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L’editoria di Eni: la bella storia dell’energia

Enrico Mattei fu tra i primi a comprendere la centralità dei media e del loro ruolo nelle società moderne. L’attenzione di Eni per informare e raccontare la storia dell’energia in Italia, tramite iniziative editoriali originali, continua ancora oggi.

di Redazione Eni
7 min di lettura
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La storia dell’energia ha inizio: “Il Gatto selvatico”

Nel 1955 Mattei decide che è arrivato il momento di dotare Eni di una propria rivista. Una rivista vera, non un semplice magazine aziendale, che deve costruire la propria credibilità sulla base delle firme, a cominciare da quella del direttore. Per questo il progetto editoriale viene affidato a un grande intellettuale, scrittore e poeta, come Attilio Bertolucci al quale è lo stesso Mattei a spiegarne l’obiettivo: un moderno rotocalco, in grado di essere letto con interesse da tutti, dal presidente della Repubblica ai tecnici che perforano i pozzi per Eni, e che non si limiti a dare il resoconto dei successi aziendali, ma che sappia anche raccontare la realtà fuori dall’azienda. Il fondatore del Cane a Sei Zampe accoglie di buon grado la suggestione di Bertolucci che propone di chiamare la rivista “Il Gatto Selvatico”, dall’inglese “wildcat”, espressione utilizzata per definire i primi cercatori di petrolio. Nel corso dei suoi dieci anni di pubblicazione, che si conclude nel 1965, “Il Gatto Selvatico” ospita grandi personaggi della letteratura e della scena culturale italiana: Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Filiberto Menna, Carlo Cassola, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia, Raffaele La Capria, Enzo Siciliano e tanti altri, chiamati a trattare temi di letteratura italiana e straniera, anche contemporanea.

Il Giorno: il ruolo dello Stato in economia

Proprio in quegli stessi anni, mentre dota Eni di un suo house organ dai tratti originali e profondi, Mattei sta ancora affrontando i postumi della battaglia ideale e politica che l’aveva portato, con successo, a far nascere l’azienda. In particolare, ha dovuto affrontare le accuse ideologiche di chi vuole che il campo occupato dal colosso venga lasciato libero a favore dei privati. Proprio perché cosciente della necessità di un discorso culturale e giornalistico capace di parlare alle classi dirigenti presenti e future del Paese, Mattei è protagonista della fondazione del quotidiano Il Giorno, avvenuta nel 1956 a Milano, come azionista di maggioranza. Il quotidiano, oltre a presentare aspetti grafici ed editoriali molto innovativi, per l’epoca, è una fucina e una scuola per molti giovani giornalisti di quella generazione, e delle generazioni che verranno. Viene ceduto nel 1997 alla Poligrafici Editoriale S.p.A..

L’agenzia AGI: l’informazione economica entra nei giornali italiani

L’Agenzia Italia, nata nel 1950 e fondata a Roma dal giornalista Giulio De Marzio e dall’avvocato Walter Prosperetti, viene ceduta all’Eni nel 1965, con cui già collabora per via delle scelte editoriali orientate a dare spazio alle imprese italiane. Con il nuovo direttore, Elvezio Bianchi, già “general manager” per l’Italia dell’agenzia americana Upi, l’AGI si specializza nel settore dell’informazione economica e, con l’acquisto del canale economico americano Dow Jones nel 1967, induce i quotidiani italiani ad adeguare la foliazione con pagine esclusivamente dedicate all’informazione economico-finanziaria. Dieci anni dopo, prendendo anche il servizio mondiale dell’Ap (poi sostituito da Reuters) l’AGI fornisce un servizio praticamente completo, non solo italiano ma anche estero. Si aggiungono i servizi internazionali della sovietica Tass (ora Itar-Tass) e della spagnola Efe.

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"Ecos": la rivista degli anni '70

Nata da un'idea dell’allora capo ufficio stampa Gianni Rocca, all’epoca della presidenza di Raffaele Girotti, anche “Ecos” vede la collaborazione di grandi nomi della letteratura italiana. Tra questi spiccano i nomi di Primo Levi, Alberto Bevilacqua, Giorgio Saviane, Roberto Vacca, oltre a quelli di grandi illustratori e fotografi come Carla Accardi, Giovanni Hajnal, Lucio Castagneri, Francesco Manzini, Emilio Tadini e Giovanni Tinelli. Ispirata dalla stessa filosofia del “Gatto Selvatico”, il suo nome viene scelto perché breve e facile da ricordare: rimanda alla "E" di "Eni" e di "energia", ma anche alle parole "economia" e "ecologia". 

Pubblicata in italiano e in inglese, per una media di un centinaio di pagine ogni numero, “Ecos” ha cadenza bimestrale ed è distribuita gratuitamente ai dipendenti del gruppo e a personalità della politica, dell’economia, della cultura e del giornalismo, in Italia e all’estero. Uno strumento di comunicazione che parla alle persone di Eni e al mondo esterno con un linguaggio unico, una soluzione innovativa per l’epoca, orientato a illustrare le attività del gruppo e a mettere in contatto Paesi lontani. In trent’anni di vita, vengono realizzati centinaia di reportage nei cinque continenti, tradotti in diverse lingue. “Ecos” è stata la prima rivista aziendale in Occidente a realizzare e a diffondere in Cina numeri speciali in cinese, a pubblicare versioni in kazako e in cirillico. La rivista chiude nel 2002, trent’anni dopo il primo numero.

Da Oil a Orizzonti: i magazine del nuovo millennio

Nel maggio del 2008 Eni esce con un nuovo e ambizioso progetto editoriale che verrà distribuito anche nei punti edicola del circuito delle grandi librerie e in allegato a giornali e periodici in alcune occasioni speciali: la testata si chiama Oil Magazine, un trimestrale in formato tabloid nato con l’obiettivo di ospitare analisi e dibattiti di alto livello sul mondo dell’energia, della sostenibilità ambientale e dello sviluppo. Il primo numero, distribuito a un pubblico italiano e internazionale presente in imprese e istituzioni scientifiche e accademiche, ospita un’intervista esclusiva al grande scrittore israeliano Abraham Yehoshua. La rivista nasce sotto l’egida di un comitato editoriale coordinato da Lucia Annunziata.

Dopo quasi dieci anni di pubblicazioni, nel 2017, il trimestrale cambia nome e volto e diventa WE - World Energy. Il riferimento esclusivo all’Oil è diventato troppo stretto, per le dimensioni delle attività di Eni e per gli orizzonti in cui ci muoviamo oggi. L’imponente archivio - 230 interviste, 400 articoli e 750 tra mappe e infografiche - fa parte di un patrimonio che ancora oggi costituisce le radici profonde di WE - World Energy.

Nel 2018, il carnet delle pubblicazioni cartacee di Eni si arricchisce anche di un nuovo prodotto: un mensile che si chiama Orizzonti, interamente dedicato alla Val d’Agri, in Basilicata, dove Eni detiene e gestisce il giacimento petrolifero onshore più grande dell'Europa Occidentale.

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E “la bella storia dell’energia” continua

Verso la fine del primo decennio degli anni Duemila, arriva anche in Italia la piena consapevolezza che il futuro dell’editoria globale correrà in rete. Dopo il boom che stravolge il giornalismo americano, anche nel nostro Paese nascono diverse testate online e anche Eni accetta la sfida: nel luglio del 2015 debutta Eniday, il magazine digitale che, aprendo un nuovo corso della narrazione dell’energia, racconta il cambiamento e le sfide che ha intrapreso Eni per una crescita sostenibile e una domanda energetica decarbonizzata.

Nel 2019 nasce Eni.com, nel quale confluisce anche “Eniday”, dove sono raccolti tutti i nostri contenuti digitali: un ecosistema unico per tutte le informazioni, i racconti e le analisi che riguardano il nostro mondo.

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