L'analisi di rischio sanitario consente di valutare, in via quantitativa, i rischi per la salute umana connessi alla presenza di inquinanti nelle matrici ambientali e definire gli obiettivi di bonifica.
Barriera idraulica (sistema di pozzi per emungere acqua di falda) o barriera fisica (palancole, setto impermeabile, etc) istallata per la messa in sicurezza di emergenza (MISE) del Sito o dell’Area oggetto di inquinamento
Copertura impermeabile delle discariche e/o di aree con presenza di inquinamento.
Analisi chimico/fisica dettagliata di aree potenzialmente inquinate.
Concentrazioni Soglia di Contaminazione, i livelli di contaminazione delle matrici ambientali che costituiscono valori al di sopra dei quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio sito specifica.
- Concentrazioni Soglia di Rischio: i livelli di contaminazione delle matrici ambientali che costituiscono valori al di sopra dei quali è necessaria la caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio sito specifica, come individuati nell'Allegato 5 alla parte quarta del presente decreto. Nel caso in cui il sito potenzialmente contaminato sia ubicato in un’area interessata da fenomeni antropici o naturali che abbiano determinato il superamento di una o più concentrazioni soglia di contaminazione, queste ultime si assumono pari al valore di fondo esistente per tutti i parametri superati;
- Concentrazioni soglia di rischio (CSR): i livelli di contaminazione delle matrici ambientali, da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura di analisi di rischio sito specifica secondo i principi illustrati nell'Allegato 1 alla parte quarta del presente decreto e sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione, il cui superamento richiede la messa in sicurezza e la bonifica. I livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di accettabilità per il sito;
Attività di dismissione, bonifica e demolizione impianti industriali.
Aspirazione ed estrazione dell’acqua di falda.
Impianto produzione energia elettrica da sorgente solare.
Opere di contenimento in un Sito realizzate come intervento definitivo di bonifica.
Lastre normalmente metalliche che vengono infisse nel terreno a varie profondità per creare barriere di separazione o di sostentamento in caso di scavi selettivi.
Liquido che trae prevalentemente origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi.
Tecnologia di bonifica che prevede l’utilizzo di piante per il trattamento di matrici ambientali contaminate.
Strumento che introdotto verticalmente nel terreno mediante un sondaggio consente di misurare la pressione dell’acqua di una falda sotterranea.
Progetto operativo di bonifica.
Sistema combinato di estrazione di acqua di falda e successivo trattamento della stessa.
Operazione che sottopone a revisione e ristrutturazione gli impianti industriali allo scopo di allungare la loro vita utile all'interno del processo produttivo.
Rimozione dello strato più superficiale del suolo.
Sito di interesse nazionale.
Trattamento Acque di Falda.
Sistemi di bonifica costituiti da apparecchiature dislocate sul Sito che trattano il terreno/acque senza che esse siano rimosse dalla loro collocazione naturale.
Modalità di bonifica che prevede la rimozione/l’estrazione della matrice ambientale ed il suo trattamento in impianti esterni al sito
Modalità di bonifica che prevede la rimozione/l’estrazione della matrice ambientale ed il suo trattamento direttamente in sito
Scavi, in grado di captare o smaltire acqua dai/nei terreni circostanti, riempiti con materiali inerti naturali (ghiaia o spezzato di cava) ad elevata permeabilità.
Eni Rewind è impegnata in attività di bonifica della falda attraverso un sistema integrato di intercettazione dell’acquifero, costituito da 1.000 pozzi di emungimento e 2.000 pozzi di monitoraggio, e di convogliamento delle acque a impianti di trattamento (TAF) per la loro depurazione. Nel 2019 la società, che gestisce 42 impianti TAF, di cui 25 di proprietà, ha trattato complessivamente 31 milioni di metri cubi di acqua, recuperandone circa 5 milioni per usi all’interno dei propri siti. Dal 2017 Eni Rewind si occupa anche della gestione dei sistemi di emungimento e trattamento acque di Gela per la raffineria.
Gli impianti utilizzano tecnologie specifiche in funzione dei contaminanti presenti e dell’eventuale salinità, con sezioni chimico-fisiche (metalli), di strippaggio (clorurati organici), di filtrazione con carboni attivi (organici), di trattamento biologico (composti ammoniacali), di osmosi (salinità) di potabilizzazione per reimmissione delle acque in falda ai fini di un loro recupero o di un riutilizzo nei siti Eni.
L’attività di recupero dell’acqua è per Eni Rewind significativa in quanto al centro della propria mission circolare e sostenibile. In molti nostri siti la risorsa idrica trattata viene infatti reimpiegata per la produzione di acqua demineralizzata e destinata ad uso industriale, riducendone il prelievo. Dal 2011 la società ha avviato una razionalizzazione energetica, tecnica e gestionale di tutti gli impianti di trattamento delle acque.
Nel 2016 è stata inaugurata a San Donato Milanese la sala controllo degli impianti di trattamento acque di falda (TAF) e barriere idrauliche per la gestione in remoto di 19 impianti di proprietà Eni Rewind in Italia. L’operatività della sala controllo è garantita 24 h su 24 e 7 giorni su 7.
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