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Roma, 25 maggio 2017 – Eni e Snam hanno firmato oggi un accordo quadro per lo sviluppo delle stazioni di rifornimento a metano in Italia, nel più ampio scenario delle iniziative per la promozione della mobilità sostenibile.
La partnership mira a realizzare nuovi impianti di gas naturale compresso (compressed natural gas - CNG) e liquefatto (liquefied natural gas - LNG) all’interno della rete nazionale di distributori Eni, favorendo l’offerta di carburanti alternativi a basse emissioni come il gas naturale. Quest’ultimo azzera il particolato, principale responsabile dell’inquinamento delle aree urbane, assicurando anche sensibili vantaggi economici per i consumatori.
L’accordo quadro rientra tra le iniziative di Snam per promuovere la mobilità sostenibile, con un investimento di 150 milioni di euro al 2021 per realizzare fino a 300 nuovi distributori a CNG, al fine di supportare lo sviluppo degli impianti per il rifornimento di gas naturale e la loro diffusione più equilibrata nelle diverse regioni del Paese, migliorando anche la qualità del servizio di erogazione agli utenti.
Eni, da parte sua, intende con questa iniziativa rafforzare ulteriormente la sua offerta per la mobilità sostenibile: su una rete di 4.400 impianti, 3.500 erogano Eni Diesel+, il diesel premium con il 15% di componente rinnovabile prodotta da oli vegetali presso la bioraffineria di Venezia attraverso la tecnologia proprietaria, mentre circa 1.000 impianti erogano GPL e metano (di cui 2 LNG e 180 CNG).
Forte di una tecnologia consolidata e all’avanguardia nel mondo, l’Italia è il primo mercato europeo per i consumi di metano per autotrazione, con oltre 1 miliardo di metri cubi consumati nel 2015 e circa 1 milione di veicoli attualmente in circolazione.
L’accordo quadro e i successivi contratti applicativi daranno ulteriore impulso alla filiera industriale del gas naturale nel settore trasporti che rappresenta un’eccellenza tecnologica e ambientale riconosciuta a livello mondiale, potendo inoltre far leva sulla rete di metanodotti più estesa e accessibile d’Europa, lunga oltre 32.000 chilometri.
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Snam e Eni sono parti correlate, in quanto il Ministero dell’Economia e delle Finanze esercita un controllo di fatto su Eni, in forza della partecipazione detenuta, e controlla CDP S.p.A. che, a sua volta, esercita un controllo di fatto su Snam, ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 10 - Bilancio consolidato.
L’accordo quadro non è soggetto alle previsioni del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive integrazioni (e alle Procedure Snam e Eni “Operazioni con interessi degli Amministratori e Sindaci e operazioni con parti correlate”), in quanto la definizione degli importi economici sarà rimessa ai successivi contratti applicativi.
In relazione ai successivi contratti applicativi verranno effettuate le valutazioni inerenti le operazioni con parti correlate nonché messe a disposizione le relative informazioni, ove ne ricorressero i presupposti.
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