HPC5 è una batteria di unità di calcolo parallelo in grado di sviluppare una potenza di elaborazione pari a 51,7 Petaflop/s di picco. Associata al sistema di supercalcolo che era già operativo dal 2018 (HPC4), l’infrastruttura raggiunge una potenza di picco di 70 Petaflop/s: vale a dire 70 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo. Il suo nome completo è High Performance Computing – layer 5: è l’ultima generazione dei nostri supercomputer. Nel giugno 2020 è entrato nella lista TOP500 classificandosi come il sesto supercomputer più potente al mondo e il primo in Europa. Rimane tuttora primo in assoluto fra i computer non governativi. Sempre a giugno 2020 è entrato nella lista speciale GREEN500 guadagnando la medesima posizione come sesto supercomputer al mondo per efficienza energetica, classificandosi come primo in Europa e di nuovo primo assoluto fra tutti i sistemi di calcolo non governativi. Se poi trascuriamo i computer sperimentali prendendo in considerazione solo i veri sistemi di supercalcolo che consumano più di 1MW, si è classificato come secondo computer al mondo per risparmio energetico.
Un solo Watt di elettricità gli permette di calcolare quasi venti miliardi di operazioni al secondo. Le sue prestazioni ci permettono di utilizzare algoritmi di elaborazione dei dati provenienti dal sottosuolo molto sofisticati, anch’essi sviluppati internamente. Le informazioni geofisiche e sismiche che raccogliamo in tutto il mondo vengono inviate ad HPC5 per essere processate. Da esse, il sistema elabora modelli del sottosuolo molto approfonditi, da cui riusciamo a individuare cosa si nasconde diversi km sotto la superficie: è così che abbiamo trovato Zohr, il più grande giacimento a gas mai scoperto nel Mediterraneo.
Prodotti e Servizi

La sfida contro la pandemia
HPC5 offre un aiuto concreto, ecco nel dettaglio cosa facciamo.
