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SMART Road: il Mezzogiorno viaggia all’ avanguardia

È un progetto di innovazione e digitalizzazione della rete stradale che riguarda l’Autostrada A2, la “Salerno-Reggio Calabria”. I lavori dovrebbero concludersi entro il 2030.

di Michele Vitiello
28 settembre 2022
4 min di lettura
di Michele Vitiello
28 settembre 2022
4 min di lettura

Le pubblicità sulle automobili sono sempre particolari e, a tratti, affascinanti. Si vedono questi nuovi modelli di auto che sfrecciano su strade cittadine deserte, magari all’orario di punta, oppure che scalano montagne impervie mentre l’autista ha un sorriso a 32 denti stampato sul viso, quasi invasato, in preda a un’euforia mistica. Sono trovate di marketing, una grande città è deserta al più il giorno di Ferragosto, ma è chiaro che si vuole puntare sulla comodità della guida, sugli optional dell’automobile; in altre parole, sull’innovazione che il nuovo modello porta.

Smart road: l’autostrada intelligente

Innovare, ossia introdurre qualcosa che sia nuovo, di mai visto, oppure di ipotizzato. Ecco, è proprio questo che vuole essere la SMART Road: un progetto di innovazione e digitalizzazione della rete stradale, affinché sia più fruibile ed efficiente. La sperimentazione è prevista sull’Autostrada A2, (la “Salerno-Reggio Calabria”, dalla Basilicata appena dopo lo svincolo di Lauria) e promette vere e proprie meraviglie, fino ad ora appannaggio di pubblicità e fantascienza. Grazie al determinante ausilio del 5G, infatti, viaggiare diventerà un’esperienza ad alta tecnologia. Smart, che vuol dire “intelligente”, è in questo caso l’acronimo di Sicura, Multimediale, Aperta, Rinnovabile e Tecnologica. Il progetto è finanziato dal PON-IR (PON Infrastrutture e Reti 2014-2020). Ma in cosa consiste, esattamente, una smart road? Il tratto interessato sarà dotato di una infrastruttura capace di mettere in collegamento, anzi connettere, la smart road, l’autista e il veicolo tramite apposita app. In questo modo, i conducenti dei veicoli potranno avere accesso in tempo reale ad informazioni sulla circolazione (traffico, eventuali percorsi alternativi, incidenti di sorta). Ma non è finita qui. Infatti, si parla addirittura di guida autonoma, per le auto di ultimissima generazione. Esattamente come nei migliori scenari futuristici, in cui si vedono automobili che “si guidano” da sole mentre i passeggeri si dedicano alle attività più disparate.

Infrastrutture e auto “smart”

La rivoluzione digitale vede protagoniste anche le infrastrutture, che devono dunque adeguarsi per rispondere alle nuove esigenze di chi viaggia. Se, un tempo, il massimo della tecnologia erano i cartelli che segnalavano la direzione ai carri, oggi al posto di quei cartelli c’è il wifi, che comunica direttamente con gli smartphone degli autisti. Il Mezzogiorno si dimostra all’avanguardia, andando ad intervenire proprio sulle infrastrutture, che rappresentano il presupposto della transizione digitale. E sì, perché quei “pali neri” che stanno spuntando in diversi tratti autostradali del mezzogiorno servono proprio a garantire i servizi di sensoristica e di wifi necessari al funzionamento delle autostrade intelligenti. Esistono sperimentazioni in atto anche nel resto d’Italia: sull’A1, tra Firenze Sud e Firenze Nord e sul nodo urbano di bologna. Certo, un punto importante è quello legato alle automobili, più che alla strada. A proposito di pubblicità e di auto di ultima generazione, bisognerà comprendere quante vetture potranno beneficiare di queste “strade intelligenti”. In altre parole, quanto ci vorrà affinché la maggior parte della auto che transitano sulle smart road siano dotate delle tecnologie adeguate per beneficiarne? Attualmente, l’età media del parco auto italiano è di 12 anni: molti per un settore in continua evoluzione, che sforna prodotti sempre più all’avanguardia. Ad ogni modo, la “strada”, è il caso di dirlo, è tracciata. Adesso si tratterà di percorrerla, con i dovuti mezzi. È probabile che questo sia il prossimo, decisivo passo verso una nuova concezione di trasporto privato. Il progetto è strutturato in due fasi, divise in due archi temporali differenti: dal 2018 al 2025, il focus sarà sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T e sull’intera rete autostradale italiana di oltre 6.000 km; dal 2015 al 2030, i lavori verranno estesi anche sulla rete del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti. Dunque, bisognerà attendere il 2030 per portare a termine il progetto smart road in tutte le sue funzionalità. A quel punto vedremo se, effettivamente, sarà l’auto a guidare noi, permettendoci di togliere le mani dal volante.

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