riciclo economia circolare riuso

La sostenibilità certificata

Alessandra Colombo spiega il piano di produzione circolare di Versalis dopo che l'azienda ha ottenuto l’International Sustainability & Carbon Certification (ISCC PLUS).

di Sreeparna Das
22 luglio 2021
14 min di lettura
di Sreeparna Das
22 luglio 2021
14 min di lettura

I due obiettivi cruciali di ridurre le emissioni di gas serra e limitare la nostra dipendenza dalle riserve fossili costituiscono la base della transizione accelerata verso un’economia basata su fonti di origine vegetale e circolare. La crescente domanda dei consumatori di azioni volte a contrastare l’inquinamento ambientale e l’esaurimento di risorse naturali già limitate ha portato a un adeguamento delle politiche e dei requisiti normativi (neutralità climatica, strategia per la plastica, Green Deal, piano d'azione per l’economia circolare ecc.).

In questo scenario, assistiamo a una crescita della domanda del mercato di materiali decarbonizzati, sostenibili e circolari, ulteriormente accelerata dai proprietari di marchi leader che si impegnano a raggiungere ambiziosi obiettivi di sostenibilità. In caso di filiere complesse, occorre stabilire un collegamento attendibile tra le informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e le materie prime alternative utilizzate per produrli.

Per garantire la sostenibilità, la tracciabilità e l’identità delle materie prime lungo queste complesse filiere, alcuni leader del settore come Eni hanno optato per la certificazione ISCC PLUS, che fa parte dello schema International Sustainability & Carbon Certification (ISCC). Versalis, l’azienda chimica di Eni, ha già ottenuto questa certificazione per la produzione da bionafta e da riciclo chimico (olio da pirolisi) per ampliare la sua gamma di prodotti sostenibili certificati.

Ambito di applicazione del sistema di certificazione ISCC

Il sistema di certificazione ISCC è un’iniziativa multi-stakeholder che conta più di 170 membri. Offre soluzioni per l’implementazione e la certificazione di filiere sostenibili, tracciabili e senza deforestazione di:

  • materie prime agricole e forestali;
  • materie prime di scarto e residui (include sia i rifiuti post-consumo che post-industriali)
  • materiali rinnovabili di origine non biologica;
  • materiali e combustibili riciclati.

Il sistema ISCC PLUS è uno standard affidabile ideato per l’economia circolare e la bioeconomia. Si tratta di una certificazione volontaria per i mercati che non sono soggetti a normative specifiche come la direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili (Renewable Energy Directive, RED) e la direttiva sulla qualità dei combustibili (Fuel Quality Directive, FQD), ad es.:

  • mercati dei biocarburanti (extra UE) e delle bioenergie;
  • alimenti e mangimi;
  • applicazioni chimiche/tecniche.

Nel quadro della certificazione ISCC PLUS, l’intera filiera a monte fino alla produzione di materie prime sostenibili è totalmente certificata ISCC.

Lo standard ISCC PLUS: aspetti principali

Inizialmente, la diffusione dello standard ISCC PLUS è stata favorita dall’industria delle sostanze chimiche a base vegetale. Più di recente, il numero di certificazioni ISCC PLUS è cresciuto rapidamente da meno di 300 alla fine del 2019 a oltre 900 (a giugno 2021), perlopiù grazie alla transizione accelerata verso l’economia circolare delle materie plastiche e dei prodotti chimici.

Lungo l’intera filiera, dall’origine della materia prima attraverso l’industria chimica e petrolchimica fino ai trasformatori e ai proprietari dei marchi, viene verificata la correttezza dei dati relativi a:

  • volumi sostenibili;
  • categorie di materie prime;
  • dichiarazioni.

ISCC offre inoltre la possibilità di adattare le certificazioni ISCC PLUS a specifici requisiti di mercato tramite aggiunte volontarie, come le emissioni di gas serra.

Siamo impegnati a sostenere la transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia. La certificazione ISCC PLUS non solo consente la tracciabilità lungo la filiera, ma verifica anche che le aziende soddisfino gli standard ambientali e sociali.

Jan Henke, Direttore di ISCC

Categorie e tipi di materie prime coperte:

  • a base vegetale: materie prime a base vegetale ricavate dalla biomassa, con cui s’intende la frazione biodegradabile dei prodotti. Esempio: mais, canna da zucchero;
  • bio-circolari: materie prime a base biologica ricavate da rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie correlate, tra cui la pesca e l’acquacoltura, nonché la frazione biodegradabile di rifiuti industriali e urbani. Esempio: tallolio, paglia;
  • circolari: materie prime che includono materiale ricavato dalla lavorazione meccanica e/o chimica di materiali di scarto riciclabili di origine non biologica (a base fossile) che non sono stati portati in discarica o utilizzati per produrre energia. Esempio: rifiuti misti di plastica, CO2;
  • rinnovabili: materie prime che comprendono materiali di origine non biologica, ricavati da un processo che utilizza fonti energetiche rinnovabili diverse dalla biomassa, in cui la materia prima in ingresso non deve contenere energia utilizzabile.

Nozione di catena di custodia

Il sistema ISCC prevede le due opzioni seguenti:

Separazione fisica Approccio del bilancio di massa
I materiali a base vegetale o fossili sostenibili certificati e non certificati sono fisicamente separati nel processo di produzione lungo l’intera filiera I materiali sostenibili, non sostenibili o fossili vengono mischiati nel processo di produzione ma separati nella gestione contabile
Vantaggio: consente di rilasciare dichiarazioni più forti, ad es. “solo materiale sostenibile certificato” Vantaggio: consente di attribuire la quota calcolata di materie prime vegetali e/o circolari su base equivalente a uno o più output
Opzione Approccio Principio
Determinazione della massa Approccio di attribuzione Attribuzione gratuita a uno o più output
Determinazione energetica Approccio di attribuzione Attribuzione gratuita a uno o più output
Tracciamento dell’atomo Approccio molecolare Determinazione basata sulla reazione chimica
Analisi 12C/14C Misurazione Misurazione della quota sostenibile

Linee guida per il calcolo:

  • relativo solo a materiale sostenibile;
  • lasso temporale massimo consentito di 3 mesi;
  • deve essere specifico per il sito e l’ambito di applicazione;
  • caratteristiche di sostenibilità riportate nella gestione contabile: categoria della materia prima e tipo di prodotto; paese di origine della materia prima; stato di rifiuto/residuo della materia prima (distinzione della materia prima tra rifiuto post-consumo o post-industriale); aggiunte inserite (per ogni singola aggiunta o serie di aggiunte inserite occorre una contabilità separata), ad es. informazioni sulle emissioni di gas serra (volontarie secondo la ISCC PLUS).

Questa certificazione completa aumenta pertanto la credibilità e il consenso sia per i partner B2B che per i consumatori ed è ampiamente utilizzata per il reporting nell’ambito di quadri normativi o iniziative volontarie.

All’inizio di quest'anno, Versalis ha ottenuto la certificazione ISCC PLUS, un passo importante verso il lancio di prodotti certificati sostenibili sul mercato. Per saperne di più sul piano d’azione della società sulla circolarità della plastica, di recente ho incontrato Alessandra Colombo, Head of Circular Economy & Sustainability di Versalis.

D: Quando è stato avviato il processo di certificazione ISCC Plus in Versalis e qual è lo stato attuale?

Colombo: Nel 2019 abbiamo iniziato un processo per individuare lo schema di certificazione più idoneo attraverso una valutazione dettagliata. Dopo un’accurata analisi abbiamo selezionato ISCC PLUS insieme a RINA, nel ruolo di ente terzo di certificazione, che grazie al suo team ci ha aiutato a conoscere questa nuova certificazione e a gestire le relative attività.

Il processo di certificazione è iniziato all’inizio del 2020 ed entro l’anno, dunque prima di dicembre 2020, Versalis ha ottenuto la certificazione ISCC PLUS per produzioni da bionafta e da riciclo chimico (olio da pirolisi).

L’obiettivo è di completare l’iter di certificazione per tutti i nostri stabilimenti in Italia e all’estero entro la fine del 2021.

D: Quali sono stati i principali fattori che vi hanno indotto a scegliere questo schema di certificazione volontaria?

R: L’industria chimica si sta evolvendo rapidamente e le valutazioni ambientali sono alla base di ogni decisione. È importante promuovere l’innovazione nel settore aumentando la sostenibilità e la circolarità di processi e prodotti. In Versalis intendiamo contribuire in modo determinante a questa transizione e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.

La diversificazione delle materie prime è uno dei principali pilastri dello sviluppo dell’economia circolare e il nostro obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra fonti rinnovabili e materie prime secondarie. Per noi è altrettanto importante monitorare e dimostrare la sostenibilità del prodotto lungo l’intera filiera.

Pertanto ISCC PLUS, con le sue regole rigorose e ampiamente documentate, è stata una scelta ovvia! Inoltre, il fatto che siano sempre di più le aziende che richiedono la certificazione ISCC PLUS aumenta ulteriormente la credibilità e l’affidabilità di questo standard nell’intera catena del valore. Questa certificazione garantisce la tracciabilità lungo una complessa filiera e offre ai nostri clienti e consumatori la totale trasparenza delle dichiarazioni di sostenibilità.

D: A quali categorie di prodotti si applica questa certificazione?

R: La certificazione ISCC Plus copre il nostro ampio portafoglio di prodotti, ovvero monomeri e prodotti intermedi –etilene, propilene, benzene, stirolo, butadiene, e polimeri– polietilene, polimeri stirenici ed elastomeri realizzati con materie prime sostenibili da bionafta e riciclo chimico (olio da pirolisi).

Le proprietà fisiche e meccaniche delle qualità certificate non presentano differenze rispetto alla qualità vergine di materie prime a base fossile. Pertanto, possono essere usate come sostituti diretti dai nostri clienti, poiché non richiedono ulteriori test o investimenti.

D: Ci può spiegare la differenza tra le nuove etichette bio-attribuito, bio-circolare attribuito e circolare attribuito?

R: Il termine attribuito deriva dall’approccio di attribuzione, che è una delle opzioni del modello di bilancio di massa dell'ISCC. Si basa sul principio della libera attribuzione a uno o più output e, utilizzando questo approccio, al prodotto vengono assegnate caratteristiche di sostenibilità specifiche. Inoltre, in base al tipo di materia prima, abbiamo creato queste 3 etichette con l’intento di rilasciare dichiarazioni trasparenti e credibili ai nostri clienti e consumatori.

Etichetta Materia prima
Bio-attributed Bionafta ottenuta da olio vegetale
Bio-circular attribuited Bionafta ricavata da rifiuti organici
Circular attribuited Olio da pirolisi prodotto tramite riciclo chimico di rifiuti di plastica misti

D: Per quando è previsto il lancio sul mercato di questa gamma di prodotti certificati?

R: Alcuni prodotti ottenuti utilizzando la bionafta sono già disponibili in commercio da febbraio 2021 e prevediamo di produrre maggiori volumi di qualità bio-attribuita e bio-circolare attribuita nel corso dell’anno.

A partire dal 2022, puntiamo a lanciare sul mercato anche i nostri prodotti circolari attribuiti. Inizieremo con piccole quantità ma prevediamo un aumento progressivo grazie al nostro impianto dimostrativo di riciclo chimico a Mantova.

D: Quali sono le principali sfide per raggiungere la sostenibilità della filiera? Come possono essere affrontate?

R: Attualmente sul mercato ci sono diverse etichette e dichiarazioni di sostenibilità e purtroppo vediamo esempi di greenwashing e mancanza di trasparenza. Il nostro obiettivo principale è di offrire ai consumatori prodotti sicuri e sostenibili, di cui possano fidarsi completamente. Dobbiamo garantire e promuovere la trasparenza lungo l’intera catena del valore.

Per raggiungere questo obiettivo, occorre:

  • Creare maggiore consapevolezza tra i vari stakeholder;
  • Rafforzare la cooperazione lungo la catena del valore e le partnership B2B;
  • Indurre terze parti indipendenti e credibili a certificare tali prodotti.

D: Che ruolo può avere Versalis nella promozione di prodotti circolari e decarbonizzati?

R: Versalis si è completamente allineata al piano di completa decarbonizzazione di Eni entro il 2050 e il nostro viaggio verso la circolarità della plastica è già iniziato. In qualità di membro attivo della Circular Plastics Alliance, abbiamo assunto volontariamente alcuni impegni in linea con la nostra strategia circolare:

  • l'integrazione di materie prime alternative, comprese le fonti rinnovabili e le materie prime seconde, evita l’esaurimento delle riserve fossili. Inoltre, grazie ai progressi conseguiti nel campo del riciclo chimico con il Progetto Hoop®, possiamo promuovere la circolarità della plastica tenendo i rifiuti di plastica misti lontano dalle discariche e dagli inceneritori;
  • per stabilire l’impatto ambientale di processi nuovi e innovativi e dimostrare la loro effettiva sostenibilità, stiamo effettuando studi dettagliati dell’analisi del ciclo di vita (LCA). Organizzazioni terze certificate verificano questi studi per garantire la piena trasparenza in merito alle dichiarazioni sui nostri prodotti;
  • abbiamo anche optato per l'Aggiunta volontaria Emissioni di gas serra nel quadro di ISCC PLUS, che ci consente di includere nella dichiarazione di sostenibilità informazioni relative alle emissioni di gas serra del prodotto;
  • per favorire l’ulteriore sostenibilità della filiera, organizziamo sessioni di formazione e condividiamo le migliori pratiche con i nostri clienti e gli stakeholder del settore a valle.

Grazie a queste azioni e iniziative, auspicabilmente presto svolgeremo un ruolo cruciale nella transizione verso un’economia sostenibile e circolare per la plastica.

Conclusione

Poiché il settore mira a raggiungere ambiziosi obiettivi di sostenibilità nei prossimi anni, la gestione tracciabile e credibile di materiali sostenibili assumerà la massima importanza. Tutti gli stakeholder hanno un ruolo fondamentale nel presentare ai clienti dichiarazioni credibili verificate da enti di certificazione indipendenti affidabili come ISCC. I nuovi prodotti certificati ISCC PLUS di Versalis rappresentano un passo importante in questa direzione e l’ampliamento della gamma di prodotti sostenibili consente ai consumatori di scegliere soluzioni circolari certificate e decarbonizzate. Questo apre la strada allo sviluppo di un modello di crescita sostenibile.

L'autrice: Sreeparna Das

Consulente e autrice di pubblicazioni, con un Master in Chimica e 12 anni di esperienza nell'industria chimica. È specializzata nella progettazione di soluzioni innovative che supportano i principi dell'economia circolare.