Processo di selezione e consigli utili

Il nostro processo di selezione prevede una valutazione del curriculum vitae, incontri di carattere psico-attitudinale e tecnico-professionale.

Profilo junior o expert?

Il processo di selezione cambia, adattandosi all’esperienza del candidato e ai requisiti richiesti dalla posizione aperta.

Un processo di selezione inclusivo

Uno degli obiettivi del recruiting in Eni è quello di garantire pari opportunità nei processi di selezione e incoraggiare l’espressione della diversità.

Le fasi del processo sono realizzate prestando costante attenzione all’inclusione e integrazione delle pluralità secondo i principi di valorizzazione della diversità su cui Eni fonda la propria Mission. Viene prestata particolare attenzione nel gestire le specificità di ciascun candidato, perché crediamo che l’unicità sia una ricchezza.

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I nostri consigli per affrontare e superare con successo il processo di selezione

4 consigli utili per affrontare al meglio la selezione

Quando stai per affrontare un processo di selezione è essenziale arrivare preparati sull’azienda e soprattutto conoscere le attività della posizione per cui si applica.

Un trucco per farlo? Usa il sito web aziendale. Sul sito ricerca quali sono le attività principali dell’azienda, in quali Paesi del mondo è presente e in quali aree professionali potrebbe inserirsi la posizione che hai scelto.

Avere chiara la motivazione del perché hai scelto una data azienda rispetto a un’altra è fondamentale.

La motivazione denota che hai ragionato sulla tua scelta e ti sei creato un’aspettativa sul tipo di azienda per cui vorresti lavorare; allo stesso tempo esprimendo chiaramente le tue motivazioni rendi chiaro al recruiter il contributo che tu potresti dare a questa e quali sono le tue aspirazioni professionali.

Oltre alle conoscenze che hai acquisito durante l’Università e/o durante precedenti esperienze lavorative, hai maturato anche delle caratteristiche personali che ti distinguono dagli altri: le tue soft skills.

Nel contesto lavorativo le soft skills sono importanti quanto gli aspetti tecnici e per questo durante la selezione vengono valutate. In Eni, questa valutazione si basa su Human Focus – lo strumento che ci permette di leggere e identificare i comportamenti e capacità sulla base di un linguaggio comune e di collegarli ognuno al proprio ruolo.

Ma esistono soft skills ideali? La risposta è no. L’importanza di una determinata soft skill dipende dal tipo di posizione e di ruolo al quale aspiri.

Realizza un discorso sintetico ma concreto, che faccia risaltare le esperienze che ti sembrano più significative per la posizione che vorresti ricoprire.

Spiega attraverso la descrizione di situazioni le tue esperienze, raccontando degli aneddoti che facciano risaltare le tue soft skills, per esempio un lavoro di gruppo o come hai risolto un problema.

4 consigli per creare un CV di impatto

Quando realizzi il tuo CV rifletti sulle informazioni che ti contraddistinguono e che potrebbero risultare essenziali per una determinata posizione lavorativa. Non andare oltre le due pagine di CV! Nella prima fase di screening i recruiter si soffermano sui requisiti di base e questi devono essere immediatamente visibili.

Ma esiste un formato ideale? La risposta è no, ogni formato può essere scelto purché il CV rimanga sempre chiaro e sintetico. Ma questo non significa che tu non possa essere creativa/o: tieni a mente che per i ruoli che la richiedono, la creatività è considerata un plus.

Tra le prime informazioni che servono ai recruiter ci sono proprio i tuoi contatti, nello specifico il tuo numero di telefono e l’indirizzo e-mail, per poterti coinvolgere nelle successive fasi di selezione. Queste informazioni devono essere molto visibili, quindi inseriscile già nel primo paragrafo del CV.

Se vuoi, inserisci anche una tua fotografia. Tieni in considerazione che la foto non è obbligatoria, ma se decidi di includerla scegline una professionale.

Le esperienze formative e professionali sono essenziali per dare ai recruiter una panoramica del tuo percorso.

Per fornire informazioni immediate e ordinate, scrivile sempre in ordine cronologico dall’esperienza più recente. Se sei un neolaureato, per le esperienze formative che prevedono una laurea o diploma, non dimenticarti di includere il voto se previsto. Se ti sei laureato da poco e non hai ancora esperienze professionali, non preoccuparti! Inserisci anche esperienze fuori dal tuo ambito di studi, per es. lavori che hai svolto per mantenerti durante l’Università.

In un mondo sempre più internazionale e digitale queste competenze sono un must have. In Eni è richiesto almeno il livello B1 per quanto riguarda la lingua inglese, è quindi essenziale specificare nel CV il tuo livello di conoscenza della lingua. Conosci altre lingue? Inseriscile sempre specificandone il livello, saranno sicuramente considerate un plus! Anche le competenze informatiche sono importanti, ed è essenziale specificarle nel CV soprattutto se conosci programmi o strumenti particolari.

Come affrontare il primo contatto con il recruiter in 3 consigli

Durante la call o l’intervista online il recruiter si sofferma ad esplorare gli elementi principali del tuo CV. Preparati quindi a raccontare il tuo CV, soffermandoti sulle esperienze più rappresentative.

È importante anche esplicitare quali sono le tue motivazioni alla candidatura, ma nel formularle tieni sempre conto del contesto aziendale e della posizione per la quale ti sei candidata/o.

Mostrarsi entusiasti e interessati alla posizione è il modo migliore per lasciare il segno. Ma per comunicare interesse non prepararti domande pre-impostate, al contrario, ragionale in base alle informazioni che hai ricevuto ed esprimile sempre considerando il contesto aziendale. Ricordati che anche l’ascolto attivo è una manifestazione di interesse!

Rendere chiari al team di risorse umane e ai responsabili dell’unità di business i tuoi obiettivi è fondamentale in questa fase, perché questo permette sia a te che al selezionatore di capire se effettivamente quella è la posizione adatta al tuo profilo.

Non aver paura di chiedere maggiori informazioni sulla posizione e chiarimenti rispetto a quanto scritto nell’annuncio. Se ritieni che alcuni aspetti della posizione non siano in linea con i tuoi obiettivi, per esempio: la posizione richiede dei trasferimenti o delle attività che pensi non facciano per te, esplicitalo al recruiter.

Ricordati che non è solo l’azienda a sceglierti, ma sei anche tu nella posizione di scegliere un lavoro adatto alle tue passioni e inclinazioni!

3 consigli utili per svolgere un video – colloquio

Prima di connetterti a un video-colloquio scegli un posto tranquillo dove sai che potrai parlare liberamente. Controlla di avere accesso alla rete internet e utilizza le cuffie per ottimizzare l’audio.

Controlla che lo sfondo sia adeguato, preferibilmente neutro e che la visuale della tua webcam sia centrata su di te, per es. stai attenta/o che la luce non offuschi la tua immagine.

Se ti colleghi tramite device mobile, ricordati di tenerlo sempre in posizione orizzontale per migliorare la visibilità.

Problemi con la connessione? Niente panico! Tieni a portata di mano un altro dispositivo.

Cerca di parlare con un tono di voce chiaro e mantieni il contatto visivo diretto con il recruiter, guardando ogni tanto nella web-cam. Presta attenzione alla postura, fai in modo che la telecamera ti inquadri a mezzo busto e che il tuo viso sia ben visibile. 

Se ti trovi in un video-colloquio di gruppo, osserva il comportamento degli altri candidati e interagisci con loro. Ascolta le loro opinioni e non aver paura di prendere la parola ed esprimere le tue riflessioni. Attento a non sovrapporti. Ricordare o appuntare i nomi degli altri candidati ti aiuterà a interagire con più facilità.

3 consigli per affrontare l’Assessment Center e/o il colloquio

L’Assessment Center (AC) è una metodologia che consente di valutare il comportamento dei candidati in prove situazionali (di gruppo o individuali) fittizie ma realistiche. In questa occasione è importante mettersi in gioco nelle prove proposte e mostrarsi disposti alla valutazione. Per es. se si tratta di una prova di gruppo, è importante ritagliarsi il proprio spazio esprimendo le proprie idee e competenze relazionali. Ma attenzione! È altrettanto importante valutare il contesto prima di esporre le proprie argomentazioni.

Il colloquio attitudinale con il recruiter è l’occasione giusta per approfondire il tuo percorso formativo e professionale. Prima di affrontare il colloquio, dedicati alcuni minuti per ripensare alla tua storia professionale e alle situazioni che pensi valga la pena raccontare per dare un’idea di come sei arrivata/o a prendere determinate decisioni (es. la scelta di una facoltà universitaria piuttosto che un’altra, il perché hai scelto una determinata posizione lavorativa ecc.).

Durante l’AC potresti esserti trovata/o in difficoltà a gestire alcuni elementi: per esempio non sei riuscita/o a raggiungere pienamente l’obiettivo della prova di gruppo. Non preoccuparti, non esiste il comportamento perfetto!

Renditi disponibile a riflettere non solo su quello che ha funzionato, ma anche su quello che non è andato esattamente come volevi.

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4 consigli utili per affrontare al meglio la selezione

Quando stai per affrontare un processo di selezione è essenziale arrivare preparati sull’azienda e soprattutto conoscere le attività della posizione per cui si applica.

Un trucco per farlo? Usa il sito web aziendale. Sul sito ricerca quali sono le attività principali dell’azienda, in quali Paesi del mondo è presente e in quali aree professionali potrebbe inserirsi la posizione che hai scelto.

Avere chiara la motivazione del perché hai scelto una data azienda rispetto a un’altra è fondamentale.

La motivazione denota che hai ragionato sulla tua scelta e ti sei creato un’aspettativa sul tipo di azienda per cui vorresti lavorare; allo stesso tempo esprimendo chiaramente le tue motivazioni rendi chiaro al recruiter il contributo che tu potresti dare a questa e quali sono le tue aspirazioni professionali.

Oltre alle conoscenze che hai acquisito durante l’Università e/o durante precedenti esperienze lavorative, hai maturato anche delle caratteristiche personali che ti distinguono dagli altri: le tue soft skills.

Nel contesto lavorativo le soft skills sono importanti quanto gli aspetti tecnici e per questo durante la selezione vengono valutate. In Eni, questa valutazione si basa su Human Focus – lo strumento che ci permette di leggere e identificare i comportamenti e capacità sulla base di un linguaggio comune e di collegarli ognuno al proprio ruolo.

Ma esistono soft skills ideali? La risposta è no. L’importanza di una determinata soft skill dipende dal tipo di posizione e di ruolo al quale aspiri.

Realizza un discorso sintetico ma concreto, che faccia risaltare le esperienze che ti sembrano più significative per la posizione che vorresti ricoprire.

Spiega attraverso la descrizione di situazioni le tue esperienze, raccontando degli aneddoti che facciano risaltare le tue soft skills, per esempio un lavoro di gruppo o come hai risolto un problema.

4 consigli per creare un CV di impatto

Quando realizzi il tuo CV rifletti sulle informazioni che ti contraddistinguono e che potrebbero risultare essenziali per una determinata posizione lavorativa. Non andare oltre le due pagine di CV! Nella prima fase di screening i recruiter si soffermano sui requisiti di base e questi devono essere immediatamente visibili.

Ma esiste un formato ideale? La risposta è no, ogni formato può essere scelto purché il CV rimanga sempre chiaro e sintetico. Ma questo non significa che tu non possa essere creativa/o: tieni a mente che per i ruoli che la richiedono, la creatività è considerata un plus.

Tra le prime informazioni che servono ai recruiter ci sono proprio i tuoi contatti, nello specifico il tuo numero di telefono e l’indirizzo e-mail, per poterti coinvolgere nelle successive fasi di selezione. Queste informazioni devono essere molto visibili, quindi inseriscile già nel primo paragrafo del CV.

Se vuoi, inserisci anche una tua fotografia. Tieni in considerazione che la foto non è obbligatoria, ma se decidi di includerla scegline una professionale.

Le esperienze formative e professionali sono essenziali per dare ai recruiter una panoramica del tuo percorso.

Per fornire informazioni immediate e ordinate, scrivile sempre in ordine cronologico dall’esperienza più recente. Se sei un neolaureato, per le esperienze formative che prevedono una laurea o diploma, non dimenticarti di includere il voto se previsto. Se ti sei laureato da poco e non hai ancora esperienze professionali, non preoccuparti! Inserisci anche esperienze fuori dal tuo ambito di studi, per es. lavori che hai svolto per mantenerti durante l’Università.

In un mondo sempre più internazionale e digitale queste competenze sono un must have. In Eni è richiesto almeno il livello B1 per quanto riguarda la lingua inglese, è quindi essenziale specificare nel CV il tuo livello di conoscenza della lingua. Conosci altre lingue? Inseriscile sempre specificandone il livello, saranno sicuramente considerate un plus! Anche le competenze informatiche sono importanti, ed è essenziale specificarle nel CV soprattutto se conosci programmi o strumenti particolari.

Come affrontare il primo contatto con il recruiter in 3 consigli

Durante la call o l’intervista online il recruiter si sofferma ad esplorare gli elementi principali del tuo CV. Preparati quindi a raccontare il tuo CV, soffermandoti sulle esperienze più rappresentative.

È importante anche esplicitare quali sono le tue motivazioni alla candidatura, ma nel formularle tieni sempre conto del contesto aziendale e della posizione per la quale ti sei candidata/o.

Mostrarsi entusiasti e interessati alla posizione è il modo migliore per lasciare il segno. Ma per comunicare interesse non prepararti domande pre-impostate, al contrario, ragionale in base alle informazioni che hai ricevuto ed esprimile sempre considerando il contesto aziendale. Ricordati che anche l’ascolto attivo è una manifestazione di interesse!

Rendere chiari al team di risorse umane e ai responsabili dell’unità di business i tuoi obiettivi è fondamentale in questa fase, perché questo permette sia a te che al selezionatore di capire se effettivamente quella è la posizione adatta al tuo profilo.

Non aver paura di chiedere maggiori informazioni sulla posizione e chiarimenti rispetto a quanto scritto nell’annuncio. Se ritieni che alcuni aspetti della posizione non siano in linea con i tuoi obiettivi, per esempio: la posizione richiede dei trasferimenti o delle attività che pensi non facciano per te, esplicitalo al recruiter.

Ricordati che non è solo l’azienda a sceglierti, ma sei anche tu nella posizione di scegliere un lavoro adatto alle tue passioni e inclinazioni!

3 consigli utili per svolgere un video – colloquio

Prima di connetterti a un video-colloquio scegli un posto tranquillo dove sai che potrai parlare liberamente. Controlla di avere accesso alla rete internet e utilizza le cuffie per ottimizzare l’audio.

Controlla che lo sfondo sia adeguato, preferibilmente neutro e che la visuale della tua webcam sia centrata su di te, per es. stai attenta/o che la luce non offuschi la tua immagine.

Se ti colleghi tramite device mobile, ricordati di tenerlo sempre in posizione orizzontale per migliorare la visibilità.

Problemi con la connessione? Niente panico! Tieni a portata di mano un altro dispositivo.

Cerca di parlare con un tono di voce chiaro e mantieni il contatto visivo diretto con il recruiter, guardando ogni tanto nella web-cam. Presta attenzione alla postura, fai in modo che la telecamera ti inquadri a mezzo busto e che il tuo viso sia ben visibile. 

Se ti trovi in un video-colloquio di gruppo, osserva il comportamento degli altri candidati e interagisci con loro. Ascolta le loro opinioni e non aver paura di prendere la parola ed esprimere le tue riflessioni. Attento a non sovrapporti. Ricordare o appuntare i nomi degli altri candidati ti aiuterà a interagire con più facilità.

3 consigli per affrontare l’Assessment Center e/o il colloquio

L’Assessment Center (AC) è una metodologia che consente di valutare il comportamento dei candidati in prove situazionali (di gruppo o individuali) fittizie ma realistiche. In questa occasione è importante mettersi in gioco nelle prove proposte e mostrarsi disposti alla valutazione. Per es. se si tratta di una prova di gruppo, è importante ritagliarsi il proprio spazio esprimendo le proprie idee e competenze relazionali. Ma attenzione! È altrettanto importante valutare il contesto prima di esporre le proprie argomentazioni.

Il colloquio attitudinale con il recruiter è l’occasione giusta per approfondire il tuo percorso formativo e professionale. Prima di affrontare il colloquio, dedicati alcuni minuti per ripensare alla tua storia professionale e alle situazioni che pensi valga la pena raccontare per dare un’idea di come sei arrivata/o a prendere determinate decisioni (es. la scelta di una facoltà universitaria piuttosto che un’altra, il perché hai scelto una determinata posizione lavorativa ecc.).

Durante l’AC potresti esserti trovata/o in difficoltà a gestire alcuni elementi: per esempio non sei riuscita/o a raggiungere pienamente l’obiettivo della prova di gruppo. Non preoccuparti, non esiste il comportamento perfetto!

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