5851 ettari (di cui circa 323 ettari di proprietà Eni Rewind)
Montedison – operazione Enimont
circa 90 mln€ al 31 dicembre 2019
CAPEX circa 40 mln€ - OPEX circa 4 mln€ ogni anno
Il Sito d’Interesse Nazionale di Brindisi, situato a sud-est della città
lungo la costa adriatica, si estende per oltre 11.500 ettari tra aree a terra e aree
marine, includendo il Parco Naturale Regionale Salina di Punta della Contessa. La
sua perimetrazione comprende l’area dello stabilimento petrolchimico multisocietario,
avviato verso la fine degli anni Cinquanta, che occupa 450 ettari, di cui circa 320
di proprietà Eni Rewind. Dai primi anni Ottanta gli impianti del sito sono
stati progressivamente trasferiti dalla società Montedison a EniChimica, poi
Anic, Enimont e, infine, nel 1991, a Enichem. In particolare, Eni, allora ente pubblico,
nell'ambito delle operazioni di salvataggio industriale degli anni Novanta, assicurò
la continuità delle attività produttive. A partire dal 2003 Enichem
trasferisce le aree dismesse a Syndial, ora Eni Rewind, che eredita gli oneri
di bonifica anche di quelle cedute nel corso del decennio precedente a Dow, Polimeri
Europa (Versalis) ed EniPower.
Fino al 31 dicembre 2019 la società
ambientale di Eni ha speso circa 90 mln€ e prevede un ulteriore impegno
economico pari a circa 40 mln€ per il completamento degli interventi sulle
matrici ambientali (suoli e falda), per la messa in sicurezza permanente delle aree
esterne, per il progetto di bonifica dell'Oasi protetta e per le demolizioni.
Nel Sito di Interesse Nazionale di Brindisi Eni Rewind ha intrapreso attività di risanamento ambientale in aree interne ed esterne, di demolizione e altre su mandato delle società coinsediate. Nelle aree interne sono compresi gli interventi sui suoli, sulla falda, sull’area ex P14, sulle discariche ex Anic e sulle vasche sud e sud-est. Le aree esterne interessate dalla bonifica sono Micorosa e l’Oasi Protetta. Le demolizioni hanno invece interessato il capannone P17, il parco serbatoi P27, l’impianto carburanti e le centrali Enipower.
Dal 2006 è attivo un sistema di messa in sicurezza d’emergenza (MISE) della falda composto da 76 pozzi barriera di profondità pari a 21 metri e 368 piezometri che costituiscono la rete di monitoraggio.
Nel 2001 Enichem presenta il Piano di Caratterizzazione delle aree interne, seguito nel 2006 da un Progetto Preliminare di Bonifica dei suoli. Sempre nel 2006 vengono trasmessi al Ministero dell’Ambiente sia l’Analisi di Rischio delle aree interne, sia i risultati della caratterizzazione. In seguito alle prescrizioni e alle richieste emerse, la documentazione viene integrata e nuovamente trasmessa nel 2008. A causa di un parere non positivo dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel settembre 2015 il Ministero dell’Ambiente richiede un ulteriore aggiornamento dell’Analisi di Rischio. La società ambientale di Eni, come concordato in sede di conferenza dei servizi (settembre 2016), ha avanzato al MATTM il Progetto Operativo di Bonifica dei suoli delle aree interne al sito, attualmente in corso d'istruttoria. Per quanto riguarda la falda, il Progetto Operativo di Bonifica è stato autorizzato con decreto nel 2016, dieci anni dopo la messa in sicurezza d’emergenza.
Eni Rewind, in linea con la propria mission circolare, ha firmato un accordo con Enipower per l’utilizzo virtuoso dell’acqua proveniente dall’impianto di trattamento delle acque di falda a Brindisi. Il progetto prevede che l'acqua trattata venga destinata al nuovo impianto a membrane a osmosi inversa di Enipower e demineralizzata per un successivo riutilizzo nei processi industriali del sito. Tanti i vantaggi derivanti dalla sinergia, a partire dall'importante riduzione nel prelievo di acqua dal mare e dai vicini canali per alimentare l'impianto a osmosi inversa.
Leggi il comunicatoLa Prefettura di Brindisi e Eni Rewind hanno sottoscritto un Protocollo di intesa per la legalità quale strumento per garantire la massima legalità e trasparenza nell'area del Sito di Interesse Nazionale interessata dai lavori di bonifica, prevenendo e contrastando ogni possibile tentativo di interferenza a scopo corruttivo negli appalti e nell'esecuzione dei lavori. In materia di sicurezza sul lavoro, inoltre, Eni Rewind s'impegna affinché vengano efficacemente tutelate le condizioni delle maestranze impiegate, la loro salute e la tutela dell’ambiente.
Uno spettacolo teatrale per promuovere la sicurezza sul lavoro: è l’iniziativa che Eni Rewind, Versalis ed Enipower, le tre società Eni presenti nel sito di Brindisi, hanno promosso lo scorso 24 gennaio 2019 presso il Teatro Verdi, coinvolgendo i rispettivi dipendenti e oltre 900 tra studenti degli istituti superiori accompagnati dai docenti, autorità e istituzioni locali. La messa in scena de Il Patto che ti salva la vita, di e con Silvia Cattoi e Juri Piroddi, ha rappresentato diverse abitudini e situazioni di vita quotidiana, nei luoghi di lavoro ma anche a scuola e in strada, che possono avere un impatto sulla propria incolumità e su quella delle altre persone. A seguire le tre società di Eni hanno sottoscritto il rinnovo del Patto per la Sicurezza con l’obiettivo di riconfermare il proprio impegno affinché i rischi nell’esecuzione dei lavori siano completamente azzerati.