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Eni presenta la 17a edizione della World Oil, Gas and Renewables Review

Eni presenta la 17a edizione della World Oil, Gas and Renewables Review, la rassegna statistica mondiale su petrolio, gas naturale e fonti rinnovabili

 

  • Nel 2017 le riserve di greggio sono leggermente diminuite (-0,2%), principalmente per la riduzione in alcuni paesi dell’OPEC.
  • La produzione petrolifera mondiale è rimasta pressoché allo stesso livello del 2016 (+0,3%).
  • In termini di qualità l’accordo OPEC-non OPEC sui tagli e l’effetto rialzo del prezzo sulla crescita della produzione USA hanno determinato un alleggerimento del barile rispetto al 2016.
  • Il bilancio del greggio a livello regionale ha confermato il Medio Oriente come l’area con il più alto surplus, mentre l’Asia-Pacifico è la regione con il deficit più elevato e in ulteriore aumento.
  • La crescita della domanda mondiale di petrolio è stata superiore a quella del 2016 (+1,7% vs +1,2%), dopo un altro anno di bassi prezzi del petrolio.
  • La capacità di raffinazione mondiale è aumentata di 0,7 Mb/g rispetto al 2016, guidata dal Medio Oriente e dall’Asia che rappresentano circa il 75% della crescita.

 

San Donato Milanese (Milan), 30 luglio 2018 – Eni presenta la 17a edizione della World Oil, Gas and Renewables Review, la rassegna statistica mondiale su petrolio, gas naturale e fonti rinnovabili. La qui presente World Oil Review, è dedicata a riserve, produzioni, consumi, import/export e prezzi del petrolio, con un focus particolare sulla qualità dei greggi e sull’industria della raffinazione.  Il secondo volume, World Gas and Renewables Review, dedicato al gas naturale e alle fonti rinnovabili (solare, eolico e biocarburanti), sarà pubblicato in autunno.

Nel 2017 le riserve di greggio sono leggermente diminuite (-0,2%), principalmente per la riduzione in alcuni paesi dell’OPEC, il quale, complessivamente, conferma il primato per riserve possedute (pari al 72% del totale mondiale). Al primo posto per riserve si conferma il Venezuela, seguito da Arabia Saudita e Canada.

 

La produzione petrolifera mondiale è rimasta pressoché allo stesso livello del 2016 (+0,3%). Nell’area non OPEC, gli Stati Uniti e il Canada hanno mostrato l’aumento più significativo. La produzione OPEC invece è scesa in seguito all’accordo sui tagli e alla crisi del Venezuela, nonostante la produzione della Libia sia raddoppiata e quella dell’Iran abbia continuato a crescere.

 

In termini di qualità, l’accordo OPEC-non OPEC sui tagli e l’effetto rialzo del prezzo del petrolio sulla crescita della produzione USA hanno determinato un alleggerimento del barile rispetto al 2016. Da un lato, i tagli produttivi OPEC, in particolare quelli dell’Arabia Saudita, insieme al crollo della produzione di Venezuela e Messico, hanno portato alla diminuzione della categoria Medium & Sour (-3%). Dall’altro lato, la ripresa in Libia e il rimbalzo del tight oil negli Stati Uniti hanno guidato l’aumento della categoria Light & Sweet (+5%).

 

Nel 2017 il bilancio regionale del greggio ha confermato i cambiamenti in atto dal 2010. Il surplus in Medio Oriente rimane il più alto del mondo e pressoché allo stesso livello del 2016. Il deficit più ampio si concentra nella regione Asia-Pacifico e continua a crescere. Il Nord America riduce leggermente il suo deficit anche per l’aumento della produzione domestica.

 

La crescita della domanda mondiale di petrolio è stata superiore rispetto a quella del 2016 (+1,7% vs +1,2%), dopo un altro anno di bassi prezzi del petrolio. L’aumento rimane al di sopra della media degli ultimi cinque anni (+1,5% nel 2012-2016). Per il terzo anno consecutivo i paesi OCSE hanno contribuito positivamente alla crescita globale anche se la domanda rimane trainata dai paesi non OCSE che rappresentano circa il 70% dell’incremento complessivo.

 

La capacità di raffinazione mondiale è aumentata di 0,7 Mb/g rispetto al 2016, guidata dal Medio Oriente e dall’Asia che rappresentano il 75% della crescita. In Europa si registra una modesta riduzione della capacità di raffinazione di circa 0,2 Mb/g.

 

La pubblicazione è disponibile sul sito World Oil, Gas and Renewables Review.

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