La noia non è uguale per tutti e ha subito una metamorfosi di significato profonda negli ultimi due secoli
Una delle prime menzioni di “noia” è in una poesia latina di Lucrezio (99-55 a.C.), che racconta la vita noiosa di un ricco romano che fugge nella sua casa di campagna
Nella storia
Il termine fu reso popolare da Charles Dickens, che lo usò in Bleak House (1853) e in Tempi difficili (1854)
La noia per gli esistenzialisti del XIX secolo veniva intesa come vuota esistenza: secondo Arthur Schopenhauer era la prova diretta della totale mancanza di significato della vita
Per gli esistenzialisti
Negli ultimi decenni, però, l’immagine della noia è cambiata ed è arrivato l’apprezzamento di quest’emozione così screditata
La psicologia infatti ha scoperto che la noia incoraggia la ricerca di un significato nella vita, stimola l’esplorazione e ispira la ricerca di novità, portando le persone a riconsiderare ciò che stanno attualmente facendo