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Eni: Centro Olio Viggiano, la società chiederà al Tribunale del Riesame una rivalutazione del provvedimento di sequestro

San Donato Milanese (MI), 5 aprile 2016 – Eni, al di là delle verifiche indipendenti effettuate attraverso esperti nazionali e internazionali, ritenendo innanzitutto proprio interesse primario chiarire in modo assoluto che le proprie attività sono condotte nel rispetto dell’ambiente e della legge, ha deciso di chiedere al più presto al Tribunale del Riesame una rivalutazione del provvedimento di sequestro. Inoltre, al fine di fare chiarezza su aspetti tecnici su cui appaiono sussistere valutazioni difformi e controverse, Eni intende chiedere l’accertamento in campo e in contraddittorio, mediante un incidente probatorio, della correttezza delle modalità di operatività dell’impianto e in particolare della mancanza di pericolosità delle acque reiniettate.

Eni, a prescindere dalle verifiche periodiche e continuative che il Centro Olio Val d’Agri adotta sulla propria attività nel pieno rispetto dei requisiti normativi e autorizzativi, appena a conoscenza dell’esistenza di un procedimento penale che coinvolge le attività del Centro, ha avviato una serie di approfondimenti aggiuntivi ed indipendenti e che ne assicurassero un alto livello di terzietà, al fine di fornire un quadro quanto più oggettivo e veritiero sullo stato attuale di tutti i profili interessati dall’attività industriale.  Sono state inoltre analizzate le tecnologie utilizzate presso il Centro Olio di Viggiano per verificarne la rispondenza alle Best Available Technologies e se le modalità di gestione operativa siano conformi alle best practice internazionali. Queste ultime verifiche sono state svolte dalla società ENVIRON.

In quest’ottica, gli studi sono stati commissionati ad esperti di conclamata esperienza professionale ed autorevolezza in campo scientifico sia a livello nazionale che internazionale.

Infine, sempre nell’intento di avere la reale fotografia della situazione ambientale e sanitaria connessa alle attività del Centro Olio, gli accertamenti condotti, fra l’altro, si basano su dati oggettivi desunti da peculiari e approfondite indagini di campo svolte dalla società SGS. Alla Procura della Repubblica di Potenza sono state depositate le chiavi di accesso ad un portale internet sul quale venivano inviati in tempo reale risultati delle indagini svolte:

  • monitoraggio e analisi della qualità delle acque per 75 giorni continuativi, 24 ore su 24;
  • monitoraggio e analisi dei livelli emissivi del Centro Olio per 30 giorni continuativi;
  • monitoraggio e analisi della qualità dell’aria registrata dalla centraline nelle aree esterne al Centro Olio per 28 giorni continuativi, in periodo invernale ed estivo. Tale monitoraggio prevede l’utilizzo di centraline indipendenti rispetto a quelle già esistenti dell’ARPAB.

 

In nessuna delle perizie sopra indicate è stato coinvolto il personale Eni proprio per assicurarne l’indipendenza e l’autonomia.  

I risultati delle perizie, rispetto ai temi oggi di maggiore interesse, sono:

  • le acque di reiniezione non sono acque pericolose, né da un punto di vista della normativa sui rifiuti, né da un punto di vista sostanziale;
  • l’attività di reiniezione svolta presso il Centro Olio non solo è conforme alla legge italiana e alle autorizzazioni vigenti, ma risponde alle migliori prassi internazionali;
  • l’attività di reiniezione è la migliore pratica anche da un punto di vista ambientale Poiché, infatti, il comparto ambientale più idoneo a riceverle, per le loro caratteristiche, è proprio il giacimento di riferimento;
  • lo stato di qualità dell’ambiente, studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il Centro Olio, è ottimo secondo gli standard normativi vigenti.

 

Eni ha anche verificato gli impatti sanitari delle attività del Centro Olio di Viggiano sulla salute dei dipendenti che hanno lavorato presso gli impianti e le conclusioni dell’analisi su quello che è il campione più esposto a eventuali impatti sanitari sono del tutto rassicuranti. 

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