foto_giornata_del_benessere.jpg

 La Cura dei Luoghi, la Forza delle Persone

Verso il Piano Regionale del Welfare della Basilicata, il cui obiettivo deve essere puntare su un modello in grado di prevenire l’acuirsi delle difficoltà e il cronicizzarsi delle fragilità, generativo di benessere, qualità della vita, riscatto

di Annalisa Percoco, Fondazione Eni Enrico Mattei
23 luglio 2025
5 min di lettura
di Annalisa Percoco, Fondazione Eni Enrico Mattei
23 luglio 2025
5 min di lettura

Lo scorso 14 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale del Benessere, un’occasione per riflettere sull’importanza della cura di sé, sia fisica che mentale.

In Basilicata questa giornata è stata dedicata a una riflessione collettiva e civica sul percorso verso il nuovo Piano Regionale del Welfare, che si è svolta presso il Parco Montereale di Potenza, su volontà dell’Assessorato Salute, Politiche della persona e Pnrr, con il supporto scientifico di Fondazione Eni Enrico Mattei.

L’evento rientra tra le attività che la Fondazione Eni Enrico Mattei realizza sul territorio nell’ambito del progetto non oil “Programma Rigenerazione Urbana Sostenibile”, approvato dall’Accordo sui Progetti di Sviluppo tra Regione Basilicata, Eni e Shell Italia E&P.

La scelta di celebrare questa importante ricorrenza internazionale con un incontro sul welfare regionale sottolinea il valore centrale che la Regione attribuisce alla cura delle persone e dei contesti di vita come strumenti fondamentali per il benessere collettivo.

Dopo i saluti del Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano e della Vicesindaca di Potenza, Federica D’Andrea, ai lavori della giornata, moderati da chi scrive, hanno preso parte Domenico Tripaldi, DG Salute, Politiche della persona e Pnrr Regione Basilicata; Antonio Corona, dirigente Servizi di Welfare Regione Basilicata; Giuseppe Spera, DG AOR San Carlo Potenza; Giuseppe Romaniello, Dirigente UD Servizi alla Persona, Comune di Potenza; Caterina Cerbino, coordinatrice Ufficio di Piano ATS Lagonegrese Pollino, e Carmela De Vivo, portavoce Forum Terzo Settore. Le conclusioni sono state affidate a Cosimo Latronico, assessore Salute, Politiche della persona e Pnrr Regione Basilicata.

Nell’ambito dell’Agenda 2030 il Goal 11 ‘Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili’ individua nella rigenerazione urbana e territoriale lo strumento per costruire luoghi e comunità più sostenibili e inclusive, attraverso un’azione integrata di potenziamento dei legami sociali e valorizzazione delle risorse relazionali.

In questa prospettiva si colloca la scelta dell’Assessorato Salute, Politiche per la persona e Pnrr di investire sull’ampiamento e il consolidamento delle reti sociali come infrastrutture basilari del sistema di welfare regionale attraverso un Piano Regionale come strumento di coordinamento e aggregazione di risorse territoriali utili per costruire risposte efficaci e tempestive.

Obiettivo del Piano deve essere puntare su un modello in grado di prevenire l’acuirsi delle difficoltà e il cronicizzarsi delle fragilità, generativo di benessere, qualità della vita, riscatto, e contraendo, così, la domanda di prestazioni sanitarie.

In linea con la definizione di salute fornita dall’Organizzazione Mondiale della Salute come “una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità”, il Piano Regionale di Welfare intende promuovere una partecipazione attiva e solidale della comunità e ricreare allo stesso tempo un tessuto sociale più solido sul territorio regionale.

La struttura di questo Piano Regionale vuole creare quindi un sistema non solo “dei servizi” ma anche dei valori, orientato alla costante ricerca dell’equità, della qualità, della responsabilità e della sostenibilità. Principi che costituiscono e rafforzano una visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della società, della natura e dell’ambiente.

Avere relazioni sociali e sentirsi integrati nella società sono elementi importanti per il benessere individuale e collettivo. Per contro, l’isolamento sociale contribuisce notevolmente a pregiudicare la salute mentale prima e quella fisica poi.

La salute mentale è influenzata dalla complessa interazione di diversi fattori, inclusi l’ambiente e le condizioni di vita.

Partecipare alla vita sociale – con il lavoro, le attività sociali e culturali, il volontariato, ecc. – conferisce un senso di appartenenza che a sua volta favorisce il benessere delle persone.

Le stesse attività culturali, creative e artistiche vengono riconosciute quali determinanti individuali e sociali della salute, capaci di promuovere percorsi di invecchiamento attivo, empowerment e coesione sociale, anche complementari di percorsi terapeutici tradizionali.

In Basilicata, il 39% della popolazione risiede in uno dei paesi con meno di 5000 abitanti che, collettivamente, formano l’82% dei comuni. La capacità di risposta ai bisogni sociosanitari delle popolazioni che vivono in questi territori è chiamata a trovare un equilibrio tra sostenibilità dei costi, appropriatezza del servizio ed equità di accesso sul territorio.

Il concetto di benessere può realmente caratterizzare la Basilicata delle aree interne e dei piccoli comuni, adottando i presupposti della green economy e individuando il cittadino fautore di comunità rigenerative di produttori/utilizzatori diretti: un “community prosumer” che crea, produce, riutilizza, consuma meno e ambisce a nuove forme, certamente praticabili, di felicità condivisa. Il benessere dipende, quindi, anche da altri fattori come gli stili di vita, le condizioni di lavoro, l’ambiente naturale e, infine, la strutturazione sociale.

Il Piano Welfare ha l’ambizione di fare delle politiche sociali una leva di sviluppo perché il benessere e la qualità della vita finiscono per essere un attrattore straordinario per trattenere o far arrivare le persone in Basilicata, oltre a essere generativi di nuove competenze e nuovo lavoro.