dei nuovi progetti e ai numerosi FID che verranno approvati nel prossimo futuro, pari a circa 3 miliardi di barili di olio equivalente di riserve. Continueremo a mantenere una forte disciplina sugli investimenti e ci aspettiamo che i nostri nuovi progetti di sviluppo raggiungeranno il breakeven a un prezzo del greggio di 25 dollari al barile”.

MID-DOWNSTREAM 

  •  
    • EBIT a fine Piano di €2 mld
    • Free Cash Flow 2019-22: ~€5 mld
    • Volumi di LNG: 14 MTPA al 2022 e 16 MTPA al 2025
    • Breakeven della raffinazione: $1,5/barile dal 2023

AD Descalzi: “Entro la fine del Piano, ci aspettiamo che l’utile operativo per il Mid-downstream salirà a 2 miliardi di euro, più del doppio rispetto ai livelli del 2018. Grazie all’acquisizione del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti, un impianto top-class a livello mondiale, abbiamo rafforzato il nostro business della raffinazione. Questa acquisizione ci ha consentito di aumentare la nostra capacità globale di raffinazione del 35%, e del 40% nel 2023, portando il breakeven del margine di raffinazione a 1,5 dollari al barile. Il GNL giocherà un ruolo cruciale nella nostra crescita futura e ci aspettiamo di raggiungere 14 milioni di tonnellate all’anno (MTPA) di volumi contrattualizzati entro il 2022 e 16 MTPA entro il 2025, segnando un aumento rispetto alle indicazioni del piano precedente. Nella Chimica, contiamo di rafforzare il business e di essere maggiormente resilienti facendo leva sulla differenziazione del portafoglio per aumentare i nostri margini”.

ENERGY SOLUTIONS

  • >1,6 GW di capacità rinnovabile installata al 2022, 5 GW entro il 2025
  • Capex 2019-2022: €1,4 mld

AD Descalzi: “Siamo impegnati a far crescere il nostro business delle rinnovabili in modo organico nel periodo del Piano. Il nostro portafoglio di rinnovabili è ben diversificato, sia dal punto di vista geografico sia da quello delle tecnologie utilizzate. In futuro, siamo intenzionati ad aumentare la nostra esposizione nel settore dello stoccaggio di energia. In Italia, espanderemo ulteriormente il “Progetto Italia”, che prevede la conversione delle aree industriali bonificate in aree per la produzione di energia da fonti rinnovabili”.

DECARBONIZZAZIONE

  • Zero emissioni nette nel settore upstream entro il 2030
  • Rilevante iniziativa di forestazione per il sequestro naturale di >20 Mton/anno di CO2 entro il 2030
  • Progetti di Economia Circolare: ~€1 mld entro il 2022

AD Descalzi: “La decarbonizzazione è strutturalmente presente in tutta la nostra strategia ed è parte preponderante delle nostre ambizioni per il futuro. Affrontare la doppia sfida da un lato di soddisfare i crescenti bisogni di energia, dall’altro di ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, rappresenta una priorità strategica per il nostro CdA. Come primo passo, il nostro obiettivo è quello di eliminare le emissioni nette dell’upstream entro il 2030. Riusciremo a raggiungere questo obiettivo aumentando l’efficienza operativa, riducendo quindi al minimo le emissioni dirette di CO2 del business e compensando le emissioni residuali con vasti progetti di forestazione. Facendo leva sulla nostra dimensione, porteremo benefici concreti alle comunità locali grazie alle iniziative di forestazione diretta, che comprenderanno anche la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, utilizzeremo un approccio circolare per massimizzare l’uso dei rifiuti come materie prime e allungare la vita dei siti industriali. Un ruolo chiave in questo processo verso un modello più sostenibile sarà giocato dall’impiego di nuove tecnologie”.

STRATEGIA FINANZIARIA

  • Disciplina finanziaria
    • CAPEX: €33 mld nel quadriennio, €8 mld nel 2019
    • Crescita del Free Cash Flow: +17% nel periodo 2019-22 a scenario 2019
  • Crescita Sostenibile 
    • Cash neutrality organica post dividendo: $55/bbl nel 2019, in riduzione a $50/bbl a fine Piano
  • Remunerazione degli azionisti
    • Proposta di dividendo per il 2019: €0,86 per azione +3,6% rispetto al 2018
    • Programma di buyback: €400 mln in 2019, €400 nel 2020-2022 a scenario Brent $60-65 o €800 mln a scenario Brent >$65 (leverage <20%)

AD Descalzi: “Abbiamo significativamente migliorato il nostro portafoglio così come dimostrato dai risultati 2018. Nei prossimi quattro anni continueremo a perseguire il nostro modello distintivo di crescita sostenibile combinata ad una rigorosa disciplina finanziaria migliorando ulteriormente la nostra cash neutrality prevista a 50 dollari al barile a fine Piano. Questi risultati sostengono la nostra politica di remunerazione progressiva agli azionisti, che prevede per il 2019 un dividendo in crescita del 3,6% a 0,86 euro per azione. Inoltre, avvieremo un programma di buy-back per un ammontare di 400 milioni di euro nel 2019, mentre per gli anni successivi, assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, per un ammontare di 400 milioni di euro con uno scenario Brent a 60-65 dollari, o di 800 milioni di euro con uno scenario di Brent maggiore di 65 dollari al barile”.

2019-2022 Strategic Plan

San Donato Milanese, 15 marzo 2019 – Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, presenta oggi alla comunità finanziaria il Piano Strategico della società per il periodo 2019-2022.

Grazie alle solide fondamenta consolidate negli ultimi anni, il Piano Strategico 2019-22 segna una nuova era nell’evoluzione di Eni in una società energetica di rilevanza mondiale.
Dopo aver completato la trasformazione del proprio modello di business, ora più snello, veloce e con una più efficiente catena del valore, Eni è in grado di consolidare la propria crescita organica in tutti i business facendo leva su tre punti di forza principali: integrazione, efficienza e impiego della tecnologia.
La tecnologia, in particolare, giocherà un ruolo strategico in tutti i settori, contribuendo al riconoscimento mondiale dell’eccellenza operativa di Eni, favorendo la decarbonizzazione di tutte le attività della compagnia e sviluppando l’efficienza industriale attraverso il modello dell’economia circolare.
L’upstream continuerà a rappresentare l’elemento chiave della crescita organica di Eni, pur mantenendo una disciplina finanziaria sia negli investimenti sia nelle spese operative. I business del mid-downstream raddoppieranno il loro utile operativo, creando valore anche in uno scenario di prezzi ridotti grazie alla ristrutturazione, al riposizionamento e ai miglioramenti realizzati durante il recente periodo di ribasso.
Il Piano 2019-22 rappresenta un naturale sviluppo della strategia implementata negli ultimi anni per aumentare il valore di tutti i business attraverso il ruolo strategico della ricerca, dello sviluppo e dell’applicazione delle nuove tecnologie.
Alla luce di queste considerazioni, Eni intende aumentare il dividendo 2019 a €0,86 per azione e avviare un programma di buyback per un ammontare di €400 milioni nel 2019 e, per i tre anni successivi assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, per un ammontare annuale di €400 milioni in uno scenario di Brent a $60-65 o €800 milioni con un prezzo del Brent superiore a $65.

 

Upstream 
Nell'esplorazione, driver fondamentale della crescita di valore per l'azienda, Eni prevede di spendere nel periodo 2019-2022 circa €3,5 miliardi con l’obiettivo di scoprire 2,5 miliardi di barili di nuove risorse a un costo unitario inferiore a $2 perforando circa 40 pozzi all’anno in un’estensione totale di oltre 460.000 km2.
La produzione di idrocarburi è prevista in crescita del 3,5% all’anno nel periodo 2019-2022, grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti che contribuiranno per circa 660.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2022 e alle attività di espansione dei campi esistenti che contribuiranno per circa 290.000 barili di olio equivalente al giorno entro il 2022.
Nel periodo del Piano saranno realizzati 18 importanti avvii di produzione. Eni, inoltre, sarà operatore di circa il 77% della produzione complessiva.  
La crescita della produzione di idrocarburi sarà sostenuta dal potenziale delle nuove aree, che contribuiranno alla diversificazione geografica di Eni:

  • Medio Oriente, con le sue numerose opportunità sia in termini di velocità di messa in produzione, sia di potenziali risorse;
  • Norvegia, grazie alla creazione di Vår Energi che rappresenta una solida piattaforma di produzione di lungo periodo;
  • Messico, dove la produzione nell’Area1 sarà avviata nel corso del 2019, con un fast-track di sviluppo tra i più alti dell’industria petrolifera mondiale.

Queste tre aree daranno un contributo di circa 260.000 barili di olio equivalente al giorno entro il 2022.
Il successo della strategia di esplorazione e l’ampio portafoglio di nuovi progetti convenzionali, insieme con una rigorosa disciplina finanziaria, consentiranno di generare un free cash flow cumulato di €22 miliardi nel periodo 2019-2022.

 

Gas and Power
Gas & Power crescerà grazie al consolidamento del suo modello integrato e ottimizzato, attraverso le seguenti azioni:

  • Aumento delle sinergie con tutti i business e una più profonda integrazione con le attività upstream valorizzando la quota di gas equity;
  • Sviluppo accelerato del portafoglio GNL che raggiungerà i 14 milioni di tonnellate per anno di volumi contrattualizzati nel 2022 e 16 milioni entro il 2025;
  • Crescita nel settore retail in Europa, che prevede il raggiungimento di circa 12 milioni di clienti al 2022, in aumento di circa il 26% rispetto al 2018.

Queste azioni consentiranno al business di continuare a crescere nel futuro, conseguendo un EBIT di €700 milioni nel 2022, di cui il 70% proveniente dal settore retail. Il Free Cash Flow cumulato del quadriennio sarà pari €2,3 miliardi di euro.

 

Refining & Marketing e Versalis

Eni punta a rafforzare il business del Refining & Marketing, puntando a raddoppiare i risultati del 2018 facendo leva su:

  • Ottimizzazione della raffinazione principalmente grazie al riavvio dell’impianto EST entro metà del 2019;
  • Attività di green refinery; grazie all’avvio dell’impianto di Gela e alla seconda fase di quello di Venezia la capacità green refinery di Eni raggiungerà 1 milione di tonnellate all’anno;
  • Aumento della capacità di raffinazione del 40% entro la fine del 2023, grazie all’acquisizione del 20% della raffineria di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti;
  • Marketing: aumento al 25% della quota di mercato in Italia, grazie al crescente contributo derivante dai prodotti premium e dai prodotti verdi; aumento delle vendite in Germania e Francia.

Queste azioni consentiranno a R&M di realizzare un Free Cash Flow di €2,6 miliardi nell’arco del Piano.

Versalis continuerà a focalizzarsi sulla resilienza del business, al fine di raggiungere un EBIT di oltre €270 milioni entro la fine del Piano.

 

Energy Solutions
Eni prevede di completare 60 progetti tra brownfield e greenfield per un totale di oltre 1,6 GW di capacità rinnovabile entro il 2022, investendo €1,4 miliardi, e fino a 5 GW entro il 2025. Energy Solutions sarà in grado di produrre un cash flow stabile nel lungo periodo con un Unlevered IRR (tasso interno di rendimento al netto dell’effetto leva finanziaria) variabile tra l’8 e il 12%. Inoltre, un ulteriore vantaggio sarà quello che si ricaverà sulle attività upstream, in particolare sui costi operativi, che si ridurranno grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili per le esigenze di autoconsumo, in sostituzione del gas, che potrà così essere venduto.

 

Decarbonizzazione
Eni conferma il suo profondo impegno nel ridurre la propria impronta carbonica fissando l’obiettivo ambizioso di eliminare entro il 2030 le emissioni nette dirette delle attività upstream con riferimento alla propria quota equity di produzione.
Questo obiettivo sarà raggiunto grazie all’ulteriore aumento dell’efficienza operativa così da minimizzare l’emissione di CO2, e compensando le emissioni residuali upstream attraverso vasti progetti di forestazione. Altre azioni riguarderanno l’aumento della quota di gas nel portafoglio Eni, la crescita del business dei biocarburanti, un sempre maggiore uso di fonti rinnovabili e l’utilizzo di un approccio circolare per massimizzare l’impiego di rifiuti come materie prime e allungare la durata dei siti industriali. Un ruolo chiave in questo processo verso un modello più sostenibile sarà giocato dall’impiego di nuove tecnologie.

 

Strategia finanziaria e remunerazione degli azionisti
Eni continuerà a perseguire il suo modello di crescita sostenibile combinata a una rigorosa disciplina finanziaria e a un impegno alla remunerazione progressiva degli azionisti.
Il piano di investimenti quadriennale, focalizzato su progetti ad alto valore e rapido rendimento, prevede investimenti di circa €33 miliardi al 2022. Il piano di investimenti per l’upstream, che rappresenta il 77% del CAPEX totale, è ben diversificato in termini geografici grazie agli sviluppi in Medio Oriente, Norvegia e Messico. Eni, con il rafforzamento del proprio portafoglio di progetti long term/long plateau, ha incrementato ulteriormente la crescita oltre il periodo di Piano, portando il tasso di crescita della produzione al 3,5% fino al 2025, in aumento rispetto alle passate previsioni che vedevano una crescita del 3%.
Al fine di rafforzare il processo di decarbonizzazione della società, Eni prevede di investire circa €3 miliardi che verranno impiegati principalmente per progetti di efficienza energetica, abbattimento del flaring, economia circolare e fonti rinnovabili.

Il programma di investimenti di Eni è di alto valore e resiliente anche in uno scenario difficile. L’attuale portafoglio di progetti upstream in esecuzione è più profittevole di prima, con una riduzione del prezzo di breakeven a $25 al barile e un IRR totale di circa il 22%. Inoltre, il portafoglio di progetti di Eni rimane competitivo e con rendimenti stabili anche in presenza di scenari low carbon.

Assumendo lo scenario stabile del 2019, vale a dire con prezzo del Brent costante a $62 al barile e un prezzo del gas simile a quello del 2018, Eni avrà una generazione di cassa in forte crescita per i prossimi quattro anni. In particolare, nel 2019 il flusso di cassa operativo (CFFO) crescerà di circa €1 miliardo rispetto al 2018, con un’ulteriore crescita di €2,6 miliardi nel 2022 grazie al solido contributo di tutti i business.

Eni prevede un miglioramento della neutralità di cassa (cash neutrality) post dividendo, che passerà da $55 al barile nel 2019 a $50 a fine Piano, e che sarà in grado di sostenere la politica di remunerazione degli azionisti progressiva che, per il 2019, vedrà il dividendo in crescita del 3,6% a €0,86 per azione. Inoltre, Eni prevede l’avvio di un programma di buyback quadriennale per un ammontare iniziale di €400 milioni nel 2019 e, per il periodo 2020-2022assumendo un leverage stabilmente inferiore al 20%, un ammontare annuo di €400 milioni in scenario di Brent a $60-65 o di €800 milioni con un prezzo del Brent superiore a $65 al barile.

Per ulteriori informazioni sulla presentazione e per assistere alla diretta in streaming visitare: www.eni.com

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