22/05/2025 - I sindaci lucani chiedono maggiore protagonismo nel rapporto con la Regione che significa, in concreto, rimpinguare il fondo destinato agli enti locali. Il timore è, infatti, che le risorse attestate nella proposta di legge regionale sui contributi ai comuni che erogano servizi (pensiamo alla città di Potenza in primis) possano sottrarre stanziamenti agli altri. Non è semplice individuare i servizi che una città offre agli altri. Chi ha una città turistica? Chi ha una area industriale o artigianale? L’Anci lucana, dunque, chiede una “par condicio” per tutte le realtà amministrative regionali o comunque una ridiscussione dei criteri. Ma a livello macro le notizie sulla finanza pubblica che riguarda i comuni non sono per niente male. Vediamoli (fonte open government): nel periodo 2021-2026, tra PNRR e fondi delle politiche di coesione, sono messi a disposizione del nostro Paese complessivamente 357,6 miliardi di euro: mediamente 56,44 miliardi l’anno. Solo per il comparto comunale le risorse per investimenti sono pari a 10,43 miliardi l’anno, il 55% dei 19,1 miliardi del 2024 (ma per l’intero Paese saliamo al 73% della spesa dello stesso anno). L’avanzamento del Pnrr e l’onda lunga degli investimenti comunali confermano come i comuni siano i primi soggetti pubblici per importi di bandi aggiudicati (18,4 miliardi su 24,2 pari al74,4%). In valore assoluto i sindaci hanno aggiudicato al 31 dicembre 2024 il 68,7% dei bandi (38.903 su 56.645), mentre le città metropolitane hanno aggiudicato 2.023 bandi su 2.759 (pari al 73,35%). Una capacità di reazione che ha portato gli investimenti comunali a crescere del 129% dal 2007 al 2024. In conclusione, passa il tempo, cambia la Storia, ma l’Italia dei cento campanili resiste, si caratterizza per la presenza di forti competitività territoriali ma anche per la vitalità delle istituzioni locali e per la loro capacità di rispondere prontamente alle opportunità offerte dalle politiche di investimento e innovazione.
