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L’arte come motore della ripartenza

Dieci dipinti di artisti fiamminghi sono esposti al Museo Nazionale di Matera. E a Melfi arte teatrale ed empowerment femminile convivono nel progetto della compagnia teatrale L’Albero.

di Michele Vitiello
24 febbraio 2022
3 min di lettura
di Michele Vitiello
24 febbraio 2022
3 min di lettura

Si registra un forte fermento in Basilicata e questa desiderata ripartenza è spinta indubbiamente, dal settore culturale. Forse non è noto a tutti ma c’è una storia artistica che lega il territorio lucano con la cultura fiamminga e nordica. Lo si evince sia dalle numerose committenze ad artisti fiamminghi, che si sono susseguite nel tempo, sia dalle scelte del collezionismo lucano. Basti pensare, per esempio, alla Collezione Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio, che è esposta nel Museo Nazionale di Matera e già conta 17 pregiati dipinti di quella tradizione.

Il filo rosso che collega questi due territori viene rinforzato oggi dal progetto “100 opere tornano a casa”, fortemente voluto dal ministro della Cultura Dario Franceschini. L’obiettivo è promuovere i collegamenti tra i musei italiani valorizzando così il patrimonio culturale conservato nei depositi dei centri d’arte. A partire dal 22 febbraio 2022 sono esposti infatti, presso il Museo Nazionale di Matera, dieci dipinti di artisti fiamminghi del XVII, XVIII e XIX secolo. Questi quadri provengono dal Museo di Capodimonte di Napoli. Tra i capolavori compaiono opere di Johann Basilius Grundmann, Willem Schellinks, Kees Terlouw e Cornelis Springer. Questo “erasmus” artistico era stato già anticipato a dicembre dall’arrivo delle due opere di Salvator Rosa, direttamente dalle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, ed esposte anch’esse al Museo Nazionale di Matera. La valorizzazione del progetto prevede inoltre una media partnership con la Rai, sui canali Rai Doc, che realizzerà un breve documentario e una serie di tredici episodi in diretta. In questo racconto, gli esperti e i direttori dei musei illustreranno la storia delle opere e le motivazioni alla base del progetto.

Allo stesso tempo, arte teatrale ed empowerment femminile trovano una sintesi nel progetto della compagnia teatrale L’Albero, di Melfi. Qui, per le donne under 40 che vivono in Basilicata, si aprono una serie di opportunità gratuite, di crescita professionale e artistica. Sono cinque i progetti generali e riguardano la Community opera, il Mind the Gap, l’Entretheatre, il Master The Act e il DigiKommune. Nel dettaglio le linee riguarderanno le arti visive e digitali, plastiche ed artigiane, ma anche progetti per architette, grafiche, videomaker, marketer digitali. Poi professioniste del teatro, manager culturali, scrittrici, illustratrici. E ci sono offerte anche per donne senza competenze specifiche. Secondo un’indagine di Confcommercio, il tasso di occupazione delle donne nella fascia 15-64 anni al Sud è precipitato al 33% e in Basilicata questo indice è anche al di sotto della media del Sud: per questo, ben vengano spazi a disposizione di questi mondi, dove sperimentare e confrontarsi con professionisti del settore creativo e culturale può portare ad una maggiore consapevolezza. In un mondo che pensiamo sia radicalmente diverso da quello prepandemico abbiamo l’opportunità, su alcune cose, di ripartire da zero. Grazie al canale della cultura e dell’arte, linguaggi universali.