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Zero Carbon Technology Roadmap

The European House – Ambrosetti presenta, in collaborazione con Eni, uno studio strategico, per percorrere la strada migliore verso la decarbonizzazione dell’Europa entro il 2050.

The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Eni, ha promosso uno Studio Strategico denominato “Zero Carbon Technology Roadmap”. Un’analisi che nasce con l’obiettivo di definire un quadro di riferimento delle tecnologie necessarie per il raggiungimento della piena decarbonizzazione dell’Unione Europea entro il 2050, concludendo sulla necessità di favorire il principio di neutralità tecnologica, per il quale propone esempi pratici e articolate proposte di policy.

Alla base dello Studio una metodologia prima nel suo genere: l’analisi rigorosa di 185 fonti di letteratura accademico-scientifica e il confronto con 56 stakeholder, tra esperti del mondo accademico e manager delle principali filiere Hard to Abate europee, hanno portato all’identificazione di 100 tecnologie chiave per la decarbonizzazione. Una mappatura così ampia e inclusiva delle opzioni tecnologiche oggi a disposizione di istituzioni, cittadini, imprese ed enti di ricerca evidenzia come esse debbano essere considerate in maniera sinergica e complementare e valutate sulla base del loro reale contributo nel ridurre le emissioni di CO2.

Come scrive Claudio Descalzi, AD di Eni, nella Prefazione allo Studio Strategico: “… abbiamo necessità di confrontarci su basi oggettive, selezionare le migliori opzioni per i diversi contesti e poi procedere celermente all’implementazione delle soluzioni indentificate. Ne va non solo della nostra capacità di preservare il clima, ma anche della nostra competitività come sistema industriale, della capacità di generare occupazione di qualità e, in ultima istanza, della coesione delle nostre comunità”. 

I dati raccolti attraverso le analisi scientifiche e le evidenze emerse durante le tavole rotonde e le interviste supportano la necessità di affiancare alle tecnologie elettriche un set più ampio che comprende: Carbon Capture Utilization & Storage (CCUS), Fusione a confinamento magnetico come tecnologia breakthrough, Carbon Dioxide Removal (CDR), idrogeno, biocombustibili e combustibili sintetici. Più in generale, a essere sostenuta è la convinzione che il modo più strategico ed efficace per affrontare la decarbonizzazione è quello di lavorare sia sulle emissioni energetiche che su quelle non energetiche, come le emissioni dei processi industriali. Lo Studio sottolinea che, nonostante la maggior parte delle emissioni (72%) sia generata dai combustibili fossili, le emissioni non energetiche rappresentano il 28% del totale nell’Unione Europea. Per questo e più nello specifico, l’attenzione dovrebbe essere rivolta alle industrie “hard to abate”, ai trasporti pesanti e alla produzione di energia da combustibili fossili. 

Di seguito lo studio completo e alcuni estratti per approfondire. 

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