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Porto Torres

Siamo impegnati nella bonifica di suolo e falda con soluzioni sostenibili e innovative.

Porto Torres, esempio virtuoso di bonifica a km 0

Il polo petrolchimico di Porto Torres, tra i più grandi d’Italia, viene avviato nel 1962 dalla SIR - Società Italiana Resine dell’imprenditore Nino Rovelli per la produzione su larga scala di fenolo grazie ai finanziamenti del Piano di Rinascita della Sardegna. Negli anni successivi si aggiunsero olefine, aromatici, cloroderivati, intermedi e gomme sintetiche. Con la crisi del comparto chimico, nei primi anni Ottanta le attività vengono conferite ex lege a Eni, allora ente di Stato, attraverso Enichem che le riorganizza e rinnova con l’implementazione di nuove tecnologie. Tra il 1994 e il 1995 Enichem conferisce le linee di produzione della chimica fine a European Vynils Corporation e a Condea Augusta. Nel 2003, quando Enichem cambia denominazione in Syndial (Eni Rewind), gli impianti produttivi gli impianti produttivi (stirenici, elastomeri e polietilene) passano a Polimeri Europa (Versalis). Oggi Eni Rewind, proprietaria di circa 1200 ettari di aree, di cui meno del 10% interessate da attività ambientali, è impegnata negli interventi autorizzati per la bonifica di suolo e falda con soluzioni sostenibili e innovative, come la realizzazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento in sito dei suoli. 

Le nostre attività a Porto Torres

Le prime attività ambientali nel sito risalgono al 2001 con le misure di messa in sicurezza, la caratterizzazione e la realizzazione della rete di monitoraggio e degli impianti di trattamento della falda. Nel 2010, con l’approvazione dell’analisi di rischio, è stato definito un piano di interventi che tiene conto degli impegni presi da Eni nel Protocollo d’Intesa per la Chimica Verde. La società ha inoltre completato la demolizione di quasi tutti gli impianti e dei fabbricati fuori recinzione, con l’eccezione di sedici serbatoi e relativo interconnecting e dell’edificio Tripolifosfato.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Le mappe sopra riportate intendono rappresentare le attività di Eni Rewind nel sito. Per la perimetrazione ufficiale si rimanda alla cartografia del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica o dell’ente competente.

Lo stato del procedimento ambientale

Dal 2001 Eni Rewind è impegnata nel risanamento ambientale del polo industriale di Porto Torres, individuato Sito di Interesse Nazionale nel 2002. Le attività svolte, a partire dalla messa in sicurezza e dalla caratterizzazione, sono in linea sia con il Piano di interventi ambientali condiviso con gli enti sia con i decreti ministeriali emessi tra il 2011 e il 2018. 

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Focus su Porto Torres

Progetto Nuraghe è il nome di un importante intervento ambientale che Eni Rewind ha messo in marcia a Porto Torres per il trattamento e la rimozione di circa 800.000 m3 di materiali interrati e contaminati. Il progetto ha previsto la realizzazione di una piattaforma polifunzionale che può trattare fino a circa 1.000 m3 di terreni al giorno con l’applicazione delle tecnologie più sostenibili, come i sistemi di vagliatura, il trattamento biologico, il lavaggio, il desorbimento termico e l’inertizzazione. La decontaminazione avviene dunque quasi integralmente in sito: per i terreni conformi agli obiettivi di bonifica è previsto il reinterro negli scavi da cui derivano, mentre quelli non idonei vengono conferiti in un deposito permanente realizzato in sito. Inoltre, le acque utilizzate nei processi di bonifica e nella piattaforma vengono trattate in un impianto ausiliare dedicato.

Porto Torres ospita il più grande parco fotovoltaico finora realizzato da Eni nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo delle rinnovabili. Con una capacità pari a 31 MW, l’impianto assicura una produzione annuale di 50 GWh che viene destinata per circa il 70% alle società presenti nel sito industriale, consentendo un risparmio di circa 26 mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.