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La strategia di Eni contro il cambiamento climatico

Eni vuole essere leader del settore energetico con una strategia di lungo termine che traguarderà la neutralità carbonica nel 2050.

Verso l’obiettivo Net Zero

Dal 2014 Eni ha intrapreso un percorso di trasformazione industriale che ha progressivamente permesso all’azienda di creare valore anche in scenari difficili, contribuendo a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e la sostenibilità ambientale.

Pur in un contesto di elevata volatilità e incertezza, Eni ha confermato nel 2023 la propria strategia di decarbonizzazione e i principali target emissivi e di business di medio-lungo termine. Il percorso che porterà Eni alla Neutralità Carbonica nel 2050 si compone di una serie di obiettivi intermedi che prevedono prima l’azzeramento delle emissioni nette (Scope 1+2) del business Upstream al 2030 e di tutta Eni al 2035, per poi raggiungere l’azzeramento netto al 2050 di tutte le emissioni GHG Scope 1, 2 e 3 associate all’intera catena del valore di Eni, sia in termini assoluti che di intensità.

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Driver strategici del percorso di decarbonizzazione saranno le nuove tecnologie e il loro sviluppo fast-track, sia per creare un mix energetico diversificato per la transizione energetica sia per sostenere la sicurezza energetica, proseguendo nel creare valore e opportunità breakthrough. Inoltre, Eni collabora da tempo con il mondo accademico, la società civile, le istituzioni e le imprese attraverso solide partnership per favorire la decarbonizzazione del sistema energetico.

Creazione di valore nel lungo termine

Gli elementi fondanti dell’evoluzione che ci accompagnerà verso il traguardo zero emissioni nette al 2050.

La strategia di Eni verso Net Zero è supportata da un piano di crescita e trasformazione industriale che coinvolge l’intera catena del valore, prevedendo l’ottimizzazione e valorizzazione del portafoglio upstream attraverso la progressiva decarbonizzazione, abbinata all’espansione dei business bio, rinnovabili e di economia circolare e all’offerta di nuove soluzioni energetiche e servizi. Inoltre, il piano di trasformazione è supportato da attività trasversali che mirano sia ad ottimizzare le soluzioni esistenti che a ricercare innovazioni break-through in grado di accelerare la decarbonizzazione.

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Circa il 90% dell’obiettivo di riduzione assoluta nel lungo termine sarà realizzato attraverso la trasformazione delle attività convenzionali. Per l’upstream, la produzione di idrocarburi si ridurrà nel medio-lungo termine, con plateau atteso entro il 2030 e crescita progressiva della componente gas che traguarderà il 60% al 2030 e più del 90% dopo il 2040. Allo stesso tempo Eni conferma gli obiettivi di decarbonizzazione, che mirano al raggiungimento di zero emissioni nette (Scope 1+2) per il business upstream al 2030, con obiettivi intermedi di riduzione del 50% al 2024 e 65% al 2025 rispetto al 2018, basati sulle leve di efficienza energetica, azzeramento del flaring di routine e minimizzazione delle emissioni di metano. Le attività Midstream e Downstream contribuiranno alla riduzione delle emissioni principalmente grazie alla valorizzazione del gas equity e del GNL e la conversione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie. I progetti di cattura, stoccaggio e riutilizzo (CCUS) della CO₂ avranno una funzione complementare per ridurre le emissioni difficili da abbattere con le tecnologie esistenti e il 5% circa della riduzione complessiva delle emissioni di filiera al 2050 sarà legata a compensazione attraverso crediti di carbonio da Natural Climate Solutions e da ap­plicazione di soluzioni tecnologiche.

L’evoluzione dei business

La strategia di decarbonizzazione di Eni si basa su un piano che tiene conto delle dinamiche di mercato e dell’evoluzione della società, declinato attraverso obiettivi specifici per ciascuna linea di business:

L’evoluzione verso un portafoglio di prodotti totalmente decarbonizzati sarà supportata da una progressiva crescita della quota di investimenti dedicati a nuove soluzioni energetiche e servizi, che raggiungerà il 30% degli investimenti complessivi nel 2026, il 70% nel 2030 e fino all’85% nel 2040.

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Dopo il 2035, queste attività genereranno un free cash flow positivo e contribuiranno al flusso di cassa di Gruppo per circa il 75% in media nel periodo 2040-2050. La spesa destinata alle attività zero e low carbon sarà pari a €13,8 miliardi nel quadriennio 2023-26:

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Eni si impegna inoltre ad allineare i piani e le decisioni di investimento alla strategia di decarbonizzazione: la quota di spesa dedicata alle attività Oil & Gas sarà gradualmente ridotta e i principali progetti di investimento saranno valutati in coerenza con i target prefissati di abbattimento delle emissioni e con l’impegno a eliminare gradualmente gli investimenti in attività o prodotti “unabated” altamente emissivi come condizione necessaria per raggiungere la neutralità carbonica entro la metà del secolo.

Rischi e opportunità connessi al cambiamento climatico

Il processo di gestione dei rischi e delle opportunità connesse al climate change si inserisce nell’ambito del Modello di Risk Management Integrato (RMI), sviluppato da Eni con l’obiettivo di supportare il management nel processo decisionale rafforzando la consapevolezza del profilo di rischio e delle relative mitigazioni. 

Parallelamente all’impegno per assicurare l’integrità delle proprie operazioni, in qualità di operatore responsabile Eni è attiva sul tema dell’adattamento ai Cambiamenti Climatici anche per gli impatti socioeconomici e ambientali nei Paesi dove opera. A tale scopo, ha finalizzato nel 2021 un progetto dedicato alla valutazione dei principali rischi e opportunità connessi ai Cambiamenti Climatici. Svolto in collaborazione con FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei) e IDM (Istituto Di Management) di Pisa, l’iniziativa ha portato all’elaborazione di linee guida e misure che costituiscono un supporto metodologico per l’identificazione e l’attuazione di azioni di adattamento nei Paesi di interesse di Eni.

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