Per la natura della sua mission ambientale, Eni Rewind mira al recupero e al riutilizzo
di acque e rifiuti. In questa prospettiva la società considera cruciale il
ruolo dell’acqua, quale capitale naturale, e ne promuove una gestione efficiente
per ridurne il prelievo in natura e massimizzarne il reimpiego nei siti produttivi
o in agricoltura, per uso irriguo. La valorizzazione dei rifiuti risultanti dalle
attività di bonifica si concretizza con azioni volte a minimizzarne la generazione,
come le tecniche di bonifica in situ, o a migliorarne in ottica sostenibile il processo
di smaltimento e trattamento. In linea con le migliori pratiche del settore,
Eni Rewind gestisce anche i rifiuti industriali per Eni e le sue società con
un piano di interventi teso ad aumentare la quota di quelli da avviare a recupero
in alternativa allo smaltimento in discarica. Dal 2018, inoltre, la società
è impegnata nel recupero dei rifiuti organici che provengono dagli scarti agroalimentari
e dai residui di cibo attraverso gli impianti Waste to Fuel che trasformano la FORSU,
acronimo di frazione organica dei rifiuti solidi urbani, in bio olio e bio metano,
consentendo anche il recupero dell’acqua naturalmente contenuta nella raccolta
differenziata umida. Frutto della tecnologia proprietaria Eni, il progetto Waste to
Fuel è attualmente in sperimentazione presso l’impianto pilota di Gela.
Eni Rewind gestisce 42 impianti di trattamento delle acque di falda, di cui 25 di proprietà. Nel 2019 la società ha trattato complessivamente 31 milioni di metri cubi di acque.
Per Eni Rewind l’impatto ambientale più significativo è determinato dalla produzione di rifiuti derivanti da attività di bonifica e industriali. Per questo la società garantisce l’intero processo di gestione del ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento e in piena conformità alla normativa vigente, con l’obiettivo di ridurre i rischi attraverso un costante monitoraggio.
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