circa 62 ettari (tra aree interne ed aree esterne)
Anic
circa 40 mln€ al 31 dicembre 2019
30 mln€ CAPEX
La storia narra che il grande polo petrolchimico di Ravenna fu fortemente voluto da
Enrico Mattei. Reduce dalla visita di una fabbrica di gomma sintetica in America,
il primo presidente di Eni, allora Ente Nazionale Idrocarburi, decise di importare
tale tecnologia nel suo Paese. La scelta del luogo ricadde su Ravenna per il buon
rapporto con le istituzioni locali ma anche per le sue pianure, per il suo porto e,
soprattutto, per la sua prossimità alle fonti di materia prima. Erano infatti
gli anni delle attività esplorative in Emilia Romagna, con la prima scoperta
del giacimento a gas “Ravenna Terra”. Ottenuto il supporto delle istituzioni
locali, Enrico Mattei affidò la realizzazione del complesso ad Anic. Per i
cantieri degli impianti, suddivisi in “isole”, vennero impiegate oltre
cinquemila persone specializzate. Nel termine di due anni, in un tempo record per
l’Italia alla vigilia del boom economico, vide la luce a Ravenna quello che
all’epoca diventò il più grande e moderno polo petrolchimico d’Europa.
La prima balla di gomma sintetica uscì dall’impianto SBR in emulsione
nel 1957.
Negli anni Sessanta si aggiunse la produzione del PVC, degli
acetati e della chimica fine (DMC). Nel 1983 le attività passarono da Anic
ad Enichem. Con gli anni Novanta iniziarono le cessioni a terzi di molte produzioni,
tra cui il ramo d’azienda Agricoltura a Hydro Agri Italia, l’acetato di
vinile a Vinavil e i difenoli a Borregaard. Era il 1993 quando il ramo d’azienda
del CVM/PVC passò a EVC, due anni più tardi il TAS e il cementificio
alla società Ambiente, mentre le centrali elettriche e i servizi collegati
vennero prima ceduti a Frene, nel 1994, e poi a EniPower nel 2000. Polimeri Europa,
oggi Versalis, acquisì nel 2002 da Enichem la produzione degli stirenici, degli
elastomeri, delle olefine e intermedi e al contempo l’allora Syndial, oggi Eni
Rewind, divenne proprietaria di tutte le aree, interne ed esterne allo stabilimento,
per un totale complessivo di circa 62 ettari. Dal 1997 le aree interne non più
utilizzate ai fini produttivi sono sottoposte ad attività di risanamento ambientale,
mentre l’area esterna Ponticelle è oggi al centro di un virtuoso progetto
circolare ribattezzato Ponticelle NOI – Nuove Opportunità di Innovazione
che prevede oltre alle attività di risanamento ambientale (mediante capping),
anche l’attuazione di un importante piano di sviluppo e riqualificazione industriale
all’insegna dello sviluppo sostenibile che trasformerà l’area Ponticelle
in un’isola energetica green. Un’ ulteriore conferma della lungimiranza
del territorio ravennate che crede nel rapporto costruttivo con Eni.
Per
la bonifica del sito di Ravenna, al 31 dicembre 2019 sono stati spesi 40 mln
€ e prevede di stanziare ulteriori 30 mln € fino al completamento delle
opere oltre a 60 mln € per il progetto Ponticelle.
Con un’estensione originaria di circa 270 ettari, il sito è collegato
al mare Adriatico mediante il canale Candiano sul quale è operante un bacino
portuale. Attivo sin dal 1954 con gli investimenti di ANIC nel settore delle gomme
sintetiche e delle resine ABS, negli anni successivi le attività dello stabilimento
si estendono ai settori del PVC, degli acetati e della chimica fine (DMC). Nel 1993
i rami d’azienda relativi al Cvm/Pvc vengono ceduti a Evc, mentre le centrali
elettriche e servizi collegati passano prima a Frene (1994) ed infine ad EniPower
(2000). Al 2002 risalgono le attività produttive ancora di proprietà
di EniChem per quanto concerne il settore degli Stirenici ed Elastomeri e nel settore
delle Olefine ed Intermedi. Ad oggi sono stati spesi circa 38 milioni di
euro per le attività di risanamento ambientale, mentre nei prossimi anni si
prevede un’ulteriore spesa di circa 50 milioni di euro per la bonifica delle
restanti aree da trattare
Presso l’area Ponticelle, è previsto un
progetto denominato “Ponticelle NOI - Nuove Opportunità di Innovazione”,
che mira a dare risalto all’inclusività e alla sostenibilità degli
interventi seguendo i dettami dell’economia circolare. Il progetto “Ponticelle
NOI” rappresenta un’opportunità anche per il territorio, vista
l’interazione con gli Enti per le opere di urbanizzazione e con realtà
operative come Herambiente allo scopo di cogliere tutte le possibili sinergie. Un
vero e proprio esempio di come la bonifica possa rappresentare un volano anche per
l’economia locale, prevedendo sin dalla fase progettuale lo sviluppo futuro
dell’area. Per il progetto “Ponticelle – NOI” è stato
stimato un investimento complessivo di circa 60 mln€, di cui 11 per gli interventi
di bonifica, e un impiego di circa 35-40 risorse dirette, oltre quelle che saranno
impegnate nel risanamento ambientale.
Nel sito di Ravenna Eni Rewind è proprietaria di tutte le aree non più
utilizzate ai fini produttivi o asservite a usi comuni all’interno dello stabilimento:
quelle interne sono l’Area dell’ex impianto Stirolo e l’Area Nord,
suddivisa a sua volta in Area Vasche ex Ambiente (interessata da un progetto di messa
in sicurezza permanente), Area Imprese (per la quale Eni Rewind sta attualmente predisponendo
il progetto di bonifica), Area Vasche TAC e laghetti (il procedimento in capo alla
società si è concluso con certificazione di avvenuta bonifica) e Area
Cumuli ex isola 25 (bonifica già conclusa e certificata). .
Le
aree esterne (29 ettari) sono ubicate nella zona denominata Ponticelle. Qui Eni Rewind
nel 2019 ha avviato il cantiere per un intervento di messa sicurezza permanente, autorizzato
dal Comune di Ravenna, propedeutico alla realizzazione del progetto Ponticelle NOI
che trasformerà l’area in un’isola energetica green.
Con riferimento alle acque sotterranee, nel 2009 il Comune di Ravenna ha autorizzato
il Progetto di Bonifica della falda superficiale di sito. Dal 2010 è attivo
uno specifico protocollo per il suo periodico monitoraggio. Inoltre, sempre dal 2010
la società attua un ulteriore monitoraggio specifico per diossine e furani
che fino a oggi non ha mai mostrato un superamento delle CSC - Concentrazioni Soglia
di Contaminazione.
Il progetto per Ponticelle, ribattezzato Ponticelle NOI - Nuove Opportunità di Innovazione contempla la riqualificazione del brownfield, risultante da un intervento di messa in sicurezza permanente con capping dell'area, e il successivo sviluppo di un'isola energetica che farà di Ravenna un simbolo dell'economia circolare e sostenibile a livello nazionale. Ciò è stato reso possibile sia grazie all'integrazione delle tante e diverse competenze all'interno di Eni sia al dialogo costruttivo con il territorio ravennate...
Scopri di piùAnche sul territorio ravennate, Eni Rewind si occupa delle attività di risanamento ambientale e della gestione dei rifiuti per conto di Eni. Di particolare importanza è la bonifica dell'area Ex Raffineria Sarom dove è prevista l’applicazione di un processo in situ totalmente basato sulla degradazione biologica. Sono attualmente in corso le attività di bioremediation, phytodepuration, landfarming e biostimulation. Inoltre, Eni Rewind si occupa anche della gestione dei rifiuti di Eni Upstream - Distretto Centro Settentrionale.