Ciarrocchi: possiamo diventare un modello di transizione energetica

Servono nuovi investimenti e un sforzo condiviso tra grandi aziende, economia locale e società civile per rispondere all’enorme sfida che ci attende

È stato un periodo durissimo, sia dal punto vista sanitario sia da quello economico, e i compiti che ci attendono andranno affrontati con decisione. Sono le conclusioni del digital talk di Orizzonti, affidate a Luigi Ciarrocchi, Direttore regione Italia upstream di Eni, che ha ricordato come la ripresa non sarà affatto facile: la Banca d’Italia parla di una crisi senza precedenti, con una contrazione del Pil pari al 9 per cento; sarà necessario darsi una visione di quale futuro si intende costruire. Per dare sostanza alle idee, dobbiamo sapere cosa fare e quando farlo. Ciarrocchi ha ricordato che alcune realtà locali possiedono fattori abilitanti e la Basilicata è proprio una di queste. Non ci sono molte aree in Italia che dispongono di una ricchezza simile: la Basilicata possiede un’altissima quota di fonti energetiche rinnovabili, pari al 60 per cento nel settore elettrico, mentre su scala nazionale la quota si ferma al 30 per cento e nel resto dell’Europa si aggira intorno al 20 per cento. Non a caso la Basilicata è la regione con la quota di rinnovabili più elevata del Paese, seconda soltanto alla Valle d’Aosta. Ma non è tutto: c’è l’agricoltura, la forestazione e, naturalmente, il turismo. Certamente la Basilicata in questo momento è soprattutto un laboratorio, ha detto Ciarrocchi, ma non può e non deve rimanere tale. Serve una crescita di investimenti, soprattutto sul settore dell’economia circolare; serve un’accresciuta ricerca per superare i limiti delle fonti tradizionali e, al tempo stesso, risolvere il problema della non programmabilità delle fonti rinnovabili. Il ruolo delle grandi aziende, in questo quadro, deve essere quello di coniugare gli obiettivi d’impresa e quelli del territorio. Insomma: bisogna disegnare il futuro. Ciarrocchi ha ricordato come Eni abbia sempre mostrato il massimo rispetto per i territori in cui opera, così come nei confronti della comunità che ospita le sue attività; l’azienda non ha alcuna intenzione di dimenticare gli obiettivi posti dalle Nazioni Unite per la transizione energetica. Occorre arrivarci il più velocemente possibile, ma anche in maniera efficiente. E proprio per questo l’alleanza con lo sviluppo locale è di fondamentale importanza. Nel pieno rispetto delle normative bisogna stare vicini ai territori: il rapporto non deve fondarsi su regole e meccanismi, ma su cooperazione e condivisione; le grandi imprese devono dare il loro contributo fornendo competenze e progettualità, per valorizzare le grandi potenzialità della regione. Ciarrocchi ha infine ricordato il lavoro della Fondazione Eni Enrico Mattei, che sta studiando tecnologie innovative per sviluppare nuovi modelli di progettazione nell’ambito del turismo, e lo studio “Opportunità per la Basilicata”, che nasce dalla collaborazione di Eni con le eccellenze scientifiche e tecnologiche del Mezzogiorno: CNR-ALSIA di Metaponto, ENEA Centro Ricerche Trisaia, Università della Basilicata, Fondazione Eni Enrico Mattei ed Università Federico II di Napoli. La Basilicata, ha concluso il Direttore regione Italia upstream di Eni, presenta una grande capacità di resilienza: anche per questo, portando a termine i progetti che già sono stati avviati, si può fare della regione un modello per la transizione energetica italiana.