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007, Matera (e Maratea) brillano

Nelle sale l’ultimo Bond movie girato anche nei Sassi, la Basilicata spera in un nuovo traino mondiale. Nella finzione cinematografica la capitale della cultura2019 ha finalmente una stazione ferroviaria

di Lucia Serino
08 ottobre 2021
5 min di lettura
di Lucia Serino
08 ottobre 2021
5 min di lettura

Matera è il luogo dove nascono le storie ma, soprattutto, dove si torna per raccontarle. Vi ritorna anche James Bond, perché nel cimitero sulla Gravina ha lasciato i resti di un antico amore. Speriamo che a nessuno venga in mente di smontare il tratto poetico e antico di un certo Sud che comprende panni stesi nei vicoli, madonne in processione e anche pecore al pascolo considerando tutto questo afflittivo, retorico e passatista. L’estetica arcaica piaciuta agli sceneggiatori non stona con quel futuro aperto attorno al quale fu costruita la candidatura avveniristica e strategica di Matera capitale europea della cultura.

Questa Matera sulla quale ha investito la “Universal production” si può vedere finalmente al cinema nell’ultimo film di James Bond, “No time to die”, e sappiate che lo 007 più seduttivo al mondo vola sul gregge senza ferire una pecora, spezza la fila della processione senza asfaltare fedeli e balza in alto nei vicoli con la moto senza finire impigliato nelle corde dei panni stesi.

Hanno pensato a tutti gli sceneggiatori della spy story più appassionante che ci sia, che regala al pubblico mondiale l’ultima partecipazione di Daniel Craig (i bookmakers già fanno previsioni su chi prenderà il suo posto) e ai materani la più bella delle illusioni, quella di avere una stazione ferroviaria, perché un treno sui binari con lui che resta e lei che parte sono indispensabili per il racconto di una storia d’amore che si rispetti. È, in realtà, lo scalo di Sapri, ma poco importa, la discussione su Matera che negli ultimi anni ha più appassionato e diviso si chiude così, con la finzione cinematografica percepita come vera nel resto del mondo.

Gli appassionati di cineturismo non troveranno neppure la stanza d’albergo scelta da Bond nei quasi 20 minuti dedicati a Matera che aprono il film (solo l’ingresso è reale ed è palazzo Viceconte) perché è stata interamente ricostruita, ma verissimo è l’affaccio panoramico dalle finestre, verissima la notte luminosa nei Sassi, reale è la corsa sui tornanti di pietra bianca e il testa coda con l’Aston Martin DB5 bombardata a piazza Vittorio Veneto dai malvagi di Spectre, invano perché dotata di vetri infrangibili e fanali mitragliatori. È vera anche la bellissima costa di Maratea, ripresa dall’alto, che l’agente segreto al servizio di Sua Maestà, con rigorosa guida a destra, percorre dolcemente all’inizio del film (il finale è una sorpresa, ed è un inatteso omaggio alla Basilicata).

Bond non poteva mancare l’appuntamento con Matera nell’anno della sua gloria e l’ha così inserita nella giostra che porta lo spettatore in più punti della terra, tra Cuba, Giamaica e ghiacciai del Nord. Il set lucano è del 2019, prima che il Covid bloccasse l’uscita del film per due volte costringendo ad aggiornare alcune scene perché i modelli dei product placement nel frattempo erano cambiati, come ad esempio il vistoso Omega killer al braccio dell’agente segreto.

I gusti dell’ormai ultracinquantenne Craig, sostituito nelle scene acrobatiche da uno stuntman gemello, per fortuna non sono cambiati e beve ancora il leggendario cocktail martini “agitato non mescolato”. Il personaggio, creato nel 1952 da Ian Fleming, arriva però al venticinquesimo film della saga in un tempo, quello del post #meToo, con sensibilità nuove nel rapporto uomo-donna, adeguandosi. Addio al ruolo di comprimaria della Bond girl, che stavolta beve e tira calci meglio di lui, non si sveste mai né viene sedotta da un James Bond, per la prima volta fedele e innamorato della sua donna. Ce n’era una di casa nostra ospite nella serata della preview di Matera, Maria Grazia Cucinotta, Bond girl ne “Il mondo non basta”, accompagnata da Giancarlo Giannini (attore in due Bond) e da una inossidabile Gina Lollobrigida che non c’entra niente con la saga ma è un’icona del cinema italiano nel mondo, di cui il presidente della Lucana Film commission, Roberto Stabile, ha voluto simbolicamente celebrare la ripresa.

Al cinema comunale Guerrieri di Matera c’era il red carpet, il ruolo dei royals di Londra era affidato al presidente Bardi ma non si segnalano, nel mondo politico lucano, tweet con Martini come invece ha fatto Carlo d’Inghilterra per salutare l’uscita del film, “Bond is back”. Anzi, a dirla tutta, dopo la parte del film dedicata a Matera e salutata con un applauso, il buio in sala non ha impedito di scorgere un diplomatico e progressivo svuotamento di poltrone nella fila riservata alle autorità, scoraggiate forse dalla preannunciata durata di quasi tre ore di proiezione.

Anche il dress code, benché raccomandato negli inviti, non osava giacche in velluto fucsia come quella di Craig alla Royal Albert Hall. In compenso il sindaco di Matera, forse per il timore di essere confuso nella folla, si è presentato con la fascia tricolore.