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Trattamento delle acque

Le nostre competenze al servizio dell’acqua.

Come gestiamo le acque

Siamo impegnati nella realizzazione di importanti interventi di bonifica della falda in tutto il territorio nazionale. Le attività vengono attuate attraverso un sistema integrato di intercettazione e trattamento dell’acquifero, costituito da:

  • 1.400 pozzi di emungimento
  • oltre 5.200 pozzi di monitoraggio e di convogliamento delle acque a impianti di trattamento  (TAF) per la loro depurazione
  • 43 impianti di trattamento delle acque, di cui 26 di proprietà.

Gestiamo anche i sistemi di trattamento biologici urbani e industriali presso i siti di Gela, Cengio, Assemini e Manfredonia. Tutti gli asset risultano conformi alle migliori tecnologie disponibili BAT - Best Available Technology e BATNEEC (Best Available Technology Not Entailing Excessive Cost).

I sistemi di trattamento della risorsa idrica

I processi di trattamento delle acque prevedono rigidi piani di monitoraggio che garantiscono il pieno rispetto della qualità degli scarichi idrici e delle emissioni in atmosfera. Per favorire il recupero e la valorizzazione della risorsa idrica, in un’ottica di economia circolare sosteniamo la ricerca di soluzioni innovative per una gestione sostenibile ed efficiente, con l’obiettivo di massimizzarne il riutilizzo e ridurne il prelievo in natura. A tal fine abbiamo installato e attivato apposite sezioni per la produzione di acqua demineralizzata presso gli impianti TAF di Priolo, Porto Torres, Assemini e Brindisi destinata al reimpiego negli stabilimenti. In altri casi, come per esempio a Manfredonia, l’acqua trattata e osmotizzata viene parzialmente reiniettata in falda in modo da ripristinare le condizioni naturali degli acquiferi. Nel corso del 2022 abbiamo trattato circa 35 milioni di metri cubi di acqua, recuperandone prevalentemente a uso industriale circa 10 milioni.

Il sistema di gestione delle acque nei nostri siti e su mandato

Crotone

Il barrieramento idraulico del sito è stato avviato nel 2004 con l’area ex Agricoltura e ampliato nel 2017 su tutto il fronte mare delle aree di proprietà. Le acque emunte vengono inviate all'impianto consortile gestito da terzi.

Priolo

Il barrieramento fisico e idraulico fronte mare del sito si estende per 4,5 chilometri. L'impianto di trattamento delle acque, in esercizio dal 2009, ha una capacità di 600 m3/h. Un secondo impianto TAF è dedicato alle acque provenienti dall'area dell'ex impianto Ossido di Propilene (capacità 10 m3/h). Le acque trattate vengono in parte vengono osmotizzate e riutilizzate.

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Avenza

Il barrieramento idraulico è costituito da 32 pozzi e da un impianto di trattamento TAF con potenzialità pari a 200 m3/h, ampliato nel 2018.

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Mantova

Nel sito di Mantova sono presenti tre impianti di trattamento: il TAF, avviato nel 2010, il TAR, che tratta le acque di ruscellamento delle aree di cantiere, e il TAD per il dewatering delle aree di scavo.

Assemini

Ad Assemini sono presenti numerose barriere idrauliche e sistemi di emungimento, sia all'interno che all'esterno del sito. L'impianto di trattamento delle acque di falda, avviato nel 2005 e ampliato nel 2016, ha una potenzialità 180 m3/h.

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Porto Marghera

Il barrieramento fisico e idraulico conferisce le acque all'impianto di trattamento, avviato nel 2009, con una potenzialità pari 50 m3/h.

Cengio

A Cengio è attivo un barrieramento fisico del sito e idraulico delle aree esterne. L'impianto di trattamento delle acque, avviato nel 1988, ha una capacità di 350 m3/h e tratta anche i reflui urbani dei comuni limitrofi.

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Brindisi

Nel sito è attivo un barrieramento idraulico ed è in esercizio un impianto di trattamento delle acque con capacità pari a circa 200 m3/h. Una parte delle acque trattate viene destinata all'impianto a membrane a osmosi inversa di Enipower per demineralizzazione e successivo riutilizzo all'interno del sito.

Gela

Trattamento con barriera fisica e idraulica e invio delle acque emunte a un impianto con portata pari a 300 m3/h. Un secondo impianto (capacità di 10 mc/h) pretratta le acque provenienti da isola 1 e 2. Gli asset per la bonifica della falda sono stati completati e messi in esercizio nel 2007 dalla Raffineria di Gela. Dal 2017 quest'ultima ha trasferito la gestione a Eni Rewind.

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Pieve Vergonte

Nel sito è attivo un barrieramento idraulico. Le acque emunte vengono inviate all'impianto TAF, avviato nel 2002 e ampliato nel 2019, con potenzialità di 1250 m3/h.

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Manfredonia

Nel sito è attivo un sistema di emungimento e barrieramento idraulico. Le acque vengono inviate all'impianto TAF, avviato nel 2005 con una potenzialità di 150 m3/h, e, una volta trattate, in parte reimmmesse in falda.

Ferrara

Nel sito è in esercizio un impianto di trattamento delle acque di falda, avviato nel 2006, che tratta le acque provenienti dalla zona 8 e, dopo l'ampliamento del 2017 anche quelle pretrattate dal consorzio IFM. Parte delle acque vengono recuperate e riutilizzate per usi industriali all'interno dello stabilimento.

Cesano Maderno

Nel sito è attivo un sistema di barrieramento idraulico costituito da 7 pozzi di emungimento con portata complessiva pari a 400 m3/h. Parte delle acque vengono recuperate per riutilizzo.

Ferrandina

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Nel sito è in esercizio un impianto di trattamento delle acque di falda gestito da Eni Rewind.

San Gavino Monreale

Nel sito è attivo un sistema di barrieramento idraulico ed è in esercizio un impianto di trattamento delle acque di falda, avviato nel 2010, con capacità pari a 36 m3/h.

Rho

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Nel sito è attivo un barrieramento idraulico costituito da 6 pozzi di emungimento con portata complessiva pari a circa 200 m3/h.

Fornovo

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Nel sito è attivo un barrieramento idraulico ed è in esercizio un impianto TAF di trattamento delle acque di falda con capacità pari 80 m3/h.

Ponte Galeria

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Barrieramento idraulico. Impianto TAF di potenzialità 25 mch. Le acque trattate vengono in parte reimmesse in falda e in parte scaricate in corpo idrico superficiale.

Ascoli Satriano

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Nel sito è attivo un sistema di emungimento idraulico costituito da 5 pozzi e un impianto di trattamento delle acque di falda con potenzialità pari a 10 m3/h.

Napoli

Attività gestita da Eni Rewind su mandato. Nel sito è attivo un barrieramento idraulico ed è in esercizio un impianto di trattamento delle acque di falda con capacità pari a 7 m3/h.

Porto Torres

Nel sito è attivo un barrieramento idraulico ed è in esercizio un sistema di trattamento costituito da 5 impianti, avviati tra il 2004 e il 2018, con capacità complessiva pari a 360 m3/h. La risorsa idrica trattata viene in parte recuperata e trasformata in acqua demineralizzata.

Val d'Agri

Nel sito sono in esercizio tre impianti mobili di trattamento delle acque di falda di terzi gestiti da Eni Rewind. Gli impianti, in marcia dal 2018, hanno una capacità di trattamento complessiva di 70 mc3/h.

Sala controllo centralizzata presso la sede

A San Donato Milanese è attiva una control room, operativa h24, per il monitoraggio e il controllo in remoto di 25 impianti sui 42 totali.

Abbiamo una tecnologia specifica per ogni contaminante

I nostri impianti utilizzano tecnologie ad hoc in funzione dei contaminanti presenti e dell’eventuale salinità con sezioni chimico-fisiche (metalli), di strippaggio (clorurati organici), di filtrazione con carboni attivi (organici), di trattamento biologico (composti ammoniacali), di osmosi (salinità) e di potabilizzazione per la reimmissione delle acque in falda in modo che possano essere recuperate o riutilizzate nei siti Eni.

In linea con la nostra mission, promuoviamo l’ottimizzazione dei processi di trattamento delle acque per ridurne il consumo attraverso la ricerca di nuove soluzioni tecniche e il continuo processo di rinnovamento degli impianti. A una maggiore efficienza produttiva corrisponde, infatti, un maggiore rispetto per l’ambiente circostante e per la salute e sicurezza dei nostri lavoratori. A Crotone, per esempio,  abbiamo completato il progetto di automazione e digitalizzazione della barriera idraulica mediante uno strumento in grado di controllare la portata di emungimento dei pozzi al fine di estrarre dalla falda solo quella quantità di acqua necessaria a garantire le operazioni di risanamento. A Priolo, inoltre, è attivo il nuovo Sistema di Controllo Dinamico, mutuato dall’esperienza della raffinazione, che permette di monitorare contemporaneamente e in tempo reale la pressione, la portata e il pH. La sua adozione ha ridotto il consumo di energia (-10%) e di reagenti (-15%) e ha determinato un incremento della produzione di acqua osmotizzata. Sempre a Priolo è stato approvato, nel 2019, il progetto per la realizzazione della barriera permeabile reattiva, un sistema di bonifica che consente di intercettare la falda attraverso la realizzazione di una trincea (barriera) all’interno della quale vengono inseriti specifici materiali reattivi che agiscono sui contaminanti,  rimuovendone circa il 90% già nel primo stadio della barriera.

Remotizzazione degli impianti TAF

Nel 2016 abbiamo avviato l’automazione e la digitalizzazione degli impianti (TAF) e delle barriere per la gestione ottimale dei sistemi di bonifica della falda. Una sala controllo operativa h24 a San Donato Milanese monitora in remoto gli impianti e garantisce il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • analisi di affidabilità e di performance
  • aumento del livello di sicurezza
  • standardizzazione dei controlli
  • risparmio sui consumi di utilities e reagenti.

La gestione sostenibile delle acque di produzione della Val d'Agri: la tecnologia Blue Water

La nostra esperienza nella gestione delle acque ci ha permesso di sviluppare, insieme con i laboratori di ricerca Eni, una tecnologia, denominata Blue Water, volta al trattamento e al recupero delle acque di produzione derivanti dalle attività di estrazione del greggio, in un’ottica di garantire il minor impatto ambientale possibile. Tramite la sua applicazione sarà possibile rigenerare le acque di giacimento, come avviene nei tradizionali impianti di depurazione, determinando il recupero della risorsa idrica con il suo riuso nei cicli industriali e, di conseguenza, un’importante riduzione dei prelievi idrici. In questo modo si riduce anche lo smaltimento dei residui in uscita (soluzioni saline e fanghi), che verranno smaltiti presso idonei impianti esterni. Nei pressi del Centro Olio Val d’Agri di Viggiano, in Basilicata, abbiamo progettato il primo impianto su scala industriale che tratterà parte delle acque di produzione oggi avviate a smaltimento, rendendole disponibili per soddisfare il fabbisogno idrico del sito industriale. Attualmente è in istruttoria l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni da parte degli enti locali.

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Viggiano Blue Water

Siamo impegnati nella gestione sostenibile delle acque di produzione in Basilicata.

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