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Il 2021 di Eni in Basilicata

È stato un anno difficile, ma questo non ha sottratto l’azienda alla responsabilità di pensare una visione futura. Vogliamo continuare ad essere un’opportunità per questa regione. I suoi obiettivi sono anche i nostri

di Eugenio Lopomo, responsabile del Distretto meridionale di Eni
23 dicembre 2021
5 min di lettura
di Eugenio Lopomo, responsabile del Distretto meridionale di Eni
23 dicembre 2021
5 min di lettura

Un anno difficile ma pieno di speranze. Dalla gestione della fermata del Centro Olio Val d’Agri per la manutenzione straordinaria decennale, all’adozione delle misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria; dalla firma dell’accordo preliminare con la Regione Basilicata per la proroga della concessione Val d’Agri, al rafforzamento dei progetti di innovazione per lo sviluppo sostenibile del territorio; dal confronto costante con gli interlocutori istituzionali e sociali a un rapporto improntato a una comunicazione sempre più trasparente con la comunità lucana: il bilancio 2021 di Eni conferma l’attenzione a un territorio in cui l‘azienda opera da più di vent’anni e testimonia la volontà di rafforzare ulteriormente la relazione con esso, favorendone la crescita anche su nuove linee di indirizzo rivolte alla transizione energetica e all’economia circolare. 

Non è stato un anno semplice, da molti punti di vista. Il contesto pandemico generale e gli effetti che ne sono derivati sul piano economico-sociale non hanno sottratto l’azienda alla responsabilità di pensare una visione futura, oltre che di gestione dell’emergenza: la tutela delle persone innanzitutto e il rispetto delle risorse in un quadro attento non solo a chi lavora con noi ma anche, per quello che è stato possibile, alle esigenze diffuse delle comunità locali. Per rimanere sul fronte del contrasto anti-Covid vorrei ricordare che Eni nel marzo scorso, in coincidenza con l’avvio della manutenzione straordinaria del COVA, avviò un protocollo di misure aggiuntive a quelle già attuate e un programma di screening epidemiologico in Val d’Agri al fine di garantire la massima tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini della Valle. La più importante delle misure attuate è stata la campagna di test, tramite tamponi rapidi, in un’area nelle immediate vicinanze del COVA su una superficie di circa 10.000 metri quadrati, supportando anche l’azione delle autorità sanitarie locali, in linea con l’impegno già profuso nei mesi precedenti per far fronte alle necessità di screening via via emerse. Abbiamo gestito picchi di presenza al COVA, nelle settimane della fermata, fino a 1.200 unità al giorno, e supportato l’ospedale “San Pio di Pietralcina” con la donazione di materiale sanitario, accogliendo le specifiche esigenze che ci venivano prospettate.

Il futuro ha molte variabili indipendenti, come questi due anni terribili ci hanno costretto a comprendere. Ma una certezza non è in discussione: ci sentiamo parte del territorio nel quale si svolge la nostra attività industriale e insieme vogliamo affrontarne le sfide che verranno.

Siamo dentro la Grande Transizione che è una strada obbligata. La Basilicata è dentro questo processo, che va affrontato con grande responsabilità e concretezza, perché la sostenibilità, come del resto ricorda il preambolo dell’Agenda 2030, non è solo ambientale, ma anche economica e sociale e le accelerazioni rischiano di lasciare indietro i più deboli. Sono sicuro che un rapporto leale e sereno con tutti gli attori del cambiamento sia il metodo giusto per affrontare le nuove sfide.

La Basilicata, alla quale guardo con l’orgoglio di chi qui è nato, è una scommessa importante dei nostri progetti di sostenibilità per i prossimi anni. Del resto, a un nuovo modello di sviluppo industriale, con la programmazione di numerosi progetti non oil, sono improntati gli accordi preliminari già firmati per la proroga della Concessione.

Pur nelle difficoltà del contesto generale, il 2021 ha portato avanti e rafforzato anche la nostra progettualità volta all’innovazione in partnership con i principali centri di ricerca della Regione, come il Cnr, l’Università, l’Alsia, per rafforzare piani già avviati - innanzitutto la grande scommessa dell’Energy Valley - e avviarne di nuovi, come il progetto “South up” di Eni Joule che ha messo insieme start up del settore agritech e agrienergia con realtà produttive lucane. Abbiamo cercato, insomma, di “rifunzionalizzare il futuro” per ripetere il bel titolo del workshop dello scorso ottobre, realizzato in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei, sulla rivitalizzazione dell’ex Mattatoio di Moliterno per creare un nuovo hub per le idee sull’imprenditoria, premiando i migliori studenti con sei borse di studio.

Il 2021 si chiude con un ulteriore passo avanti sul piano della comunicazione e della trasparenza, con nuovi strumenti che non solo racconteranno il territorio allargandone sempre più gli Orizzonti, ma saranno innanzitutto applicativi al servizio della conoscenza e del monitoraggio dei dati delle nostre attività.

Il rapporto di Eni con la Basilicata, considerato che sono passati più di vent’anni, è ormai un rapporto adulto. Abbiamo imparato a conoscerci attraversando anche momenti difficili. Venirne a capo rinnovando un rapporto di reciproca fiducia è stato l’impegno maggiore. Vogliamo continuare ad essere un’opportunità per questa regione che ha straordinarie potenzialità. I suoi obiettivi sono anche i nostri.