A Miglionico è nata la prima CER in forma di cooperativa della Basilicata. L’idea è partita da un gruppo di giovani cittadini ed è stata subito condivisa dall’amministrazione locale, ottenendo anche il sostegno di Legacoop
Abbassare i costi energetici e, al contempo, favorire la transizione ecologica. Nasce con questo duplice obiettivo la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) di Miglionico, comune della collina materana, la prima in forma cooperativa della Basilicata. L’idea è venuta ad un gruppo di giovani cittadini ed è stata subito condivisa dall’amministrazione locale, ottenendo anche il sostegno di Legacoop.
Con la stipula, nel giorno dedicato a San Valentino, dell’atto di sottoscrizione ufficiale è partito l’iter per la sua costituzione. “Siamo nella fase iniziale - spiega Francesco Buzzella, presidente della cooperativa - la CER è già registrata ed attiva sul portale del Gestore dei Servizi energetici (Gse). In collaborazione con l’amministrazione comunale, stiamo individuando un’area destinata all’installazione di un impianto da circa 200 kWp, finanziato da imprese e cittadini locali. Stiamo inoltre trattando con diverse aziende fornitrici per ottenere condizioni vantaggiose per i soci che vogliono installare un impianto. Considerando che lo Stato riconosce un contributo a fondo perduto del 40% del costo, l’investimento sarà accessibile a molti: puntiamo all’installazione di circa 50 impianti da 6 kWp su abitazioni private. Con l’ingresso di alcune aziende che stanno completando impianti da oltre 50 kWp, contiamo di raggiungere, entro pochi mesi o al massimo entro fine anno, una produzione sufficiente a coprire circa la metà delle famiglie del comune. Le uniche difficoltà finora sono state di tipo burocratico”.
Ma come funziona concretamente una CER? “La comunità energetica rinnovabile si basa sullo scambio virtuale di energia tra produttori e consumatori membri, che risiedono all’interno della stessa cabina primaria. Cittadini, imprese ed enti pubblici che installano un impianto fotovoltaico diventano ‘prosumer’ (produttori e consumatori): producono energia pulita, la utilizzano per i propri bisogni e immettono in rete quella in eccesso. Quest’ultima viene assorbita dai ‘consumer’, cioè i consumatori che, per vari motivi, non possono installare un impianto fotovoltaico.
Il Gse incentiva questo scambio - evidenzia il presidente della cooperativa - riconoscendo un contributo economico alla CER, che viene poi redistribuito tra produttori, consumatori e, aspetto molto importante, per finanziare attività a beneficio dell’intera collettività”. A garantire l’equa distribuzione dei vantaggi, proprio la forma cooperativa. “La cooperativa ci è sembrata la scelta più adatta: anche con il Comune come socio, il rischio massimo è limitato alla quota di partecipazione, che nel nostro caso è simbolica e pari a 25 euro”.
Un progetto che ha subito incontrato il favore della comunità e delle imprese. “Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni da parte di cittadini e imprese interessati a partecipare al progetto. Finora abbiamo raccolto circa cento richieste di adesione. Stiamo dando priorità ai soci che intendono installare un impianto fotovoltaico, per garantire un equilibrio tra produzione e consumo. Una CER può funzionare – aggiunge Buzzella - solo se c’è un bilanciamento tra produttori e consumatori.
Ci sono stati anche contatti con gruppi di cittadini che risiedono in altre cabine primarie: in questi casi, stiamo valutando la possibilità di espandere il progetto, nel pieno rispetto della collaborazione con gli enti locali. Se un Comune ha le condizioni e la volontà di avviare una propria CER, possiamo offrire supporto. In caso contrario, possiamo estendere la nostra, sempre nell’ottica di generare valore per le comunità coinvolte. Ricordo che siamo una cooperativa senza scopo di lucro”. Per il sindaco di Miglionico, Giulio Traietta, “la speranza che porta con sé questa creatura è la capacità di generare lavoro e sviluppo, e di conseguenza essere uno degli argini allo spopolamento”.