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Agrivanda

Agrivanda è l’iniziativa di riqualificazione agricola e funzionale delle aree adiacenti al COVA, con coltivazione, raccolta e trasformazione di colture officinali e ripristino della biodiversità di colture autoctone.

Un progetto sperimentale di riqualificazione agricola e biomonitoraggio ambientale

Agrivanda è l’iniziativa di riqualificazione agricola e funzionale delle aree adiacenti al COVA, con coltivazione, raccolta e trasformazione di colture officinali e ripristino della biodiversità di colture autoctone. La coltivazione della lavanda e la presenza delle api come biomonitori sono gli elementi caratterizzanti di questa iniziativa realizzata con la regia della Fondazione Eni Enrico Mattei, che nasce con la piantumazione di un campo pilota nel 2018. 

Nel 2019 con la prima raccolta di 270 chilogrammi di lavanda sono stati realizzati più di mille sacchetti profumatori, mentre le api dei 12 alveari dislocati in 3 diversi punti della Valle, parallelamente all’azione di biomonitoraggio, hanno anche prodotto 170 chilogrammi di miele, quale risultato nobile della loro intensa attività di bottinamento. La scelta del settore delle officinali è motivata dalle interessanti ricadute economiche quali sostegno al reddito degli imprenditori agricoli, che potrebbe preludere a piccoli dimostratori di filiera. 

Per estendere il panorama varietale delle officinali, quest’anno alla lavanda si è aggiunta la coltivazione dello zafferano e delle rosa damascena, con la loro ampia gamma di impiego. Prosegue anche il biomonitoraggio tramite le api, vere e proprie sentinelle dell’ambiente. Le api, infatti, durante il loro volo esplorano l’ambiente circostante, ingeriscono e trattengono sulla loro peluria le sostanze presenti nell’aria, nell’acqua e quelle che si depositano sui fiori e sulle piante. 

Nel 2020 sono stati installati 20 alveari (5 postazioni con 4 alveari) e 200.000 api bottinatrici per 35 km2 di territorio esplorato dalle api. Gli studi sulla qualità ambientale sono condotti in collaborazione con l’Università di Bologna che sta interpretando tutti i dati provenienti dalla campagna di campionamento in corso e che verranno integrati con i dati del 2019.