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Le affinità fra biocarburanti e disinfettanti per le mani

Tecnologie da fonti rinnovabili e prodotti circolari

di Nicoletta Boldrini
28 giugno 2023
5 min di lettura
di Nicoletta Boldrini
28 giugno 2023
5 min di lettura

Takeaway

  • Questione di chimica. Un biocarburante e un disinfettante per le mani sono accomunati dall’affascinante mondo della chimica che oggi ci aiuta a esplorare, sperimentare e favorire la chimica da fonti rinnovabili per realizzare prodotti più sostenibili.
  • La chimica da fonti rinnovabili è un elemento cardine per la transizione energetica e la bioeconomia. Si focalizza in particolare su nuovi processi produttivi che utilizzano materie prime rinnovabili, come per esempio le biomasse solide, per produrre intermedi e polimeri sempre più sostenibili.
  • Decarbonizzazione dei processi e dei prodotti. Versalis, la società chimica di Eni, parte da fonti rinnovabili per sviluppare prodotti più sostenibili.

L’innovazione nella chimica

Sia i biocarburanti sia i disinfettanti per le mani possono essere prodotti utilizzando materie prime rinnovabili di origine vegetale ed entrambi utilizzando processi sostenibili e tecnologie avanzate.
È questione di chimica!

L’innovazione ha portato alla cosiddetta “chimica da rinnovabili” il cui obiettivo principale è quello di sviluppare prodotti chimici con minore impatto carbonico, con l’impiego di materie prime vegetali e con l’applicazione di processi industriali più efficienti dal punto di vista energetico.

Una piccola curiosità

In piena emergenza sanitaria da Covid-19 Versalis, utilizzando come principio attivo l’etanolo da materie prime vegetali, ha sviluppato, secondo le formulazioni raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, una gamma di disinfettanti, denominata Invix® che ha contribuito alla disponibilità di adeguati presidi di disinfezione solo pochi mesi dopo lo scoppio della pandemia.

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I prodotti Invix® di Versalis

Altre curiosità non mancano

A Crescentino Versalis usa la tecnologia proprietaria PROESA® per la produzione di bioetanolo dalla fermentazione di zuccheri di seconda generazione a partire da biomasse.

Unica nell’applicazione su scala industriale; la differenza con i processi di prima generazione è che in questi ultimi la biomassa è costituita da scarti di prodotti commestibili come barbabietola, mais o canna da zucchero, invece che dallo zucchero stesso. Con PROESA® non si utilizzano biomasse ad uso alimentare ma biomasse lignocellulosiche, vale a dire, materiali organici residui abbondantemente disponibili in natura, non in competizione con la filiera alimentare.

Lo stabilimento inoltre è un esempio di impresa sostenibile. Per esempio, grazie alla centrale termoelettrica alimentata a biomassa, è autosufficiente da un punto di vista energetico grazie alla produzione di energia elettrica rinnovabile e vapore necessari al processo di produzione.

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Lo stabilimento di Versalis a Crescentino

Il bioetanolo Versalis è definito “advanced”, in conformità con la più aggiornata normativa europea Renewable Energy Directive (RED) II, un carburante da materia prima rinnovabile da utilizzare in miscela con la benzina per dare impulso alla mobilità sostenibile.

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La forza dei polimeri, un sostegno all’economia circolare

Versalis Revive® rappresenta un esempio concreto dell’impegno dell’azienda nel percorso intrapreso. Si tratta di una linea di prodotti a diversa base polimerica (stirenici, elastomeri e polietilene) contenenti materia prima da riciclo, ideata nei propri laboratori di ricerca. Con questa gamma di prodotti, Versalis ottiene nuovi prodotti riuscendo a dare nuova vita ai rifiuti in plastica e gomma attraverso il riciclo, utilizzati anche per gli imballaggi.

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Riciclo meccanico plastiche imballaggio

Altro traguardo della chimica sostenibile è la creazione del marchio Balance®, gamma di prodotti da materie prime non fossili in ottica di economia circolare. 

I prodotti Balance® certificati ISCC PLUS sono ad esempio le plastiche realizzate da bionafta prodotta con materie prime biologiche o quelle realizzate con olio (r-Oil), ottenuto dal processo di riciclo chimico dei rifiuti di plastica mista. La bionafta proviene dalle bioraffinerie Eni alimentate da oli vegetali, oli alimentari esausti e altri scarti organici. 

Oggi la mission di Versalis è quella di diventare leader nella chimica sostenibile, puntando principalmente sullo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, affiancando Eni nel proprio obiettivo di neutralità carbonica. 

Da ieri a oggi, l’evoluzione di Versalis

Le radici della chimica di Eni risalgono al 1936 con la costituzione di ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Carburi) e dopo anni di trasformazioni e avvicendamenti societari, la nascita di EniChem. Successivamente alla  Joint Venture con un’azienda americana di settore, nel 2012 la società prende il nome di Versalis.
Attualmente, Versalis è la prima società chimica italiana per fatturato e volumi di produzione; opera a livello internazionale nei settori della chimica di base e degli intermedi, nei polimeri e gomme, della chimica da fonti rinnovabili, ed è impegnata nello sviluppo di tecnologie per il riciclo delle plastiche. 

L'autrice: Nicoletta Boldrini

Giornalista indipendente e divulgatrice nell’ambito delle tecnologie emergenti, autrice e speaker | Doppia anima: tecnologica/scientifica e umanistica | Futurista e facilitatrice in Studi di Futuri | Analizzo gli impatti delle tecnologie emergenti sui futuri possibili e alternativi.