La strategia Upstream: modello esplorativo di Eni

Upstream: il nostro modello esplorativo

L’efficienza nell’esplorazione ci consente di mantenerci competitivi anche negli scenari energetici più sfidanti, mentre continuiamo a ridurre le emissioni.

Creare valore in modo sostenibile

Per valorizzare in un’ottica sostenibile il portafoglio upstream Oil & Gas abbiamo istituito la Direzione Generale Natural Resources, una delle due Direzioni Generali che compongono la nostra struttura organizzativa. La Direzione cura anche le attività di efficienza energetica, i progetti di cattura e stoccaggio della CO₂ e i progetti di Forestry REDD+, contribuendo al nostro percorso di riduzione delle emissioni GHG verso l’obiettivo zero emissioni nette.

Un’esplorazione efficiente per velocizzare il time to market

L’upstream comprende tutte le attività a monte della filiera produttiva del gas naturale e dell’olio, prima del trasporto e della commercializzazione: acquisizione dei diritti di sfruttamento, esplorazione, sviluppo e produzione. Il nostro modello operativo integra tutte queste fasi per aumentare velocità e produttività, in modo da rispondere con più prontezza alle richieste di energia e all’andamento dei mercati. Punto di forza rimangono le nostre tecnologie proprietarie e le competenze preziose delle nostre persone, che ci permettono di individuare nuove risorse con grande velocità ed elevata precisione. 

Grazie alle attività realizzate nel corso del 2022, il portafoglio risorse è stato incrementato di circa 750 mln di boe, continuando a realizzare eccellenti performance nell’esplorazione.

Diverse scoperte sono avvenute in prossimità di impianti e infrastrutture produttive esistenti, in linea con il modello di sviluppo fast-track, in particolare in Algeria, Egitto e Abu Dhabi. Importanti scoperte sono avvenute con i pozzi di delineazione delle scoperte a olio Ndungu nell'offshore dell'Angola e Baleine, nell’offshore della Costa d'Avorio, consentendo di aumentare significativamente in entrambi i casi i volumi di idrocarburi in posto. Le scoperte a gas di XF-002 negli Emirati Arabi Uniti e Cronos nell’offshore di Cipro hanno inoltre contribuito al risultato dell'anno. Il recente successo esplorativo di Zeus sempre nell’offshore di Cipro, ancora in corso di valutazione, e di Nargis in Egitto nel gennaio 2023, hanno confermato il potenziale minerario dell'area del Mediterraneo orientale.

La carbon neutrality sarà raggiunta utilizzando una combinazione di leve di compensazione delle emissioni tramite progetti di distribuzione di Improved Cookstoves (Sviluppo Sostenibile) e di conservazione delle foreste (REDD+). La scoperta di Baleine conferma l’impegno Eni di generare valore riducendo al contempo l’impronta di carbonio e l’attenzione a migliorare il time-to-market delle scoperte esplorative.

Alla fine del 2022 è stato completato lo sviluppo fast-track di diversi campi in Algeria con conseguente avvio produttivo: due campi a gas nell’ambito del nuovo contratto del Berkine Sud, a soli sei mesi dal closing, il progetto HDLE/HDLS nella concessione Zemlet el Arbi nel bacino del Berkine Nord, a soli sei mesi dalla scoperta avvenuta nel marzo 2022.

A novembre, il primo carico di gas naturale liquefatto (GNL) prodotto dal giacimento Coral, nelle acque ultra-profonde del bacino di Rovuma, in Mozambico, è partito dall'impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas (FLNG). Il progetto rappresenta un traguardo significativo nel business globale del GNL, conseguito facendo leva sulle nostre capacità di realizzazione rispettando tempi e costi nonostante gli effetti della pandemia, e colloca il Mozambico come nuovo rilevante hub nel GNL.

A dicembre, Vår Energi ha annunciato una nuova scoperta di gas nel Mare di Barents, in Norvegia, con risorse stimate tra 9-21 mld di metri cubi (57-132 mln di barili di olio equivalente). A gennaio 2023, inoltre, Vår Energi si è aggiudicata 12 nuove licenze esplorative, di cui 5 come operatore, nell’ambito del processo di gara “2022 Awards in Predefined Areas” (APA) del Ministero norvegese del Petrolio ed Energia.

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Upstream e circolarità verso la decarbonizzazione

Una piattaforma del Golfo del Messico può essere recuperata e riutilizzata in Congo. Una nave può essere completamente riconvertita a Singapore e diventare il cuore tecnologico di un grande hub offshore ancorato ai fondali oceanici dell’Angola. L’economia circolare e la decarbonizzazione sono valori centrali anche per l’upstream: ogni asset è prezioso e ogni risorsa va valorizzata in un’ottica di riduzione delle emissioni climalteranti

Prendendo come riferimento il 2014, la riduzione complessiva delle emissioni fuggitive da metano arriva al 92% confermando il raggiungimento anticipato del target di riduzione dell’80% che avevamo fissato per il 2025. Oltre a non essere più disperso nell’ambiente, questo gas naturale è stato immesso nel mercato contribuendo al flusso di cassa dell’azienda: un perfetto esempio del valore economico di circolarità e decarbonizzazione.  

Dal giacimento alla produzione finale

La produzione finale è l’obiettivo delle nostre operazioni fin dalle fasi di esplorazione: integrando gli studi dei nostri Centri Ricerche e la capacità d’analisi del supercomputer HPC5 acquisiamo in anteprima informazioni sul giacimento per cominciare subito a progettare lo sviluppo. Il campo viene poi portato in produzione gradualmente in modo che le nuove infrastrutture si integrino e potenzino la capacità produttiva. La rapidità nell’esplorazione e nell’estrazione ci consente di rispondere in tempi rapidi alla domanda di energia. In questo contesto, il Dual Exploration Model e cioè la cessione di quote di minoranza dei giacimenti già in fase di esplorazione, ci consente di generare cassa in anticipo, ottenendo risorse utili per essere reinvestite, rendendo il processo ancora più efficiente. 

In termini più tecnici, il successo del nostro modello di sviluppo si basa su:

  • parallelizzazione delle fasi (appraisal, pre-development, ingegneria)
  • approccio modulare che prevede avvio accelerato in early production e successivo ramp-up
  • minimizzazione dell’esposizione finanziaria
  • insourcing delle fasi critiche di progetto (ingegneria di dettaglio, supervisione della produzione, commissioning/hook-up) alle quali applicare le nostre competenze.

Le operazioni di sviluppo

Per recuperare gli idrocarburi occorre mettere in produzione il giacimento, perforando un numero ottimale di pozzi di produzione e installando le attrezzature necessarie per liberare il gas e l'olio dalle componenti indesiderate (particelle solide, acqua, sali, eccetera) e per separare la fase liquida del petrolio da quella gassosa. In mare le operazioni di sviluppo sono più complesse, i pozzi di produzione sono perforati da piattaforme fisse di vario tipo (in acciaio, in cemento, semisommergibili, ancorate con cavi) di dimensioni spesso gigantesche e canalizzati in modo da drenare la più vasta area possibile da un'unica postazione.

Le attività di produzione

Al termine della fase di sviluppo iniziano le attività di produzione, attraverso le quali gli idrocarburi sono estratti dal giacimento, trattati negli impianti e inviati al mercato tramite pipeline o navi. Durante la vita produttiva, che può durare anche decenni, il giacimento è continuamente monitorato, vengono effettuati interventi nei pozzi per ottimizzare la produzione e, in alcuni casi, si procede a progetti di recupero avanzati, con l'iniezione di gas o di acqua, per aumentare la quantità di idrocarburi recuperabili.